Approfondimento del 11 novembre 1997
Anno 2000
Quanto costerà il 2000? Dipende. A chi possiede grandi reti di computer, soprattutto
se un po' vecchie, il 2000 costerà caro. Molto caro. E la colpa è di un problema che
sembra banale, ma che rischia di mandare in crash parecchi computer in tutto il mondo.
Vediamo perché.
Il problema è la data. Tutti i computer hanno un calendario interno che
registra giorno, mese e anno. Ma nei computer più vecchi, l'anno viene indicato con due
sole cifre: 1997 è semplicemente 97. Cosa succederà il 31 dicembre 1999, quando a
mezzanotte i calendari di questi computer scatteranno sull'anno 00 anziché sul 2000?
Se possedete un Macintosh o un Pc dell'ultima generazione potete stare tranquilli
perché registrano l'anno con quattro cifre. Dovranno preoccuparsi invece le grandi
aziende, le assicurazioni, le banche o gli enti pubblici. Le loro reti informatiche e
molti dei loro programmi sono vecchi, scritti negli anni '70. Quando per risparmiare fino
all'ultimo bit di memoria i programmatori eliminavano le prime due cifre dell'anno.
Allo scoccare del 2000, i programmi che lavorano con tempi e date potrebbero dunque
impazzire. Facciamo un esempio. Per calcolare l'età di una persona nata nel 1957 il
computer fa una sottrazione: 97-57 e il risulato è 40. Ma nel 2000 l'operazione
diventerà 00-57, cioè il computer calcolerà che la persona ha -57 anni. Un risultato
privo di senso. Pensate cosa potrebbe succedere ai programmi che calcolano gli interessei
del vostro conto in banca, o lo scadere della vostra polizza di assicurazione.
Dunque bisogna correre ai ripari. E il conto sarà salato. La società di consulenza
americana Gartner Group stima che aggiornare una singola linea di codice costerà circa 40
centesimi di dollaro. Moltiplicato per i milioni e milioni di linee da modificare in tutto
il mondo, il conto finale potrebbe essere tra i 300 e i 600 miliardi di dollari. In
Italia, aggiornare i 200 o 300 milioni di linee di software della Pubblica amministrazione
centrale, costerà sui 100 miliardi di lire.
Ma non è tutto. Intervenire su programmi scritti 20 o 30 anni fa non è semplice. E'
un po' come dover modificare le fondamenta di un edificio che negli anni è cresciuto e si
è trasformato, senza avere più le piante e i progetti originali.
Se qualcuno paga, qualcun'altro incassa. E' probabile che chi troverà la soluzione
più efficente al problema dell'"anno 2000" diventerà ricco e i grandi
produttori di software come Microsoft o Ibm hanno gruppi di analisti che si dedicano
esclusivamente a questo.
Ma nelle settimane scorse si è diffusa la notizia che i grandi colossi
dell'informatica potrebbero essere stati battuti da... un ragazzino. Si chiama Nicholas
Johnson, ha quattordici anni e vive in Nuova Zelanda: è un ragazzino come tanti e come
molti suoi coetanei è un grande appassionato di computer.
La notizia è stata accolta con un po' di scetticismo, anche perché Nicholas sostiene
che la soluzione non è poi così complicata. Dalla sua il ragazzino ha Andrew Siddal, un
analista specializzato nella questione della data. Siddal pensa che l'idea di Nicholas sia
la migliore presentata finora. Per ora, comunque, tutto è coperto dal più stretto
segreto e la ricetta "salva programmi" è stata immediatamente protetta dal
copyright.
Per chi vuole approfondire l'argomento, in rete i siti che trattano il problema
dell'anno 2000 sono moltissimi. Uno dei più ricchi è "Year 2000" (http://www.year2000.com ) dove potete
trovare notizie, commenti, una panoramica delle ultime novità e anche uno spazio dedicato
alle offerte di lavoro che si aprono in questo settore.
Insomma, la semplice aggiunta di due innocenti cifre a una data si è rivelato un
problema molto ingarbugliato. Un problema non solo tecnico, ma prima di tutto economico e
strategico, dietro al quale si muovono grandi interessi. E soprattutto ha messo in luce
come una società come la nostra, che conta sempre più sull'uso dei calcolatori e delle
reti informatiche, si espone anche a qualche rischio inatteso. |