Puntata del 8 gennaio 1997
La città digitale
Urbanistica e nuove tecnologie
Introduzione
Buonasera e benvenuti a MediaMente.
La storia della città è strettamente legata alla storia della tecnologia. Ad ogni
grande rivoluzione tecnologico ed economica ha corrisposto una trasformazione della
città.
Un rapporto che si è fatto sempre più intimo a partire dalla rivoluzione industriale
e dalla sviluppo del capitalismo. Basta pensare alla nascita delle città industriale
all'inizio dell'800 in Inghilterra, descritta dai romanzi di Dickens, ed alla sua storia
durata in Occidente fino ai nostri giorni. La modernità è inscindibile dalla città.
Oggi ci troviamo nel pieno di nuova trasformazione tecnologica ed economica.
Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione rivoluzionano il modo di lavorare
e di vivere, e questi cambiamenti investono la città, danno luogo a nuove possibilità di
sviluppo.
La città industriale diventa città digitale...
Video città virtuale
Urbanistica e tecnologie
La puntata di questa sera si intitola proprio "La città digitale". Ma forse
sarebbe stato più corretto dire la città digitalizzata. Infatti il tema di questa
puntata è la trasformazione e l'evoluzione dell'ambiente urbano determinato dalla
introduzione delle nuove tecnologie della comunicazione e dall'informatica.
Il rapporto tra tecnologie e città è un rapporto complesso. Le tecnologie digitali
infatti si introducono in molti aspetti della vita sociale ed economica, e dunque
influenzano un ambiente urbano in molteplici direzioni. Naturalmente non possiamo
esplorare tutte queste connessioni.
Abbiamo dunque scelto di approfondire tre aspetti di questo rapporto tra città e
tecnologia.
- Il primo aspetto che tratteremo riguarda la progettazione della città: cercheremo di
capire come gli architetti e gli urbanisti usano le tecnologie per progettare lo spazio
urbano e pianificare lo sviluppo edilizio o il recupero di aree dismesse; e vedremo anche
come attraverso le tecnologie è possibile coinvolgere i cittadini nella progettazione
dell'ambiente in cui vivono quotidianamente.
- Il secondo invece riguarda la gestione dello spazio urbano: le città moderne sono
organismi complessi con enormi problemi di organizzazione e di controllo. Solo per fare
alcuni esempi che affliggono la vita quotidiana di ognuno di noi, pensiamo al controllo
della viabilità o al problema dell'inquinamento: in che modo le tecnologie possono
aiutare istituzioni e cittadini a vivere e gestire meglio la città?
- Il terzo infine riguarda la comunicazione della città: quali prospettive si aprono per
raccontare e per promuovere la città, attraverso i nuovi media e le reti telematiche? In
che modo questi strumenti possono aiutare la valorizzazione culturale della città?
Prima di approfondire questi argomenti, però, ascoltiamo l'opinione di uno dei più
importanti architetti italiani sul tema della città digitale. L'editoriale di questa
puntata è affidato a Paolo Portoghesi.
Editoriale di Paolo Portoghesi
La progettazione
Come in molti altri settori l'introduzione delle tecnologie informatiche nel mondo
della progettazione architettonica ed urbanistica ha riguardato prima di tutto la parte
più pratica e forse noiosa dell'attività: il disegno.
L'applicazione di tecnologie informatiche nel disegno tecnico viene normalmente
denominata CAD, Computer Aided Design, ovvero disegno aiutato dal computer. Normalmente
con questa sigla si indicano quei programmi che aiutano un architetto o un urbanista a
progettare e disegnare un edificio o una area urbana, o più in generale anche nella
progettazione di oggetti, di arredamenti di particolari costruttivi.
Il CAD e la modellazione 3D
Il CAD ha una storia ormai decennale, ed ha visto una importante evoluzione. I primi
programmi di CAD erano sostanzialmente degli strumenti di disegno bidimensionale: invece
del tradizionale tavolo da disegno con tecnigrafo, il progettista può usare il programma
per disegnare piante e prospetti. Per stampare questi disegni si usa una stampante
speciale detta plotter.
Ma oggi i programmi di CAD più evoluti integrano dei sistemi per creare
rappresentazioni tridimensionali degli oggetti disegnati. Queste tecnologie hanno
decisamente rivoluzionato il modo di lavorare di molti architetti ed urbanisti: oltre ad
essere molto precisi (anche se forse meno artistici di un bel disegno a mano) permettono
di attuare velocemente modifiche al progetto e dunque di avere un rapporto attivo con il
committente.
Recentemente alle tradizionali tecnologie di CAD si sono affiancate le tecniche di
modellazione tridimensionale, che permettono di vedere virtualmente il progetto finito e
dunque di avere una percezione realistica di come esso sarà nella realtà.
Come è evidente il prossimo passo di queste tecnologie sarà l'integrazione con i
sistemi di realtà virtuale, che permetterà di fare vere e proprie visite nell'edificio o
nel quartiere e di verificare la rispondenza alle esigenze ed alle aspettative.
La progettazione urbana collaborativa
Ma l'apporto delle tecnologie digitali alla progettazione urbanistica non si limita
agli strumenti di supporto al disegno. Uno dei problemi più tipici nella ristrutturazione
delle aree urbane è il rapporto con gli abitanti dell'area sottoposta a ristrutturazione.
La progettazione urbana collaborativa cerca di ovviare a questo problema proprio con
l'aiuto delle tecnologie telematiche e multimediali: esse permettono infatti di informare
costantemente i cittadini sulle trasformazioni previste per l'area in cui vivono, e dunque
di coinvolgere i diretti interessati nella progettazione degli interventi di
ristrutturazione del tessuto urbano.
Alcune esempi di progettazione collaborativa sono stai fatti negli Stati Uniti, ma uno
è in corso anche a Roma.
Il caso di Roma
Il progetto riguarda gli interventi di recupero o di trasformazione di alcune aree
della capitale, ed è condotto da ricercatori e professori del Dipartimento di
Architettura della terza Università di Roma. Sono stati realizzati alcuni ipertesti
multimediali che descrivono gli interventi previsti. Questi ipertesti sono stati resi
visibili in alcune sedi pubbliche collocate nelle varie aree interessate; dei laboratori
di quartiere che hanno la funzione di coinvolgere i cittadini e di stimolare proposte di
modifica o di integrazione. In un caso, quello dell'area di Pietralata, l'ipertesto è
stato anche collocato su Web, in modo da coinvolgere anche quei cittadini interessati, ma
non in grado di partecipare alle attività del laboratorio.
Lo strumento multimediale infatti è in grado di comunicare con molta efficacia
informazioni tecniche normalmente incomprensibili senza un adeguato retroterra tecnico
specifico.
Si tratta dunque di un importante esperimento di democrazia diretta su piccola scala
che potrebbe rivoluzionare il tradizionale rapporto tra amministrazione pubblica e
cittadini nella sviluppo urbanistico (e non solo).
Ed anche in questo caso lo sviluppo delle tecnologie di realtà virtuale vedrà in un
futuro prossimo vere e proprie passeggiate virtuali collettive in cui cittadini, urbanisti
ed amministratori passeggeranno insieme nei modelli virtuali di nuovi quartieri, decidendo
dove collocare giardini, alberi semafori e centri commerciali. E poi, una eventuale
litigata virtuale avrebbe sicuramente meno conseguenze di una reale.
La gestione della città
Naturalmente le tecnologie non sono di grande aiuto solo nella progettazione del futuro
sviluppo delle nostre città.
Informatica e telematica infatti si possono rivelare dei preziosi strumenti per
affrontare e forse risolvere i mali che affliggono le nostre città, e che deteriorano la
qualità della vita di ognuno di noi, come il traffico e l'inquinamento.
Ma il problema del trasporto urbano inoltre non influisce solo sul tempo e sulla
qualità della vita nelle città. In base alle statistiche infatti il trasporto urbano
incide per il 18 % sui consumi energetici dei paesi avanzati. E come è noto almeno per il
momento le auto usano fonti di energia derivate dal petrolio, che non sono rinnovabili e
che dunque si esauriranno.
Per questo l'Ente Nazionale per le Energie Rinnovabili ha realizzato un sistema di
simulazione del traffico urbano, che può essere utilizzato per controllare la mobilità e
pianificare i sistemi di trasporti urbani. Questo sistema è in grado di tenere sotto
controllo la viabilità di una città e di tenere conto di traffico e inquinamento per
proporre interventi di gestione in tempo reale.
Abbiamo intervistato il responsabile del settore ricerca dell'Enea, il Dott. Dario
Malosti.
Il caso Terni
Una prima sperimentazione dei sistemi di gestione informatizzata della mobilità urbana
è stato attuata nella città di Terni, dove sia gli autobus che i semafori sono, come
dire, "intelligenti". Il progetto si chiama REGIT, ed è stato realizzato in
collaborazione tra l'ENEA e gli enti locali umbri. Si basa su un sofisticato sistema di
rilevamento del livello del traffico privato della posizione in tempo reale dei mezzi
pubblici, dello stato dell'inquinamento. Abbiamo chiesto al Dott. Dario Malosti di
descriverci come funziona questo innovativo sistema di gestione del traffico urbano.
- Intervista a Dario Malosti
"Si tratta di una tecnologia molto avanzata. Un sistema di
rilevazione a fibre ottiche è stato collocato sotto l'asfalto, proprio in corrispondenza
di queste fessure che state vedendo. I dati sul numero di veicoli in transito giungono ad
una centralina, che regola il semaforo in modo da ottimizzare i tempi del rosso e del
verde. Così, ad esempio, se un evento eccezionale, come una manifestazione blocca la
viabilità in una zona della città, il sistema è in grado di individuare i percorsi
alternativi, e di regolare i semafori in modo da diminuire il traffico verso la zona
congestionata. Inoltre le informazioni sulla viabilità e sui tempi di attesa per gli
autobus pubblici sono disponibili ai cittadini in tempo reale. Insomma, un sistema
veramente avveniristico, e una volta tanto tutto italiano."
Abbiamo chiesto all'assessore al traffico della città Enrico Melasecche quali sono
stati i primi effetti di questa innovativa tecnologia nella gestione della città.
- Intervista a Enrico Melesecche [assessore al traffico Terni]
Il trasporto pubblico intelligente
L'esperienza di Terni dimostra dunque come le tecnologie possono fornire un importante
supporto alla gestione della mobilità. Ma gli sviluppi di questi sistemi non si fermano
qui.
Infatti sono già in corso degli esperimenti di personalizzazione del trasporto
pubblico urbano che potrebbero rivoluzionare la nozione di trasporto pubblico che abbiamo
oggi.
Cosa significa personalizzazione del trasporto collettivo?
Attualmente i percorsi dei mezzi di trasporto collettivo sono fissate a priori sia nei
tempi che nei luoghi di percorrenza. Se siamo fortunati la fermata è vicino a casa,
altrimenti... Questo almeno nella migliore delle ipotesi.
Le tecnologie informatiche e telematiche invece potrebbero permettere di adeguare i
percorsi alle esigenze di ogni singolo cittadino. Se domani voglio uscire alle 9, lo
comunico al sistema di gestione del trasporto. Un computer riceve le chiamate ed organizza
i percorsi in base alle chiamate degli utenti. Se non è possibile inviare il mezzo sotto
casa di ogni utente, i meno fortunati vengono comunque avvertiti delle fermate più vicine
nelle ore da loro richieste.
Per ora esperimenti di sistemi come questi sono solo esperienze in provetta, ma
specialmente nei centri urbani più piccoli potrebbero già essere applicati.
Questi sistemi infine introdurrebbero notevoli risparmi di gestione, poiché permettono
di razionalizzare le corse e di eliminare quelle inutili.
Immagini di progetti di trasporto personalizzato
ITS e Internet
Un importante strumento per lo sviluppo dei sistemi di gestione intelligente dei
trasporti come abbiamo visto sono le reti telematiche. Su Internet in particolare esistono
molti siti dedicati a questo tema. Alcuni di questi offrono informazioni e documentazione
sul tema, e sono dedicati sia agli specialisti che al pubblico in generale.
Ma non mancano siti che presentano interessanti sperimentazioni e prototipi di servizi
avanzati per i cittadini, come ad esempio informazioni in tempo reale sul traffico e sui
sistemi di trasporto di alcune città.
Un interessante punto di partenza è il sito ITS Online. ITS sta per Intelligent
Transportation System, sistemi di trasporto intelligente. Oltre a fornire materiali,
rapporti e relazione, ITS online ha anche un interessante guida ragionata alle risorse su
Web dedicate al tema.
Tra le iniziative sperimentali di servizi online molto interessanti sono le pagine del
Dallas Transportation Institute, che invia sulla rete in tempo reale le immagini di una
grande arteria della città texana. Applicazioni come queste potranno avere grandi
sviluppi quando le infrastrutture di comunicazione della rete saranno più veloci.
Su Internet esistono anche alcuni esempi di pagine Web che offrono mappe del traffico
cittadino e della situazione della viabilità in tempo reale. Nella maggior parte dei casi
si tratta di città statunitensi, come Seattle, San Diego, Los Angeles e Houston.
Uno dei migliori servizi informativi di questo tipo è la pagina delle Condition du
Traffic routier en temps Reel della città di Parigi.
La prima pagina contiene una mappa generale della città. Scegliendo una delle aere si
arriva ad una mappa dettagliata con indicazioni sullo stato del traffico, sugli ingorghi,
sui lavori in corso e persino sugli incidenti.
La comunicazione della città
La città non è solo un ambiente di vita e di lavoro. Gli edifici, le strade l'arredo
urbano, la stessa organizzazione spaziale di una città coinvolgono gli abitanti ed i
visitatori occasionali in un processo comunicativo. La città è anche un sistema di
comunicazione.
In che modo le tecnologie influiscono su questo sistema? Che cosa significa per una
città comunicare se stessa attraverso l'uso di sistemi multimediali e telematici?
In questo campo le prospettive sono veramente molte.
In primo luogo si può ricordare l'uso delle reti civiche per sviluppare la
comunicazione tra amministrazione pubblica e cittadini. In Italia sono ormai decine le
esperienze di questo tipo più o meno interessanti. Si tratta comunque di un tema molto
importante e vasto, al quale dedicheremo una delle prossime puntate.
Ma le reti possono anche essere un mezzo per veicolare informazioni sulla città, e sui
suoi beni artistici e culturali. Se consideriamo i costi e i danni causati dal turismo di
massa in alcune città potremmo immaginare un futuro non troppo remoto in cui alla visita
reale si potranno affiancare visite virtuali.
E allo stesso tempo le città escluse dagli attuali circuiti del mercato del turismo
entrando nel mondo digitale hanno la possibilità di promuovere se stesse ad una platea
globale enorme.
La promozione della città su Internet
Uno dei siti su Web decisamente piu interessanti da questo punto di vista è Webscape .
Nelle pagine di questo sito ci sono una serie di ricostruzioni tridimensionali di
alcune grandi città. A differenza di altre applicazioni della realtà visrtuale su
Internet, queste pagine sono accurate riproduzioni realizzate da gruppi di architetti
reali in collaborazione con architetti digitali.
Le ricostruzioni tridemesionali sono realizzate usando tecnologie come QuickTime VR e
VRML, il linguaggio per la realtà virtuale su Internet.
Le città ricostruite da Webscape sono Atlanta, Los Angeles, Tokio e Parigi.
Un esempio italiano di applicazione di quete tecnologie innovative è presente sul sito
di Prposte Artistiche. In questo caso l'applicazione è meno estesa dal punto di vista
urbanistico, ma non meno complessa. Si tratta di una serie di modelli della cupola del
Brunelleschi del Duomo di Firenze, che è possibile visitare sia all'esterno che
all'interno. Se si desidera avere una immagine di qualità degli affreschi sulle vele
della cupola, è sufficiente cliccare su una parete della ricostruzione virtuale.
I view point
Un sistema molto particolare di veicolare informazioni sulle città nel mondo digitale
è quello dei cosiddetti view point.
Si tratta di pagine Web che attraverso varie tecnologie inviano immagini in tempo reale
di alcuni luoghi particolari. Le immagini vengono riprese 24 ore su 24 da una telecamera,
vengono digitalizzate ed infine inviate attraverso la rete. Di questi view point digitali
su Internet ce ne sono moltissimi. Questo sito, battezzato Leonard's Cam Word, li elenca
quasi tutti. Le applicazioni pratiche di questi sistemi sono molti. Abbiamo già visto
l'uso che se ne può fare per monitorare il traffico.
Ma i view point possono essere anche degli utilissimi strumenti di turismo virtuale, o
se volete di promozione digitale del turismo reale.
Un modo di promuovere e far conoscere paesaggi e luoghi urbani a visitatori virtuali,
potenziali turisti reali.
Ma si potrebbero immaginare anche applicazioni di rilevamento urbanistico e di studio
dell'ambiente cittadino, utilizzabile da architetti ed urbanisti.
Tutto questo quando le infrastrutture per la comunicazione digitale diventeranno delle
vere autostrade: per ora il traffico digitale è congestionato quanto quello reale!
La ricostruzione di ambienti urbani del passato
Fino ad ora abbiamo visto come le tecnologie possono essere usate per vedere le città
come sono attualmente, o per progettare le città del futuro. Ma come sappiamo nel mondo
virtuale la nozione di tempo e spazio non sono sottoposti agli stessi vincoli che
subiscono nel mondo reale. E dunque è possibile usare i computer e le tecniche di
Virtuali Reality e di animazione digitale per ricostruire e visitare i luoghi del passato.
Chi ci segue conosce già alcuni esperimenti di ricostruzione virtuale di monumenti del
passato, come le ormai famose ricostruzioni del Colosseo e della Basilica di San Pietro
realizzate dalla Infobyte e dal Professor Antinucci.
Firenze 1515
Ma quella che vi presentiamo ora è la prima ricostruzione di un intero ambiente urbano
del passato, presentata alla recente mostra "L'officina della maniera" agli
Uffizi di Firenze.
Si tratta della ricostruzione della città di Firenze come apparve il 30 Novembre del
1515 a papa Leone X, figlio di Lorenzo de' Medici. In quel giorno il Pontefice infatti
tornò nella città natale in visita dopo l'investitura. Per quella occasione la città
venne trasformata in un vero e proprio teatro all'aperto: archi facciate ed interi edifici
di legno dipinto adornarono le vie. Tutte le strutture sono naturalmente andate perdute.
Ma di quella giornata ci restano disegni illustrazioni e una preziosa cronaca del Vasari.
Da questi materiali un gruppo di Storici dell'arte del museo degli Uffizi, in
collaborazione con la Cover Studio di Firenze, hanno realizzato una animazione digitale in
3D che ricostruisce la città in quel giorno di festa, dal punto di vista del corte di
Leone X.
La ricostruzione è stata effettuata usando delle potenti workstation della Digital e
il software di modellazione 3D Microsoft Softimage, e dura 14 minuti.
Ma ora, godiamoci una passeggiata nella Firenze del 500, e facciamoci guidare dal
Vasari... |