Dalla TV alla rete RAI Educational

Inviati del 6 novembre 1997

TAZ

di Michele Alberico


Hakim BeyI corsari del XVIII secolo avevano creato una rete informativa che attraversava il globo. Anche se si trattava di una rete primitiva e dedicata essenzialmente agli affari sporchi, in qualche modo funzionava. Disseminate da qualche parte in questa rete centinaia di isole nascondevano porti sicuri in cui le navi pirata potevano trovare rifugio e rifornimento. Alcune di queste isole ospitavano intere comunità di persone che avevano deciso di vivere al di fuori delle leggi del mondo.

Hakim Bey, celebre scrittore, filosofo e poeta-terrorista, ispirandosi al modello di queste enclavi autonome che lui chiama Utopie Pirata ha creato il concetto di Zona ad Autonomia Temporanea, Temporary Autonomous Zone in inglese o per dirla in breve TAZ. Le TAZ rievocano l'esperienza delle libere enclavi pirata in un'epoca in cui la tecnologia moderna le ha rese geograficamente impossibili. In un mondo cioè in cui tutte le isole sono note, tutti gli anfratti osservati. Dalla consapevolezza del fatto che non esiste più un rifugio permanente nasce l'idea di una zona che sia liberata solo temporaneamente da quelle che Bey chiama le "gerarchie oppressive", una zona la cui forza è l'invisibilità e che nel momento in cui è nominata e rappresentata svanisce.

Un pirata fa da CiceroneLa chiave della creazione di una TAZ è ciò che Bey chiama terrorismo poetico. Una azione non violenta comparabile al potere di un atto terroristico, con l'eccezione che un atto di terrorismo poetico comporta solo un cambiamento nella coscienza delle persone. Prendiamo un gruppo di artisti da strada, dice Bey: nel momento stesso in cui li chiamiamo così abbiamo già creato una differenza tra l'artista e il pubblico, ci siamo vietati ogni possibilità di coinvolgimento diretto con la loro azione. Ma simulando un incidente, creando delle situazioni particolari, è possibile eliminare questa differenza, costruire insieme qualcosa che Bey chiama una forma di massimizzazione della libertà.

Tutto questo ha molto a vedere con la rete. Della Rete si è cominciato a dire che è "TAZ friendly", che ha una struttura che si presta ad accogliere delle TAZ. Vediamo perché.

In un miscuglio ben dosato di ipertesti e effetti shockwave, Vernon Reed ci spiega che la rete è la versione moderna delle reti dei bucanieri, nel senso che dà spazio a zone di invisibilità impossibili all'esterno. Le TAZ nate in rete garantiscono il progresso associato alla rivolta, senza necessariamente portare alla violenza o al martirio. E' molto facile che in rete si liberi un'area di terra, tempo, immaginazione per poi dissolversi e riformarsi altrove.

Ma Bey non la pensa allo stesso modo. In molte interviste Bey si è soffermato sulla questione Internet-TAZ e questo è quanto risponde a chi sostiene che il cyberspazio sia una TAZ.

T.A.Z."E' una posizione che non condivido. Io penso che la libertà includa il corpo. Se il corpo è in uno stato di alienazione allora la libertà in un certo senso è incompleta. Il Cyberspace è uno spazio senza corporeità, è uno spazio concettuale. Non c'è olfatto, non c'è gusto, non c'è tatto e non c'è sesso. Se ciascuna di queste cose in qualche misura esiste nel cyberspace si tratta solo di simulacri di queste cose e non le cose stesse. La sola cosa che può essere Internet per una TAZ è uno strumento, a volte un'arma per raggiungere la libertà."

puntate
torna a calendario
torna a tematiche
search

back

home page

Ma a questo punto si potrebbe obbiettare: come può una TAZ in rete costituire una minaccia al potere costituito? L'invisibilità delle TAZ come strutture rivoluzionarie al massimo può significare irrilevanza. Perché? Perché paradossalmente l'invisibilità permette ai cittadini della rete di fare liberamente quel che essi vogliono tranne l'unica cosa che renderebbe le TAZ rivoluzionarie, cioè minacciare lo Stato. Ma se esse minacciassero lo Stato non sarebbero libere o invisibili a lungo. Nel momento in cui cominci a credere che l'irrilevanza equivale alla libertà, dice Hakim Bey, allora stai veramente vivendo nella tua zona. torna a inizio pagina