Dalla TV alla rete RAI Educational

Approfondimento del 14 novembre 1997

Tariffe telefoniche

di Enrico Ferrari


Telefonare ad un amico, spedire un fax o collegarsi ad Internet sono tre operazioni differenti che implicano l'uso dello stesso mezzo: la linea telefonica.

Proprio in base a questo principio si risponde alla domanda "quanto mi costa"? Ebbene costa sempre la stessa cifra, che dipende solo dalla durata dell'operazione. Se per spedire dieci fogli via fax occorrono dieci minuti, il costo telefonico sarà lo stesso di una telefonata ad un amico della stessa durata. Lo stesso discorso vale per Internet, dieci minuti di navigazione equivalgono ad una telefonata di dieci minuti.

Ma tutto questo è destinato a cambiare da Gennaio, con una rivoluzione tariffaria che descriveremo in seguito. Il problema però è capire quanto valgono questi dieci minuti, perché gli scatti variano sia a seconda dell'ora che del giorno che della distanza: per comodità parleremo adesso solo di telefonate urbane, quelle che si fanno senza lo 0, che sono le più economiche.

(Nota dell'impaginatore: è bene precisare, a scanso di possibili equivoci, che non tutte le telefonate fatte senza prefisso sono urbane. Nel caso, infatti, che il chiamato e il chiamante appartengano a differenti settori telefonici, tali telefonate senza prefisso sono considerate interurbane e costano di più).

Autorità Garante della Concorrenza e del MercatoLe telefonate urbane sono tassate secondo la T.U.T., la Tariffa Urbana a Tempo: uno scatto dura alcuni minuti, che sono di più la sera e molto di meno di giorno: in linea di massima, quindi, navigare su Internet la mattina è molto più costoso che alla sera.

La TUT stabilisce alcune fasce orarie: nei giorni feriali nell'ora di punta, che va dalle 8 alle 18.30 si paga uno scatto ogni 3 minuti e 40 secondi, mentre la sera dopo le 18.30 si paga uno scatto ogni 6 minuti e 40 secondi.

Uno scatto da casa costa 127 lire più IVA, mentre dalle cabine costa 200 lire. Va anche ricordato che alla risposta viene subito addebitato uno scatto, anche se la telefonata dura pochi secondi.

Tutti avranno visto la pubblicità Telecom in onda negli scorsi giorni: il protagonista si collega con un computer portatile ad Internet e quando paga il conto gli viene detto che un'ora di collegamento gli costa 9 scatti, meno di un caffè.

Collegamento al sito della Città InvisibileLa Città Invisibile, una organizzazione no profit che tiene sotto osservazione il mondo di Internet, ha presentato al Garante della Concorrenza una denuncia contro la Telecom, ritenendo questa pubblicità ingannevole: viene contestato non solo il prezzo dichiarato per un'ora di collegamento, ma anche il modo con il quale si accede ad Internet, giudicato mistificatorio.

Per prima cosa La Città Invisibile contesta il costo: un'ora di collegamento, come un'ora di telefonata urbana, costa 10 scatti, proprio perché c'è un primo scatto alla risposta. Inoltre la Città Invisibile dice che la pubblicità Telecom invoglia ad utilizzare solo i propri provider e che infine i raffronti con le altre nazioni le darebbero comunque torto e che quindi l'affermazione secondo la quale le tariffe urbane italiane sarebbero "tra le più basse d'Europa" non sarebbe vera.

Collegamento a Repubblica.itLa Telecom ha naturalmente risposto punto su punto alla denuncia, ed anche questa risposta è presente su Internet: La Telecom in sostanza rigetta le accuse, mettendo in luce il fatto che per la prima volta si parla di Internet in un messaggio pubblicitario, ammettendo però che solo il 75% delle famiglie può collegarsi alla Rete con una telefonata urbana: ciò vuol dire, secondo la replica della Città Invisibile, che ben 6 milioni di persone sono costrette ad una interurbana per accedere ad Internet e ci sembra una cifra enorme.

La replica delle Telecom conferma che un'ora di connessione dà luogo a nove scatti e che i raffronti tariffari sono impropri, perché considerano, anche altri elementi (contributo impianto, canone) che distorcerebbero la percezione del solo costo del traffico urbano nei Paesi europei.

OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)In effetti la vera battaglia non va condotta sui nove o dieci scatti all'ora, ma sui raffronti internazionali: questa tabella elaborata da E-Text esci da MediaMente utilizza dati dell'OECD esci da MediaMente, un organismo internazionale indipendente che funge da osservatorio.

In effetti non dobbiamo considerare solo i costi delle telefonate, ma anche quanto gli Internet provider pagano le linee dedicate alla loro compagnia telefonica. In questo grafico vediamo proprio il costo in dollari di una linea dedicata di accesso ad Internet con una velocità pari alle linee ISDN. Da questo grafico risulta che l'Italia ha dei costi d'accesso non solo più alti degli USA, ma anche di molti paesi europei.

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Tabella costo medio annuale (20 ore mensili x 12) della connessione ad Internet secondo l'OECD

La tabella mostra alcuni parametri: in viola c'è il costo in dollari USA del collegamento ad Internet, comprensivo del costo del provider con una media di 20 ore mensili. L'Italia risulta essere più cara di parecchi paesi europei, per non parlare degli USA, ma, magra consolazione, c'è anche chi nell'Unione Europea paga più di noi.

Cartina della FinalndiaLa Finlandia, ad esempio, ha un costo che è un terzo di quello italiano: giova ricordare che la Finlandia è poco più estesa dell'Italia, ha una popolazione di pochi milioni di persone molto distanziate tra di loro ed ha un tasso di alfabetizzazione informatica e di collegamento ad Internet ben superiore al nostro, forse proprio a causa di una migliore politica tariffaria.

Ad onor del vero tutti i paesi europei escono malconci da un confronto con gli USA, dove le urbane non si pagano, a fronte di un modesto forfait mensile. E dove soprattutto i costi delle linee dedicate sono molto inferiori ai nostri, consentendo così agli internet provider di avere capaci canali di dati a prezzi bassissimi.

In effetti non dobbiamo considerare solo i costi delle telefonate, ma anche quanto gli Internet provider pagano le linee dedicate alla loro compagnia telefonica. Nel grafico che segue vediamo proprio il costo in dollari di una linea dedicata di accesso ad Internet con una velocità pari alle linee ISDN. Da questo grafico risulta che l'Italia ha dei costi d'accesso non solo più alti degli USA, ma anche di molti paesi europei.

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Tutto questo però forse cambierà, come abbiamo detto, dal prossimo Gennaio, grazie a sostanziosi tagli tariffari presentati dal Ministro Maccanico, che fanno seguito ad una precedente proposta dello scorso Luglio contestata dalle associazioni di Internet Provider.

Pagando un canone mensile di 2500 lire verrà praticato uno sconto del 50% dopo il primo scatto, sconto che verrà applicato sui numeri urbani segnalati dall'utente stesso alla Telecom. In pratica, sia che si acceda ad Internet sia che si chiami frequentemente una stessa persona, si avrà la bolletta dimezzata per le telefonate superiori ai due minuti. Per chi deve fare una interurbana lo sconto verrà praticato a fronte di un forfait di 5000 lire al mese.

Anche le linee dedicate avranno un sensibile ribasso: nel provvedimento annunciato si parla di riduzioni che arriverebbero fino al 60% e diminuirebbero così quella incredibile differenza che abbiamo evidenziato con l'ultima tabella.

Va riconosciuto che finalmente qualche cosa si muove nella direzione giusta: noi speriamo che questi provvedimenti possano allineare l'Italia con le altre nazioni telematizzate, riscattando una miopia politica che ha fino ad oggi ritardato lo sviluppo della telematica nel nostro paese.

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