Esperti del 21 novembre 1997
Laser
di Enrico Ferrari
Buongiorno
a tutti. Oggi vogliamo parlare di laser. Perché quando ascoltate un Compact Disc non
sentite più alcun fruscio? Perché la vecchia puntina, che gracchiava sui dischi di
vinile, è stata sostituita da una puntina laser, che non tocca il Cd, ma riesce comunque
a leggere le informazioni che contiene.
Il lettore di Compact è solo un esempio di come il laser sia sempre più presente
nella nostra vita di tutti i giorni. Ma ce ne sono molti altri. Quando andate al
supermercato i prezzi dei prodotti non vengono più battuti sulla tastiera della cassa.
Ancora una volta è un laser che legge li automaticamente.
Insomma, i raggi laser hanno ormai mille usi. Per esempio sono lame ultra precise.
Così vengono usati nell'industria per tagliare o bucare i materiali più diversi, o nelle
sale operatorie al posto del bisturi tradizionale. E poi la loro luce colorata fa ormai
parte della coreografia nei concerti rock o nelle discoteche.
Ma i laser
sono anche protagonisti nel mondo della comunicazione. Infatti è proprio un raggio laser
che viaggia dentro le fibre ottiche e può trasportare informazioni in modo molto più
veloce dei classici fili elettrici.
Come mai tanto successo per un fascio di luce? Già, perché un laser emette luce, né
più né meno che una semplice lampadina. E' la qualità della luce laser a renderla un
po' speciale. Vediamo perché.
Innanzi tutto, da dove nasce la luce? In una lampadina, la corrente elettrica
scorre nel filamento, lo riscalda e il calore eccita i suoi atomi. Gli atomi cioè si
caricano, un po' come tante molle, e appena possono si scaricano di colpo rilasciando una
micro-scintilla. Miliardi e miliardi di micro-scintille che si sommano e ci danno una
bella luce brillante.
Ma in una lampadina questo continuo caricarsi e scaricarsi degli atomi avviene in modo
disordinato. La luce esce in tutte le direzioni. Noi la vediamo più o meno bianca, ma in
realtà è fatta dal miscuglio di tanti colori.
Anche in un laser ci sono atomi che si caricano e si scaricano. Ma questa volta tutto
avviene in modo molto ordinato e coordinato. Potete immaginarvi la differenza tra una gran
folla di gente che corre di qua e di là in una piazza e un plotone di soldati che invece
marciano ordinati e a tempo. |