Approfondimento del 8 dicembre 1997
Città digitali
di Enrico Ferrari
Nella nostra trasmissione abbiamo
parlato più volte di città che esistono solo su Internet. Città che possiamo visitare,
che offrono determinati servizi e in cui possiamo anche stabilire la nostra residenza, per
così dire. Cioè, possiamo stabilire la nostra homepage all'interno del loro sito.
Si tratta comunque di luoghi che non esistono nel mondo fisico. Ma c'è un altro genere
di città digitale, di cui ci occuperemo oggi: sono quelle pagine sul World Wide Web che
offrono informazioni e spazi per la discussione pubblica agli abitanti di un comune o di
una regione.
A volte l'amministrazione locale gestisce un sito su Internet per far conoscere ai
cittadini gli orari di apertura di uffici e biblioteche o un calendario delle
manifestazioni culturali. A volte, invece, l'iniziativa parte da un'azienda privata, che
magari con l'occasione reclamizza un prodotto tipico della zona.
La caratteristica comune di questi siti è che sono visibili da tutto il mondo, dal
momento che si trovano in rete, ma sono rivolti a un'utenza locale. Dal 1996 al '97, il
fenomeno delle città digitali in Italia ha conosciuto un vero e proprio boom. Il 40%
delle organizzazioni locali pubbliche o private è presente in qualche forma su Internet.
La
RUR, Rete Urbana delle Rappresentanze, un'associzione creata dal Censis per studiare i
fenomeni urbani, ha pubblicato i risultati di una ricerca sulla diffusione in Italia delle
città digitali. Questo che vedete è il sito Internet della RUR, dove potete trovare una
sintesi del " Rapporto '97 sulle città digitali in Italia".
C'è anche una mail list a cui potete iscrivervi per partecipare al dibattito
sull'argomento. Basta mandare un messaggio all'indirizzo listserv@municipia.org, senza titolo e con la
frase "subscribe citta-digitali.it" nel testo. In questo modo riceverete
direttamente nella vostra casella di posta elettronica i messaggi degli altri iscritti
alla lista e potrete anche voi mandare messaggi.
Il primo dato che emerge dalla ricerca della RUR è un po' deludente. Infatti, la
maggior parte delle pagine in rete dedicate a città italiane sono solamente dei depliant
turistici, che contengono informazioni utili per il visitatore che viene da fuori, ma non
per il cittadino che vive la vita della comunità.
Questo vuol dire che spesso gli amministratori locali sono attratti dal nuovo mezzo di
comunicazione, vogliono esserci in qualche modo, ma non hanno ancora sviluppato la
consapevolezza delle opportunità che Internet offre. Non solo l'opportnità di farsi
pubblicità, ma anche di creare nuove forme di dialogo con la popolazione. Comunque, non
mancano anche le reti civiche ben organizzate.
Per esempio quella
del comune di Siena, che trovate all'indirizzo http://www.comune.siena.it
. Come
vedete, in questa pagina ci sono sia informazioni per i turisti, sul Palio e le contrade,
sia notizie utili per i cittadini. Cliccando alla voce "informazioni su Siena e
comuni limitrofi" e poi ancora su "tutto Siena", troviamo informazioni sul
pronto intervento, i trasporti, i parcheggi e così via.
Se apriamo la pagina dei parcheggi, possiamo scegliere di avere notizie sui parcheggi a
pagamento, quelli coperti o quelli liberi. Scegliamo i parcheggi liberi e abbiamo un
elenco delle zone della città. Basta indicarne una e otteniamo l'indirizzo del parcheggio
più vicino e il numero di macchine che può ospitare. La pagina di Siena è un buon
esempio di organizzazione e i buoni esempi spesso vengono imitati, ma non c'è un modello
unico di rete civica.
Il panorama in tutta l'Italia è molto eterogeneo e in continua evoluzione. Però, una
cosa è certa: le iniziative in rete hanno più successo se l'amministrazione locale mette
a disposizione dei cittadini delle postazioni pubbliche per accedere a Internet, per
esempio nella biblioteca comunale o nell'atrio della stazione. Infatti, solo il 2% degli
Italiani oggi ha la possibilità di collegarsi alla rete e quindi solo una piccola parte
della popolazione può usufruire dei servizi con i suoi mezzi. Ma chi ricava i maggiori
benefici dalla creazione delle città digitali?
La ricerca
della RUR, in questo caso, ci da un risultato piuttosto sorprendente. La popolazione non
risente ancora degli effetti positivi dei servizi telematici, ma le amministrazioni locali
sì.
La necessità di fornire informazioni in tempo reale su Internet, di tenere aggiornate
le pagine e soprattutto di parlare con un linguaggio comprensibile a tutti ha costretto
molti uffici comunali a riorganizzarsi. La rete è un mezzo di comunicazione orizzontale e
per questo si scontra con la burocrazia, che invece ha una struttura verticale. E sembra
che Internet stia avendo la meglio.
Comunque, le nuove tecnologie non possono cambiare in poco tempo la mentalità di chi
le usa. Così, la tendenza tra i gestori dei servizi in rete è di comportarsi come
proprietari di televisioni locali. Trasmettono i loro programmi, cioè pubblicano il tipo
di contenuto o di servizio che hanno deciso di offrire, si preoccupano di registrare il
numero di collegamenti quotidiani al sito e quindi l'indice di gradimento per il loro
prodotto, ma non sono veramente interessati alle esigenze degli utenti.
Non danno la possibilità di intervenire attraverso aree di discussione pubblica. È
una comunicazione a senso unico. Questo è il difetto maggiore delle reti civiche in
Italia, secondo gli esperti della RUR. Ma allora, quale sarà il futuro delle città
digitali nel nostro paese? Come si svilupperanno?
Le possibilità sono due. Se se la tendenza attuale non cambierà nei prossimi anni, la
rete sarà sempre più simile alla televisione, con un vertice che fornisce informazioni e
un pubblico quasi passivo che le riceve.Invece, se i gestori dei servizi telematici si
renderanno conto delle potenzialità del mezzo e sapranno sfruttarle, Internet stimolerà
la partecipazione della gente alla vita pubblica. Grazie alle nuove tecnologie i cittadini
potranno esprimere le loro opinioni e le loro proposte in modo articolato e non solo al
momento di votare, con un sì o con un no. |