Dalla TV alla rete RAI Educational

Puntata del 27 novembre 1996

Avanguardie digitali
Mondo del digitale e avanguardia artistica


Se l'arte del 900 è stata principalmente e fondamentalmente avanguardia, questo è dovuto anche alla evoluzione tecnologica che ha rivoluzionato la vita e la cultura nella nostra società. Oggi le tecnologie digitali, la multimedialità, la telematica irrompono nell'esperienza quotidiana, e trasformano il modo di comunicare di lavorare di giocare. Quali prospettive aprono per la ricerca artistica? Quali forme assume l'arte nel contatto con questi nuovi strumenti? In questa puntata cercheremo di capire cosa è l'avanguardia digitale.

Buonasera e benvenuti a MediaMente.

La ricerca artistica del nostro secolo è stata profondamente caratterizzata dal rapporto con lo sviluppo della tecnologia.

Un rapporto complesso e difficile, che ha oscillato tra grande attrazione e sdegnoso rifiuto. Un rapporto che ha visto entrare l'immaginario tecnologico nella fantasia artistica, popolandola di macchine e meccanismi. Ma che ha anche visto molti artisti usare o meglio piegare le macchine alla creazione di un nuovo immaginario artistico, di nuove forme di creatività.

Per iniziare questo percorso abbiamo chiesto il nostro editoriale a ... Costa, Perniola, o Landow.

Editoriale

Definire con precisione quale sarà il futuro dell'arte è una impresa impossibile ed inutile.

  • È impossibile perché non sappiamo dare una definizione assoluta di che cosa sia l'arte. Essa viene riconosciuta solo dopo che è stata fatta, persino a distanza di anni.
  • È inutile, perché con il passare del tempo cambia la concezione di ciò che viene considerato artistico, e le nostre convinzioni di oggi non saranno condivise domani.

Per questo abbiamo deciso di mostrarvi quello che alcuni artisti stanno facendo con le tecnologie digitali; e di lasciare alle loro stesse parole, quando è stato possibile, un giudizio, una descrizione, una previsione. Di più noi non potremmo dire...

Cominciamo la visita in questa immaginaria, o meglio virtuale galleria, con il lavoro di Mario Canali. Canale lavora a Milano con gruppi di artisti come Correnti magnetiche e Pigreca. Dal 1992 sta sperimentando, o meglio, esplorando le potenzialità espressive della realtà virtuale, che egli stesso ha definito "un nuovo spazio per l'arte".

Mario CanaliIl rapporto tra fisico e virtuale è un tema o meglio una linea di ricerca che accomuna molti artisti della avanguardia digitale.

Su questa linea si muove anche la ricerca di Monika Fleishmann. Nella installazione Rigid Waves and liquid waves, realizzato dall'artista tedesca insieme a Christian A-Bonn e Wolfgang Strauss, i visitatori vengono ripresi da una camera e digitalizzati. L'immagine risultante viene inviata d uno schermo o proiettata sulle pareti. Ogni movimento genera un cambiamento nella immagini, come se fosse uno specchio, dando luogo a visioni uniche e singolari...

La costruzione di mondi e corpi e virtuali non è la sola linea di ricerca che emerge nella avanguardia digitale. La tecnologia infatti non modifica solo il nostro spazio mentale, dando forma ai mondi interiori, alle visioni della mente. Essa modifica anche il nostro corpo. Gli oggetti che usiamo quotidianamente sempre più assomigliano ad estensioni inorganiche del nostro corpo organico. Pensate al rapporto che ognuno di noi ha con il telecomando del televisore.

L'immaginario Cyberpunk è popolato da esseri mutanti, a metà tra l'umano ed il robot. Ma già negli anni sessanta Elemire Zolla descriveva nel romanzo Cecile il rapporto di simbiosi che la protagonista ha con la sua automobile.

Ancora più estremo è il visionario e bellissimo cortometraggio Tetsuo in cui il protagonista, come accadeva al Gregorio Samsa della Metomorfosi di Kafka, subisce una mutazione devastante. Ma la metamorfosi di Tetsuo lo trasforma in un mostruoso groviglio di carne e acciaio, una grottesca macchina umana folle e distruttrice. La rivoluzione tecnologica come mutazione biologica. Si incontrano in questo scenario esperienze artistiche che hanno inizio sin dagli anni sessanta, la cosiddetta body art, e nuove suggestioni derivata dalla rivoluzione digitale.

Uno degli esponenti più estremi di questa linea di ricerca artistica è Manuel Rocas: nelle sue performance il suo stesso corpo diventa oggetto di sperimentazione, materiale che può essere trasformato dalla macchina, a sua volta controlla dal pubblico. Un sorta di ricupero ed estremizzazione dalle ancestrali origini sacrali dell'arte. In un certo senso l'artista ricostruisce una cerimonia sacrificale attraverso la tecnologia, offrendo se stesso come vittima.

  • Intervista a Carlo Infante

Carlo Infante è un esperto ed un critico dell'arte digitale, e sta svolgendo un interessante lavoro di documentazione e di studio sulle nuove esperienze e ricerca artistica. Sentiamo la sua opinione su questi esponenti della linea "cyborg", per così dire, dell'arte tecnologica.

Il teatro telematico

La rivoluzione digitale della ricerca artistica coinvolge tutto il sistema delle arti. Molte attese ed interesse verso le potenzialità comunicative dei sistemi telematici viene dal mondo del teatro.

Sembra un paradosso, poiché carattere essenziale del teatro è l'essere qui ed ora di attori e spettatori, il condividere uno stesso luogo spaziotemporale.

Ma forse l'essere qui ed ora del corpo dell'attore è una visione che abbiamo ereditato dal passato e che può essere rivista. È in questo senso che si muove la ricerca di Francesco Verdinelli, che ha appena realizzato il suo secondo spettacolo telematico, Internet e Frammenti, ispirato ad alcun brani di Shakespeare. Siamo andati al teatro Vascello di Roma per fare alcune riprese...

Arte telematica

Un territorio decisamente interessante per la sperimentazione di nuove forme di comunicazione artistica è la rete Internet.

Multimedialità apertura interazione comunicazione globale. La rete sembra concentrare e potenziare all'ennesimo livello tutte le aspirazioni dell'arte di avanguardia di questa secolo.

La pagina Web può ospitare opere: nella galleria digitale l'arte esce dai limiti angusti della galleria, o da quelli devitalizzanti del museo, per immettersi in un flusso do comunicazione aperto e vitale. Ma la pagina Web può anche diventare opera d'arte in se stessa. Molti artisti telematici esplorano le potenzialità espressive del ciberspazio e costruiscono oggetti estetici che difficilmente si possono classificare negli schemi che oggi usiamo.

Mario Schifano è senza dubbio uno dei maggiori artisti italiani viventi. Negli anni 60 ha inventato ed è stato il massimo esponente della pop art italiana: sin da allora è stato attratto dalle immagini della comunicazione di massa, che ha usato come fondamento della sua ricerca artistica. Della rete ha detto "Internet è un sistema lento per me che vado sempre a duemila".

Ma ha saputo anche individuare le potenzialità artistiche della rete realizzando la grafica di uno dei siti più belli sulla rete, il primo sito d'autore. Si tratta della home page della STET (http://www.stet.it esci da MediaMente), di cui state vedendo le immagini.

Navigazione all'interno del sito

Nella sezione dedicata all'arte è possibile vedere in diretta l'atelier del pittore. Il sito contiene anche una galleria che contiene le ultime opere del maestro.Come potete vedere la pagina viene aggiornata automaticamente, accompagnando il visitatore alla scoperta delle opere. Uno dei siti più importanti dedicati alla ricerca artistica è quello del Centre International de Creàtion Video. Si tratta di un vero e proprio laboratorio creativo che accoglie e promuove la sperimentazione di artisti provenienti da tutto il mondo nel campo dell'audiovisivo e dell'arte elettronica.

Il sito Web contiene informazioni sulle attività promosse dal centro, tra cui l'organizzazione di mostre ed iniziative. La galleria digitale invece contiene una serie di lavori e di opere digitali. Si tratta di un Work in progress in cui molti artisti cercano di stimolare nuove forme di interazione tra opera e fruitore, basandosi sulla interattività che Internet mette a disposizione dell'utente, o sperimentano le frontiere espressive della comunicazione digitale.

Questo che state vedendo è invece il sito di Ars Electronica, (http://www.aec.at esci da MediaMente) la più importante manifestazione dedicata alle varie linee della ricerca artistica legata alle tecnologie, che si tiene nella città austriaca di Linz. Da dieci anni alla manifestazione è anche associato il Prix Ars Electronica. Una giuria Internazionale assegna quattro riconoscimenti ad altrettante opere elettroniche in varie categorie.

Nella sezione Web il premio di questo anno è andato a Digital Hijack, (http://www.etoy.com esci da MediaMente) del gruppo europeo Etoy: una serie di pagine cosparse di trappole e falsi link, che proiettano il navigatore in luoghi sconosciuti e impensabili. Un viaggio nei sotterranei del ciberspazio.

Bisogna dire che il sito degli Etoy, pur proponendosi come esperienza artistica e di controcultura, non disdegna di accogliere pubblicità. Questo ha suscitato non poche critiche nelle discussioni on-line dedicate alla edizione del festival di questo anno.

Conclusioni

Uno degli obiettivi che le avanguardie artistiche di questo secolo hanno perseguito è stata la diffusione dell'agire estetico. Dare a tutti gli strumenti e la consapevolezza per essere artisti. La rivoluzione digitale sembra aver raccolto questa aspirazione. In fondo la costruzione di pagine Web è alla portata di tutti: basta un po' di competenza tecnica e molta creatività. La rete dunque potrebbe diventare una immateriale galleria, teatro globale, in cui ognuno di noi può essere autore del suo sito d'autore.

Per questa puntata il nostro viaggio alla scoperta della avanguardia digitale è finito.

Ma il tema è decisamente affascinante, e dunque vi prometto chi ci ritorneremo sopra, per vedere altre sperimentazioni e per riflettere insieme su di esse. In fondo anche il nostro è un work in progress.

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Vi ricordo che tanto le interviste che l'elenco dei siti che abbiamo visto in questa puntata saranno disponibili sulle nostre pagine, all'indirizzo classico http://www.mediamente.rai.it.

Buonasera a tutti, ed appuntamento alla prossima settimana.

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