Dalla TV alla rete RAI Educational

Navigazione del 4 novembre 1997

Virtual Kamloops

di Tommaso Russo


Virtual KamloopsIeri abbiamo parlato di Internet come possibilità per evadere dalla realtà. Ma la rete è anche un mezzo per esercitare la fantasia su soluzioni alternative rispetto ai problemi di ogni giorno.

C'è chi, ad esempio, decide di costruire delle vere e proprie città virtuali, dove si può ricostruire una comunità utopica, più vicina ai nostri sogni di quella reale.

Market 2000Oggi ci occupiamo di un'altra città che esiste solo nella rete, e cioè di Virtual Kamloops, creata da due programmatori canadesi della società ESI. Grazie ad una simulazione, costruita attraverso il linguaggio VRML (Virtual Reality Modeling Language), ci possiamo aggirare nelle sue stradine e nei suoi quartieri (attenzione: gli script presenti nel sito, come avvertono gli autori, sono ottimizzati per Netscape Navigator 4.0. La navigazione per mezzo di altri browser può generare errori).

Per adesso la parte di città che si può visitare è ancora molto ridotta: il progetto, infatti, è ancora in via di sviluppo. Tuttavia ci si accorge rapidamente che se Virtual Kamloops risponde ad un'utopia, questa è l'utopia dei commercianti.

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Logo di Esic.NetL'idea, infatti, è un po' quella di creare un gigantesco centro commerciale virtuale, con commessi elettronici che lavorano a qualsiasi ora, anche quando i negozi veri sono chiusi.

La consolle per visualizzare i file VRMLCome scrivono, infatti, nella pagina di presentazione del sito i due programmatori, questa città fa parte di una più vasta rete di siti tutti dedicati a favorire la vendita e l'acquisto di prodotti in rete.

Ancora una volta idee che nascono dalla fantasia un po' sovversiva dei navigatori solitari, come quella delle città utopiche, vengono rapidamente convertite a finalità commerciali. Viene da chiedersi: sarà questo il destino della rete?

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