Dalla TV alla rete RAI Educational

Esperti del 24 novembre 1997

Nomadi stanziali: 5. Territorio e ciberspazio

di Antonio Caronia


A Thousand PlateausIl nomade delle società cosiddette primitive è legato al territorio, ai ritmi naturali che si ripetono costanti.

Ma il ciberspazio non è un territorio, lo sappiamo, e anche le abitudini che un cibernauta eventualmente introduce nella sua vita digitale sono abitudini personali, private o tutt'al più legate a una piccola comunità virtuale di cui fa parte, non sono abitudini legate a ritmi dell'ambiente in generale.

Il ciberspazio conosce sì dei cicli e delle variazioni che lo influenzano "in grande", ma questi cicli e queste variazioni non hanno un'influenza immediata e riconoscibile sui comportamenti del singolo.

I due filosofi francesi Deleuze e Guattari, nel loro libro Mille piani, ci parlano di una figura di nomade che non è né il cacciatore né il pastore, ma l'artigiano delle società cosiddette primitive. Anzi, secondo Deleuze e Guattari, l'artigiano non è propriamente né nomade né sedentario, ma, dicono loro, "itinerante".

Analizzando soprattutto la figura del fabbro, Deleuze e Guattari osservano che il percorso dell'artigiano non è un circuito chiuso, come quello del transumante (agricoltore o allevatore) e del commerciante, perché l'artigiano segue un flusso, che è il flusso della materia.

Deleuze webNon abbiamo il tempo, naturalmente, di seguire Deleuze e Guattari nella loro analisi che è molto complessa e affascinante. Cerchiamo solo di applicare, molto alla buona, la loro intuizione al nomadismo del ciberspazio.

Tutti i cibernauti (in maggiore misura, naturalmente, coloro che frequentano il ciberspazio per ragioni professionali, ma in misura minore un po' tutti) seguono un flusso, che non è ciclico né legato al territorio, neppure a quello che potrebbe essere un equivalente immateriale del territorio: questo flusso è quello dell'informazione, intesa nel senso più generale, quindi non solo dati o notizie, ma anche affetti e sentimenti come si presentano nella rete.

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Il flusso dell'informazione potrebbe essere, per il ciberspazio, l'analogo del flusso della materia, dei metalli, di cui parlano Deleuze e Guattari: e quindi il nomade telematico potrebbe essere, in misura maggiore o minore, un artigiano. Un'altra figura che lo sviluppo della società moderna pareva aver cancellato, e che invece, forse, il digitale riporta in vita. torna a inizio pagina