Esperti del 3 dicembre 1997
Il cyborg: 1. Naturale e artificiale
di Antonio Caronia
In
genere siamo tutti convinti di saper distinguere bene ciò che è "naturale" -
ciò che è opera di processi e di forze indipendenti da noi, e che non sappiamo
controllare se non marginalmente - e ciò che è "artificiale" - prodotto del
nostro ingegno, della nostra capacità di progettare e di costruire artefatti. Fra le cose
"naturali" comprendiamo in genere il nostro corpo, che è stato prodotto da
milioni di anni di evoluzione naturale, e la cui struttura, il cui funzionamento più
intimo, sfuggono al nostro controllo. Questa distinzione fra naturale e artificiale, in
realtà, non è così chiara.
Per esempio, le piante coltivate dall'uomo, selezionate, ibridate
convenientemente nel corso dei secoli, sono naturali o artificiali? E il corpo dell'uomo,
dipinto, istoriato, inciso, forato, acconciato, ricoperto di pelli o di tessuti, è
"naturale" nello stesso modo in cui lo è il corpo di un cavallo o di una
giraffa? Ma la possibilità di tracciare una linea di demarcazione sufficientemente netta
fra naturale e artificiale è entrata definitivamente in crisi nel corso degli ultimi
trent'anni. Il direttore della rivista americana Wired, Kevin Kelly,
sostiene nel suo libro Out of control che le macchine che produciamo, sempre più
complesse e composite, assomigliano sempre più a organismi biologici, a esseri viventi, e
che perciò il "regno del nato" e quello del "prodotto" tenderanno
sempre più a confondersi. Era inevitabile che anche il nostro corpo subisse lo stesso
destino.
E infatti
esso è oggi la sede di un matrimonio sempre più intimo fra carne e tecnologia: la
tecnologia, come ha detto lo scrittore di fantascienza Bruce Sterling, "sta
sotto la nostra pelle, e a volte dentro le nostre teste". Già oggi la gamma di
componenti artificiali che possono essere inserite più o meno profondamente nel nostro
corpo è vasta, e più ancora lo sarà domani: dalle semplici lenti a contatto alle
placche metalliche che tengono insieme certe fratture ossee, o alle vere e proprie ossa
artificiali che sostituiscono ossa malformate, dai pacemaker ai tratti di vene o
di arterie sintetiche, per arrivare forse domani a veri e propri organi artificiali. |
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