Esperti del 2 dicembre 1997
Science center
di Antonio Leonardi
Buongiorno a tutti.
Oggi vogliamo parlare di musei. Di musei della scienza. Di solito nei musei dedicati
all'arte o all'archeologia i visitatori possono ammirare i capolavori prodotti dagli
uomini nell'arco dei secoli. Anche la scienza, come le altre attività dell'uomo, ha
prodotto i suoi, diciamo così, capolavori. Sono soprattutto le sue idee, le sue teorie
che spesso hanno cambiato il nostro modo di vedere il mondo. E naturalmente sono le
conquiste tecnologiche che la scienza ci ha regalato.
Così nei musei della scienza sono esposti gli strumenti che i ricercatori
hanno usato nei loro laboratori. E al visitatore vengono spiegate le teorie con cui gli
scienziati cercano di interpretare la realtà attorno a noi.
Ma non basta. La scienza non si può solo vedere. Bisogna anche poterla per così dire
toccare. Bisogna poter giocare un po' con gli strumenti, trasformarsi per un momento in
piccoli scienziati e vedere cosa succede se... Insomma bisogna lasciare che la curiosità
naturale che sta in tutti noi ci aiuti a scoprire da soli come funzionano le cose.
E' con queste idee che nel 1969 il fisico Frank Oppenheimer ha fondato l'Exploratorium
di San Francisco, in California. L'Exploratorium è stato il primo di una nuova
generazione di musei della scienza. Talmente nuova che ha cambiato persino il nome: non
più musei, ma Science center, Centri della scienza.
Qui le cose non si possono solo vedere, ma appunto toccare, manipolare, girare e
rigirare. Così, giocando con questi marchingegni, bambini e adulti incontrano di persona
le idee della scienza, le conquiste della tecnologia. Ma soprattutto si divertono.
E infatti il successo di questi centri è
stato enorme. L'anno scorso l'Exploratorium è stato visitato da più di mezzo milone di
persone. E altre seicentomila ci sono state virtualmente, attraverso Internet.
Negli anni, l'esempio dell'Exploratorium è stato seguito in molti paesi. Qui siamo a
la Villette vicino a Parigi, dove dal 1986 c'è la Città della scienza e dell'industria.
Il nome non è esagerato. Ci lavorano più di novecento persone, che parlano 17 lingue. Da
quando è stata aperta, per la Città della scienza di Parigi sono passati trentuno
milioni di persone.
In
Europa l'ultimo arrivato è il newMetropolis inaugurato qualche mese fa ad Amsterdam. L'ha
progettato un grande architetto italiano, Renzo Piano, e secondo alcuni sarà il modello
per gli Science center della prossima generazione.
E anche l'Italia ha la sua Città della scienza. E' a Napoli e sta trasformando la
vecchia area industriale di Bagnoli in un grande centro dove si può imparare
divertendosi. |