Approfondimento del 2 dicembre 1997
Cartoni Digitali
di Enrico Ferrari
"La convergenza tra diversi media e creazioni artistiche è
una delle conseguenze più evidenti demassiccio uso delle nuove tecnologie.
Anche il disegno, una delle forme artistiche più antiche, fa oggi un uso costante di
computer e reti di dati. I grandi capolavori dell'animazione sono realizzati grazie
all'aiuto delle tecniche digitali, ma anche la tecnica del fumetto ha trovato nuove strade
grazie alla combinazione tra matite tradizionali ed elettroniche.
Grazie al computer il fumetto, un genere artistico sempre un po' snobbato e ritenuto a
torto "minore" , ha riacquistato nuova popolarità: abbiamo compiuto un viaggio
nel mondo del fumetto e dell'animazione digitale per capire quali sono le tecniche
utilizzate oggi e quali le evoluzioni future che si preannunciano".
Roger
Rabbit è il più famoso e recente esempio di come i cartoni animati siano usciti dal
mondo della bidimensionalità per interagire con personaggi e cose reali.
Una integrazione così spinta da far sembrare reali i personaggi disegnati, e
viceversa, una tecnica narrativa utilizzata già quaranta anni fa, ma che, con l'utilizzo
del computer, ha potuto trovare la sua piena realizzazione artistica.
Le immagini girate con gli attori vengono fuse con i cartoni animati grazie al
montaggio digitale, gli oggetti disegnati assumono una terza dimensione concreta in quanto
immersi nelle scene reali grazie a tecniche di fotoritocco eseguite al computer.
Realizzare
un cartone animato è una operazione lunga e complessa: il computer può alleggerire i
lavori ripetitivi ma non sostituire l'opera di centinaia di persone che stanno dietro uno
dei qualsiasi Kolossal della Diseny.
Il Gobbo di Notre Dame, ad esempio, è stato un progetto che, come tutti i grandi
cartoni, ha impegnato non solo un grande stuolo di disegnatori, ma anche scenografi,
architetti, attori in carne ed ossa ed esperti del computer
Rifacendosi
a luoghi reali, gli sceneggiatori del film hanno compiuto prima della realizzazione del
film numerosi sopralluoghi a Parigi, disegnando dal vivo la cattedrale che poi avrebbero
dovuto disegnare:
questo lavoro è anche servito a realizzare modellini del monumento che sono poi stati
utilizzati per dare ai disegni maggiore tridimensionalità, grazie all'utilizzo del
computer come elemento di fusione.
Come
già accaduto in altri cartoni della Disney il computer ha svolto l'insostituibile ruolo
di "disegnatore elettronico" per scene di grande effetto, come quella di
Quasimodo che attaccato ad una corda sorvola la basilica.
La folla della piazza è stata tradotta digitalmente in sagome che il computer ha
potuto muovere come se una telecamera sorvolasse la piazza.
Le stazioni di computer grafica fanno parte di ogni produzione di cartoni
animati: il regista supervisiona gli effetti realizzati al computer come fa con gli
animatori tradizionali, e deve quindi essere un creatore artistico padrone delle nuove
tecnologie, una figura di professionista a 360 gradi sempre più presente nei lavori del
prossimo futuro.
Ma tutto nasce sempre dal disegno, o meglio da una infinita serie di disegni che
specialisti, detti "intercalatori", schizzano in sequenza per dare l'effetto del
movimento.
E proprio il disegno ed il fumetto tradizionale, da sempre ritenuto
erroneamente un fratello povero delle espressioni artistiche, ha riacquistato una nuova
dimensione grazie all'uso del computer.
Quelli che stiamo vedendo sono fumetti realizzati al computer da Ro Marcenaro, famoso
disegnatore ed animatore di tanti caroselli e spot televisivi italiani.
Marcenaro ha unito, insieme al figlio Umberto esperto di informatica e televisione,
tecnologie ed arte nella computer animation e nella comunicazione interattiva, dando al
tradizionale disegno una nuova forma grafica più interessante e coinvolgente.
Anche Internet ha contribuito a ridestare l'attenzione sul fumetto: sulla
rete si sono moltiplicati rapidamente i siti dedicati ai disegnatori più famosi ed anche
a quelli di nicchia più underground: finalmente la Rete ha dato a tutti la possibilità i
pubblicare i propri disegni, svolgendo un ruolo culturale di promotore e annullando di
fatto le barriere poste dai giornali e dagli editori.
La rete rende anche immortali grandi disegnatori morti prima della rivoluzione
digitale, come Andrea Pazienza, celebrato anche in un CD-ROM che permette di riproporre
intatta la sua forza narrativa.
Ma allora, la carta e i tradizionali strumenti da disegno sono destinati a scomparire?
Leggeremo solo su computer le storie pubblicate oggi negli albi? Lo abbiamo chiesto a
Daniele Panebarco, uno dei nomi italiani più noti nel mondo del fumetto tradizionale e
digitale.
Il
fumetto, un genere nato alla fine dell'800, è quindi una forma artistica destinata ad
avere una seconda giovinezza, ed una nuova dignità, grazie anche alle tecnologie
digitali.
E', ancora una volta, la conferma che l'introduzione del computer nei tradizionali
settori sociali ed artistici, non è, come sostengono erroneamente i detrattori del mondo
digitale, una forma di appiattimento culturale, ma anzi ha un effetto innovatore e
creatore. |