Dalla TV alla rete RAI Educational

Esperti del 17 novembre 1997

Nomadi stanziali: 3. Ricordi fossili

di Antonio Caronia


"Il mondo avrà un tempo nomade". Fabrizio Tavernelli, paroliere e cantante del gruppo musicale Afa, descrive proprio la condizione del nomade psichico contemporaneo:

"Disegni precari gli stati i confini alla deriva il pensiero movimenti veloci assoluti mi muovo da qui restando seduto".

AFADunque la condizione del nomade digitale sarebbe una conseguenza dei processi cosiddetti di "globalizzazione", che rendono insignificanti i confini nazionali, che aumentano la velocità della comunicazione fino ad annullare distanze e tempi. Eppure questa velocità esaltata e assoluta, di cui ci ha parlato anche il filosofo francese Paul Virilio, ha un rovescio della medaglia, che è la lentezza della memoria, il lontano passato di cui ci parlano i fossili:

"Cerca nella sabbia i miei reperti porta alla luce questi fossili ricordi."

E' un altro paradosso, questo, un'altra contraddizione della rete. Il nomade delle culture cosiddette primitive è tale perché segue i ritmi naturali, si conforma all'alternarsi delle stagioni, alle migrazioni degli animali che cercano il cibo, e in questo modo è testimone, anche nella brevità della sua vita, del lento processo di mutamento e di stratificazione della natura. Ma anche il nomade psichico e digitale segue dei ritmi e dei processi che sono più grandi di lui, i ritmi e i processi del ciberspazio, che si presentano come esterni al singolo, non direttamente determinabili da lui.

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Il nomade digitale entra in un flusso di comunicazioni e di informazioni che non può controllare, su cui non può influire se non localmente, per piccoli passi: questo flusso si presenta quindi per lui proprio come un paesaggio naturale, come una "seconda natura". E anche questa seconda natura (artificiale) ha i suoi ritmi di mutamento, produce i suoi fossili: siti Internet estinti, gruppi di discussione abbandonati, idee e proposte che hanno avuto una breve vita nella rete e di cui restano solo labili tracce. Solo che i ritmi di formazione di questi "fossili digitali" sono molto più rapidi di quelli naturali. torna a inizio pagina