Approfondimento del 5 novembre 1997
I miti nella rete
Alla voce mito i dizionari recitano, tra le altre, la seguente definizione:
"elaborazione fantastica di avvenimenti o persone reali". In passato le
elaborazioni fantastiche erano appannaggio del cinema o della letteratura. I miti del
nostro tempo hanno a disposizione anche la rete per consolidare la loro fama. Ma essere
immortalati su Internet non è sufficiente.
Miti si diventa se si è stati degli eroi, almeno nella fantasia
popolare, o uomini politici che avrebbero potuto cambiare il mondo. Se si è vissuta una
vita densa di esperienze, che molti avrebbero voluto condividere.
Oppure se si son fatte provare al pubblico emozioni indimenticabili dagli schermi
cinematografici o dai palchi dei concerti rock. E, denominatore comune alla maggior parte
dei miti contemporanei, se si è andati incontro a una morte prematura, spesso violenta.
Se a tutto questo si aggiungono poi una decina di siti web l'immortalità, almeno
quella telematica, è garantita.
E' il caso, per esempio, di Elvis
Presley, il re del rock and roll. Se mettete il suo nome in un motore di ricerca, ottenete
una lista di oltre otto mila siti. E non fate nemmeno in tempo a scegliere quale di questi
visitare che già compare sullo schermo la pubblicità di un negozio di dischi pronto a
vendervi ben 156 cd con la sua voce.
D'altra parte gli interessi economici e commerciali non sono estranei al culto dei
miti, anzi spesso fanno di tutto per alimentarlo. Basta visitare il sito ufficiale
dedicato a Elvis che vi accoglie con la frase:
"Il Re non è morto, la sua presenza è ovunque nel mondo,
soprattutto su Internet"
e che mette a disposizione dei fan ogni sorta di souvenir.
Ma in rete ci sono anche i servizi. Se siete ormai convinti seguaci dell'elvismania è
tempo di iscrivervi al fan club di Londra che due volte all'anno organizza gite negli Usa
sui luoghi del mito.
E chi è alla ricerca di verità nascoste ha a disposizione centinaia di documenti.
Come quelli che sostengono che Elvis sia in realtà ancora vivo.
Quella dei retroscena è una caratteristca comune a molti siti dedicati ai miti del
nostro tempo. Il mito del presidente Kennedy poi si presta particolarmente alla
dietrologia. Fu vittima di un complotto o fu ucciso da un folle omicida? L'interrogativo
è sempre lo stesso da decenni. E anche su Internet c'è chi offre libri e cd-rom contenti
la verità sulla morte di JFK.
E c'è anche chi continua a indagare. Per esempio gli autori del JFK Assassination
Journal che mettono in rete documenti capaci, a detta loro,di far luce finalmente
sull'attentato di Dallas del 1963.
Altra fine tragica quella di Ernesto Che Guevara. Il suo volto è
stato a lungo sinonimo di rivolta, tanto da esser stampato su bandiere e t-shirt. Ora ha
conquistato Internet. Anche in questo caso la rete offre materiale biografico in
abbondanza. Un sito olandese ospita tra l'altro le foto del Che appena ucciso e il
rapporto dei medici che realizzarono l'autopsia.
Ma il sito più ricco dedicato al guerrigliero argentino è senz'altro il Che Guevara
Home Page che, oltre a una galleria fotografica, offre il primo capitolo del "Manuale
di guerriglia" scritto dallo stesso Che Guevara.
Molto più pacifico il culto telematico di Marilyn Monroe. L'attrice americana
simbolo degli anni Cinquanta sorride rassicurante attraverso gli schermi dei computer. Ci
sono infatti fan che hanno messo in rete la collezione completa delle sue foto.
E altri, come i gestori del sito ufficiale di Marilyn, che mettono a disposizione la
biografia, l'elenco completo dei suoi film e una selezione di frasi celebri: cosa ha detto
Marilyn e cosa hanno detto di lei.
Testimonianze e documenti on line anche per un un altro divo scomparso
prematuramente. La star del rock Jim Morrison morì a Parigi nel 1971 per abuso di alcool
e droga quando era all'apice del successo. Su Internet potete trovare persino il
certificato di sepoltura. Nello stesso sito c'è tutta la storia di Jim e della sua band,
i Doors. Compresa una lunga intervista in cui gli ex compagni ricordano il "re
lucertola".
Immagini e testi non sempre bastano a perpetuare la memoria del mito. Spesso occorre un
ricordo più concreto, che si possa toccare con mano. Nel caso di Jim Morrison, per la
modica cifra di 380 dollari potete acquistare via Internet un suo busto a grandezza
naturale... Un po' come accadeva nell'antichità, quando alle divinità venivano date
sembianze umane e il mito era scolpito nella pietra.
Ma, come ha fatto notare qualche studioso,
"oggi i mezzi dicomunicazione hanno moltiplicato gli orizzonti
della mitologizzazione e gli eroi diventano sempre più di cartapesta, di bit".
Il successo dei siti che celebrano personaggi famosi lascia perplessi i sociologi che
cercano una spiegazione. La più condivisa è che navigare alla ricerca di informazioni
sul proprio idolo contribuisce a far uscire le persone dall'isolamento in cui vivono. Le
fa sentire parte di una grande comunità, anche se invisibile e distribuita su tutto il
globo terrestre.
Insomma i miti on-line come antitodo alla solitudine.
E per concludere, ecco alcuni link da seguire, relativi ai miti di cui abbiamo parlato
in questa pagina: |