Inviati del 27 novembre 1997
Netiquette
di Michele Alberico
"Quando entri in una città rispetta i suoi
costumi"
recita un versetto del Talmud. Rispetta le sue leggi, Rispetta i suoi tempi. Già
perché la rete è una città, ed è in qualche modo al tempo stesso la metafora moderna
della comunità. E così tutti i nuovi cittadini della rete prima o poi si ritrovano
faccia a faccia con le regole non scritte del comportamento sociale in rete, la cosiddetta
Netiquette.
Non si tratta di dettami iniziatici o di rituali insensati; le regole della Netiquette
stanno strette sui manuali d'uso e sono qualcosa di più di semplici imposizioni sociali.
Sono in qualche modo il riflesso della vita nel cyberspazio, il prodotto della particolare
interazione che si instaura tra le persone attraverso il medium telematico. Le regole
della Netiquette si sono sviluppate per ragioni di ordine eminentemente pratico e si sono
trasfigurate in qualcosa di diverso, nei tratti distintivi del cittadino della rete, nel
diaframma ben marcato che divide il nuovo arrivato (newbie) dall'anziano membro della
comunità. Internet è una rete di computer, di macchine, di meccanismi e comandi ma ciò
che ha dato forma alla rete come la conosciamo sono le persone. La regola fondamentale
dell'etichetta telematica è dunque questa. Ricorda che stai interagendo con delle
persone. Sembrerà ovvio, persino banale ma la maggior parte delle incomprensioni in rete
avviene quando, in un modo o nell'altro, si contravviene a questa semplice regola.
Non è difficile
imbattersi in siti dedicati alla Netiquette ne vedete scorrere molti nel corso di questa
discussione. Uno dei più autorevoli è questo Learn the Net guida d'uso della rete di cui
esiste anche una versione italiana. Il sito, diviso in diverse sezioni che illustrano una
buona introduzione ai misteri della rete per il neofita., contiene anche un decalogo di
buon comportamento. "Conosci la rete" ci ricorda che ciascuna applicazione
comunicativa di Internet ha le sue regole di funzionamento e conseguentemente una sua
etichetta. Ne esiste una per la posta elettronica, una per il chat, una per newsgroup e
mailing list e così via.
Alcune regole di etichetta rispondono semplicemente a comportamenti tecnico-pratici che
possono creare disagio agli altri utenti come congestionare le loro caselle di posta
elettronica o il server, il computer attraverso il quale si sta facendo una chiacchierata
virtuale. Ma dietro questo disagio c'è qualcos'altro. Dovete considerare che la casella
di posta elettronica o mailbox è considerata come un territorio su cui si estende la
privacy dell'utente. Il solo ricevere messaggi da gente sconosciuta è da alcuni ritenuto
una violazione della propria sfera privata. Perché questa sensibilità? Probabilmente
perché gran parte della comunicazione tra utenti passa attraverso queste cassette postali
immateriali. Il Web è la parte meno "sociale" della rete. Su Web non si
incontra nessuno. Si naviga in solitario alla ricerca di informazioni o semplicemente
seguendo la corrente dei propri pensieri tanto è vero che si sta lentamente trasformando
in una sorta di clone della televisione. La vera controparte virtuale del nostro io
sociale è, nella rete come la conosciamo adesso cioè una rete quasi priva di presenza
visiva e auditiva dei cibernauti, la mailbox. La mailbox, la casella di posta elettronica
è sacra.
La prima
di queste regole dunque è: non spammare. Lo spamming consiste nell'inviare un messaggio
non sollecitato (spesso di materiale promozionale) a una moltitudine di persone delle
quali si è in qualche modo reperito l'indirizzo (ci sono agenzie di marketing che vendono
in blocco indirizzi di posta elettronica alle aziende) o, peggio ancora, spedire questo
tipo di messaggi attraverso una lista di discussione. Ricevere questi messaggi finisce per
intasare le mailbox degli utenti con inutile ciarpame informativo. Se la pubblicità in
cassetta è fastidiosa lo spamming lo è ancora di più perché maggiore è la posta che
dobbiamo scaricare maggiore è il tempo che dobbiamo usare per il collegamento. Spamming
significa quindi spesso perdita di tempo e di soldi.
Seconda regola. Non
flammare. I flame sono messaggi inzeppati di insulti spediti con l'intento di offendere
qualcuno. Questa regola che sembrerebbe null'altro che la trasposizione telematica di una
buona regola del vivere civile in realtà ha ben altre implicazioni. Quando spedite un
flame rischiate di riceverne altri in risposta e di scatenare una flame war. Ci sono state
flame war durate per mesi e mesi ai danni di utenti che avevano offeso qualcuno in una
lista di discussione; e ce ne sono state anche di più lunghe, una guerra che si protrae
per un anno intero diventa una holy war (una guerra santa). Le flame war rischiano di
rendervi impossibile la vita di rete imbottendovi la casella di posta elettronica di
centinaia o migliaia di messaggi al giorno. L'unico modo per fermarle è chiedere al
vostro fornitore di servizio di chiudere la vostra casella e di aprirne un'altra o sperare
che una lettera di scuse basti a placare le ostilità.
Terza regola. E' sempre buona norma andarci piano con i file mandati in allegato alla
posta elettronica (i cosiddetti attachment). E' meglio anzi non usarne affatto con persone
che non si conoscono. Vi assicuro che è estremamente fastidioso ritrovarsi la mailbox
intasata perchè qualcuno ti ha spedito una immagine di un megabyte del proprio calciatore
preferito mentre tu detesti il calcio.
Ci sono poi alcune regole di buona educazione che sono state riprese in una forma più
adeguata alla natura del mezzo. Strillare in pubblico ad esempio è una pessima abitudine.
Dal momento che la maggior parte dei colloqui in rete avviene in forma scritta (nelle chat
come nei newsgroup) questo non dovrebbe essere un problema. Ma anche si può urlare anche
per iscritto. Usando le maiuscole. Stampigliare periodi interi di affermazioni in
caratteri maiuscoli è considerato strillare, parlare in modo sguaiato e scomposto ed è
una cosa che infastidisce molto facilmente i partecipanti alla discussione. Le maiuscole,
secondo netiquette, si dovrebbero usare solo nel caso in cui si vuole enfatizzare un
concetto e, anche qui, con moderazione.
Un manuale atipico di netiquette è questo Emily Postnews nel quale Emily risponde a
improbabili utenti fornendo suggerimenti ironici che letteralmente capovolgono tutte le
regole di buona creanza su rete e sbugiardano manie e pessime abitudini dei suoi
cittadini. Ne esiste anche una versione italiana all'indirizzo sovraimpresso. Ve ne leggo
una:
Cara Emily Postnews, quanto dev'essere lunga la firma in calce ad
articoli e messaggi? Tuo prolisso@fastidioso.
Caro Prolisso, ti esorto ad accludere una firma che sia il più
possibile lunga. Essa è senza dubbio assai più importante del tuo messaggio, quindi devi
fare in modo che superi in lunghezza il testo vero e proprio. Fai in modo di inserire un
grosso disegno realizzato con caratteri ASCII e un gran numero di brillanti citazioni e
slogan. La gente non si stancherà mai di leggere giorno dopo giorno queste perle di
saggezza e ben presto il tuo nome sarà indissolubilmente legato alla gioia che ciascuno
trarrà dal leggere la tua firma una volta di più.
Come avrete capito nelle pieghe della Netiquette circola tutto il senso della
comunicazione in rete Ci sono le macchine con le loro leggi, i protocolli con i loro
tempi, gli utenti con le loro necessità e gli uomini con le loro aspettative. |