Dalla TV alla rete RAI Educational

Approfondimento del 17 novembre 1997

I guai di Bill

di Enrico Ferrari


Bill GatesNel 1972 uno studente di informatica americano, Paul Allen, ed un ragazzo di 16 anni fondano la Traf-O-Data: il ragazzo si chiama Bill Gates, lo vedete qui in piedi vicino ad Allen, e tre anni dopo la società cambia nome diventando la Microsoft, il più grande colosso industriale dell'era digitale.

Da quell'anno per Gates sono solo successi: nel 1980 inventa il sistema operativo MS-DOS, ovverosia il linguaggio base per far funzionare un computer, e lo vende alla IBM che ne decreta il trionfo. Nel 1982 arriva Word, il programma di videoscrittura più diffuso del mondo e nel 1988 la Microsoft è già il più grande produttore di software della Terra.

Paul AllenNel 1995 arriva Windows 95, il sistema operativo più usato nel mondo: 80 computer su 100 presenti nel pianeta utilizzano un sistema Microsoft, la società fattura 6 miliardi di dollari, Bill Gates diventa uno degli uomini più ricchi del mondo, Newsweek lo chiama "il padrone dell'Universo".

Lo strapotere della Microsoft è assoluto, non sembrano esserci concorrenti in grado di stare al passo: anche la Apple, che con il sistema Macintosh aveva inventato i programmi con disegni ed icone prima di Gates, versa in grave crisi.

AppleLa società della mela comincia a declinare proprio a causa della sua politica autarchica. Mentre la fortuna dei sistemi Windows è basata sul fatto che qualsiasi costruttore di computer può comprarne la licenza, la Apple ha sempre preferito fare tutto da sé, hardware e software. Man mano che la crisi investe la Mela, però, la politica della società cambia, arrivano i primi cloni, i Macintosh supportano i programmi Microsoft, ma il calo di vendite non si arresta.

A luglio del 1997 l'annuncio che ha il sapore della beffa: la Microsoft investe nella Apple, ufficialmente per risollevarla, ma ufficiosamente per toglierla di mezzo in un prossimo futuro.

Network computer?L'unico uomo capace di contrastare Bill Gates è Scott Mc Nealy, che con la Sun tenta la strada del network computing. La sua idea è rivoluzionaria, inventare un sistema compatibile con qualsiasi computer, eliminando anche il fastidio dei sistemi operativi. Grazie al network computing, alla capacità cioè di collegare fra loro sistemi diversi, la Sun punta a combattere Microsoft e il suo Windows, che di fatto ha monopolizzato tutto il mercato. Nasce così Java, una applicazione che dovrebbe funzionare con qualsiasi tipo di computer: in pratica lo stesso programma può essere usato su una infinità di sistemi diversi.

Sun MicrosystemsLa strategia funziona, tanto che la Microsoft è costretta a venire a patti con la Sun per la distribuzione di Java, e proprio qui nascono i primi problemi per Bill Gates (vedi in proposito l'articolo di Repubblica esci da MediaMente del 20/10/97).

Dopo l'estate la Sun denuncia la Microsoft e chiede un risarcimento che, come nella migliore tradizione legale americana, è enorme: 35 milioni di dollari sono il prezzo da pagare per l'accusa di aver modificato i codici di Java.

Marchio di JavaGli accordi che prevedono la licenza da parte della Sun del suo linguaggio Java contemplano che questo, proprio perché deve essere un sistema universale, venga incluso in programmi che funzionino con tutti i sistemi operativi. Ma a detta della Sun, Microsoft ha rielaborato il codice per fare in modo che alcuni dei suoi programmi basati su Java funzionino solo in presenza di Windows, da cui l'accusa di aver violato i patti.

Microsoft si difende dicendo che i suoi programmatori vogliono solo assicurarsi che Java funzioni con Windows e che la Sun sta solo cercando un pretesto per attaccare il rivale. La causa è finita su Internet: il sito della Sun ha pubblicato interamente il contratto della licenza a Microsoft di Java: 24 pagine finora rimaste segrete sono messe a disposizione di tutti per consentire ai cittadini del villaggio globale di giudicare di persona (http://java.sun.com/announcement/index.html esci da MediaMente).

Sun e Microsoft stanno sicuramente usando la causa come un pretesto per attaccare il rivale, sul campo c'è infatti la posta del mercato dei computer, ovverosia miliardi di dollari che finiranno dall'una o dall'altra parte.

Anche se, di fatto, quello di Gates è un monopolio mondiale che viola le leggi sull'anti trust, il governo americano non ha finora battuto ciglio, ben contento di lasciare agli USA la leadership mondiale dell'informatica: Windows, Unix e Macintosh sono infatti i sistemi operativi usati dalla stragrande maggioranza dei computer del mondo, e sono tutti naturalmente prodotti negli Stati Uniti.

100 % JavaMa è proprio dall'antitrust americano che nelle scorse settimane è arrivata una sentenza che fa sembrare i 35 milioni di dollari chiesti dalla Sun un gruzzolo di monetine: un milione di dollari al giorno è la multa che il ministro della giustizia USA a chiesto alla Microsoft finché non si adeguerà alle norme antitrust (sempre su Repubblica esci da MediaMente i particolari).

Ma quali sarebbero le violazioni se in effetti l'antitrust ha tollerato il monopolio di Windows fino ad oggi? Il problema, o se volete il cavillo legale trovato, è nella distribuzione che la Microsoft fa del "browser" Explorer, il suo programma per navigare in Internet.

All'appuntamento con la Madre di tutte le Reti Microsoft è arrivata in ritardo, con dei prodotti che non si sono imposti come al solito alla maggioranza dei consumatori.

Così oggi per navigare su Internet si utilizza soprattutto Netscape, un programma al quale Explorer sta cercando di togliere quote di mercato. E per fare questo i giudici americani accusano Gates di concorrenza sleale, in pratica Microsoft avrebbe posto una condizione capestro ai produttori di computer che volevano fornire le proprie macchine di Windows 95: "o mettete solo Explorer, lasciando fuori Netscape, oppure noi non vi diamo la licenza per utilizzare Windows".

L'accusa è quindi quella di sfruttare la potenza monopolistica di Windows per evitare che sui computer possa essere installato anche l'odiato rivale Netscape. Sembra addirittura che il nuovo sistema operativo che Windows lancerà il prossimo anno fonda al suo interno Explorer, in modo da non lasciare praticamente alternativa all'utente che volesse navigare in Internet. La multa comminata dovrebbe far sì che sui nuovi computer compaia non solo il programma Explorer, ma anche Netscape, o comunque un chiaro avviso a come ottenere anche l'altro navigatore.

CompaqLa Compaq esci da MediaMente, uno dei più grandi produttori di computer del mondo, ha aggravato la posizione di Gates, ammettendo di essere stata più o meno velatamente minacciata di ritiro della licenza di Windows se non avesse seguito i dettami della Microsoft.

La stessa Compaq ha immesso su Internet la documentazione relativa alla vicenda, sollevando legittimi sospetti: perché tanta fretta nel pubblicare documenti riservatissimi se si è dalla parte della ragione? Non ci sarà mica lo zampino dei diretti concorrenti della Microsoft?

E mentre Gates ha il suo daffare in patria con l'antitrust americano, arrivano nuove accuse anche dalla Unione Europea, che buon'ultima, ha aperto una inchiesta sui rapporti tra Microsoft ed i provider Internet del vecchio continente. Anche in questo caso l'accusa è di pratiche monopolistiche, l'inchiesta vuole capire se esistano gli estremi di restrizioni del mercato che farebbero scattare per l'industria statunitense una accusa di abuso di posizione dominante.

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Ma anche questa volta ci permettiamo di insinuare un dubbio: perché la UE si è mossa contemporaneamente agli USA sullo stesso tema, vecchio e risaputo?

Questa che si preannuncia per la fine del millennio è sicuramente la più grande battaglia commerciale giocata sull'industria del futuro: chi avrà il controllo dell'informatica e della telematica potrà dettare legge alle altre aziende, ed è ovvio pensare che nessuno è disposto a lasciare questa torta nelle mani di un solo uomo, non solo per paura del Grande Fratello, ma anche per timore di perdere miliardi di dollari.

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