Dalla TV alla rete RAI Educational

Puntata del 30 ottobre 1996

Galassia Gutenberg, addio
Il mercato dell'editoria elettronica


Il futuro dell'editoria tra carta e digitale

L'industria editoriale è stata la prima forma di industria moderna meccanizzata e ha influito profondamente sulla cultura, l'economia e la società occidentale. L'introduzione della stampa è stata una vera e propria rivoluzione tecnologica.

Introduzione

Buonasera e benvenuti a Mediamente.

Le immagini che avete visto in apertura sono tratte dal CDROM, dedicato all'opera di Marshall McLuhan.

Uno dei libri più belli del grande studioso canadese è Galassia Gutenberg. La testi fondamentale di questo testo è che l'invenzione della stampa, fatta appunto da Gutenberg alla fine del 400 segna il vero inizio dell'era moderna.

La stampa ed il libro hanno avuto influenze anche sulla psicologia e sulle attività cognitive dell'uomo tipografico. Tanto per fare un esempio, prima della stampa i libri venivano quasi sempre letti ad alta voce davanti a un pubblico. Solo la ridotta dimensione dei libri stampati, la chiarezza dei caratteri, la stessa forma del libro, ha reso possibile la lettura privata di un testo, quella immersione silenziosa nelle pagine di un libro che oggi consideriamo normale.

Dopo 500 anni di predominio della stampa, l'introduzione dei nuovi media digitali è stato salutato da molti come l'inizio di una nuova era nella diffusione del sapere. Multimedia, Ipermedia, CD-ROM, testo elettronico, hanno riempito, non sempre a proposito le pagine di giornali e riviste. In poco tempo si è sviluppata una nuova forma di editoria, l'editoria elettronica.

Ma dopo tante profezie sulla rivoluzione digitale nella diffusione del sapere, dopo tanti requiem, dolenti o entusiasti, sulla morte del libro, a che punto è l'editoria elettronica? Dobbiamo veramente dire addio alla Galassia Gutenberg?

È quanto cercheremo di capire questa sera.

Il CD-ROM

La maggior parte di queste entusiastiche attese è stata riposta in particolare su questo oggetto il CD-ROM. Come molti di voi saprà, questo oggetto è un disco di plastica, coperto su un lato da una sottilissima patina metallica riflettente. Questa patina metallica viene divisa in microscopiche celle disposte lungo una sottilissima spirale; su alcune di queste celle vengono incise delle microscopiche cavità.

In fase di lettura, un lettore di CD proietta un raggio laser per scandire questa traccia. L'alternarsi di celle incise e piane provoca delle differenze nella quantità di luce riflessa, e queste vengono interpretate come una sequenza di zero e di uno, una sequenza di bit. La precisione del raggio laser permette di registrare fino a 650 milioni byte negli attuali CD-ROM.

Ma lo sviluppo tecnologico non si è certo fermato. Tra breve sarà sul mercato un nuovo tipo di disco ottico, il DVD, o Digital Video Disk capace di contenere ben 4 miliardi e mezzo di byte in soli 12 centimetri di diametro.

650 milioni di byte in soli dodici centimetri. Pensate, oltre 350.000 pagine di un libro normale. Ma non solo. La codifica digitale permette unificare in un solo formato informazioni testuali, sonore grafiche e video. È comprensibile che queste possibilità abbiano fatto balenare l'immagine di una rivoluzione nelle storia della editoria. Ma, a distanza di qualche anno, quante promesse di questa rivoluzione annunciata sono state mantenute?

Il primo prodotto commerciale dedicato al grande pubblico su questo supporto è stato la Enciclopedia americana Grolier, uscita nel 1986, al prezzo di 200 dollari. Oggi i titoli pubblicati sono alcune migliaia. Tuttavia non tutti sono convinti delle magnifiche sorti e progressive dell'editoria elettronica, anzi...

Editoriale

L'opinione di Laterza, uno dei più importanti editori di cultura italiani, come avete sentito è piuttosto prudente, per non dire scettico.

La polemica sul futuro piò o meno lucente dell'editoria elettronica è stata assai viva nella ultima Fiera del Libro di Francoforte, la più importante iniziativa dedicata all'editoria nel mondo. A suffragare la posizione critica vengono i primi annunci di abbandono del mercato multimediale da parte di alcune grandi case editrici che vi avevano investito: la Penguin, la Putnam la Harper.

Ma sebbene queste notizie hanno fatto parlare di flop dell'editoria elettronica, proprio la Buchmesse sembra smentire queste negative previsioni: quasi le metà dei 180000 metri quadri della mostra erano dedicati alla editoria elettronica, nei padiglioni centrali, e con enorme successo di pubblico.

Il mercato prodotti multimediali

Chi ha ragione? Vediamo di capirci qualcosa dando una occhiata ai numeri del mercato editoriale elettronico nel nostro paese.

Secondo i dati dell'Osservatorio ANEE 1996, il fatturato previsto per i CD in Italia sarà di circa 195 miliardi, con una crescita del 46% rispetto allo scorso anno. Interessante il fatto che in qesta crescita avrà un rilevo centrale il mercato domestico, con una crescita dell'84%, pari a circa 175 miliardi.

Per quanto riguarda i lettori di CDROM i dati di questo anno sono molti simili: si stimano un milione di lettori, di cui 600000 circa nel mercato consumer. Un incremento rispetto allo scorso anno di 250000 unità. I titoli che hanno un vero proprio carattere editoriale sono 1240, di cui 750 sono stranieri, 235 prodotti in Italia e 250 tradotti da produttori o distributori.

I prodotti del mercato multimediale

Insomma una situazione che sembra promettere un notevole sviluppo, anche se ancora non si vede traccia di quel boom che tanti avevano preventivato appena pochi anni fa. E tuttavia il panorama dell'offerta di prodotti multimediali è veramente variegato ormai. Si va dai moltissimi titoli dedicati all'arte e ai beni culturali come questo Cd dedicato al Tiepolo; a quelli sul cinema, tra cui senza dubbio spicca Cinemania di Microsoft: questa è l'ultima versione.

Un settore editoriale nel quale i nuovi media sembrano poter svolgere un ruolo importante è quello delle opere di riferimento, le enciclopedie e i dizionari.

Ormai sono molte le opere di questo tipo pubblicate su supporti informatici. Proprio in questi ultimi mesi alcune grandi editrici italiane hanno realizzato e messo sul mercato le prime enciclopedie nate interamente in Italia. Questa che state vedendo ad esempio è l'Enciclopedia Rizzoli.

Il problema della qualità

La quantità e la varietà dell'offerta, dunque, non sembra più essere un limite per il mercato del multimedia. Però lo stesso non si può dire per la qualità. Ad una osservazione più attenta e approfondita, i prodotti multimediali sul mercato presentano dei notevoli limiti proprio sul piano dei contenuti. Testi e immagini assai spesso vengono scelti con scarsa cura editoriale, e non di rado ci sono errori, anche marchiani. Troppo spesso il prodotto multimediale viene visto semplicemente come un prodotto di ripiego sul quale riversare materiali di archivio già scarsamente qualificati.

Egidio PentiraroInoltre sembra assai poco diffusa la coscienza che il prodotto editoriale su supporto digitale non può essere una semplice riproposizione del prodotto su carta, magari abbellito da fronzoli ed effetti speciali. Manca una progettazione dell'opera che sfrutti adeguatamente la possibilità di costruire reti di contenuti in modo ipertestuale, e che utilizzi l'interattività e le potenti capacità di ricerca.

Questa posizione critica è condivisa anche da un addetto ai lavori, Egidio Pentiraro, direttore di EDITEL.

Il problema della portabilità

Un altro importante aspetto che sembra scarsamente curato dagli attuali produttori di titoli multimediali è la limitata utilizzabilità dei prodotti multimediali nello spazio e nel tempo.

I libri a stampa hanno tranquillamente doppiato i cinquecento anni, ed alcuni manoscritti i duemila anni: possono essere trasportati ovunque e letti senza problemi da chiunque.

Lo stesso non si può certo affermare dei prodotti editoriali su CD. Essi sono strettamente legati al software ed al tipo di computer peri quali sono stati sviluppati. Inoltre un attuale titolo su disco ottico fisicamente non supererà i cento anni, mentre logicamente sarà obsoleto in cinque, e potenzialmente inutilizzabile in dieci, a causa della evoluzione dell'informatica. Già oggi il sistema operativo DOS, fino a due anni fa dominatore incontrastato, viene visto come un dinosauro in estinzione. E conseguentemente tutti i titoli sviluppati solo per DOS saranno completamente illeggibili.

Pensate un po': sareste disposti a spendere due o tre milioni per una enciclopedia oggi sapendo di doverla buttare tra tre o quattro anni perché è uscito un nuovo sistema operativo!?

L'editoria elettronica, per affermarsi veramente dovrà dunque trovare degli standard, e delle tecnologie che facilitino il rinnovamento del software e la salvaguardia del contenuto delle pubblicazioni.

Naturalmente, malgrado i problemi e i limiti attuali, non tutti consentono le valutazioni pessimistiche sul futuro dell'editoria elettronica. Un esponente dell'ala più ottimista è Danko Singer, direttore di Opera Multimedia, una delle poche iniziative editoriali nate direttamente nel settore del multimedia in Italia, responsabile di prodotti di ottimo livello qualitativo, come il famoso 600 curato da Umberto Eco, che sarà a breve seguito dal 700.

Il problema dell'editoria in rete

Secondo alcuni dietro la crisi della editoria elettronica su CD-ROM c'è anche l'esplosione del fenomeno Internet, che ha attratto l'interesse del pubblico proprio quando l'industria editoriale ha iniziato ad investire in questo settore.

In realtà il rapporto tra editoria elettronica su CD-ROM ed editoria elettronica on-line non è necessariamente conflittuale, così come entrambe almeno per ora, non debbono essere viste come alternative pure e semplici alla carta.

Infatti questi vari media (a cui andrebbe aggiunta anche la televisione), possono collaborare nella diffusione contenuti culturali in forme diverse, oppure possono ritagliarsi spazi specifici.

Editoria scientifica

Uno dei settori specializzati dell'editoria, che si potrà giovare della distribuzione su rete è l'editoria scientifica, ovvero le pubblicazioni specialistiche nei vari settori della ricerca.

La rete trova risposta a problemi come la velocità di circolazione e la necessità di una diffusione il più ampia possibile, particolarmente sentite in questo tipo di pubblicazioni. Per questa ragione moltissime pubblicazioni specializzate affiancano edizioni elettroniche alle tradizionali versioni stampate. In molti casi queste ultime svolgono esclusivamente la funzione di sanzionare ufficialmente i lavori pubblicati, mentre la vera comunicazione scientifica è delegata alle edizioni in rete.

Una delle riviste più famose è Postmodern Culture esci da MediaMente edita dalla Oxford University Press, che si occupa di teoria della cultura e filosofia. PMC è una delle prime riviste elettroniche di fama internazionale (la sua distribuzione è iniziata nel settembre del 1990), e la sua versione su Web è una delle più consultate su Internet. L'ultimo numero come vedete è stato dedicato al tema dei rapporti tra psicoanalisi e teoria della cultura, oltre ad ospitare vari articoli su filosofi e teorici tipicamente inclusi nell'area del postmoderno.

Ci sono anche alcune riviste scientifica italiane che sono nate esclusivamente per la rete. Tra queste vi segnaliamo per il livello scientifico e tecnico Arachnion. Si tratta di una pubblicazione dedicata alla letteratura e alla storia antica (Arachnion esci da MediaMente).

Ovviamente le riviste e i periodici sulla rete non sono esclusivamente di tipo strettamente accademico. La rivista che ha il maggior numero di lettori in rete è infatti la sorella digitale di Wired, HoTWired. Le pagine elettroniche di HotWired sono uno dei siti più noti su World Wide Web. Oltre ad articoli e curiosità sulle culture del digitale, le pagine sono un esempio avanzatissimo di integrazione multimediale, con immagini animazioni e interviste audio.

La grande notorietà ha trasformato HotWired in una miniera d'oro, grazie alle entrate pubblicitarie che essa procura: nulla da invidiare alla sorella su carta!

I giornali on-line

Un settore dove la editoria on-line sembra promettere una radicale trasformazione è quello della distribuzione e della commercializzazione dell'informazione giornalistica. Solo per fare un esempio, sarà possibile aggiornare le notizie in tempo reale, senza rinunciare alla possibilità di approfondimento e di riflessione che la carta stampata offre. Inoltre i costi di distribuzione potranno essere abbattuti drasticamente.

La promesse come al solito hanno attirato testate ed editori. Si calcola che attualmente negli Stati Uniti le testate on-lne siano oltre 2000. Ed anche in Italia, superato un primo momento di diffidenze, si verificata una grande corsa alla rete.

Ma anche in questo campo alcuni facili entusiasmi sembrano ridimensionarsi, e sempre più ci si rende conto che il concetto di informazione nel terriorio digitale va decisamente ripensato.

Abbiamo chiesto a Vittorio Zambardino, giornalista di Repubblica, e responsabile del sito Internet di questo grande quotidiano nazionale, nonché esperto di Internet, di indicarci quali potrebbero essere gli sviluppi di questo incontro tra informazione quotidiana e rete.

Ma naturalmente questo richiederà anche un cambiamento nel ruolo del giornalista?

Uno dei nuovi orizzonti offerto dall'editoria in rete è la possibilità di personalizzare - nel senso più stretto del termine - l'informazione. Grazie all'interattività consentita dagli strumenti telematici, l'utente potrà 'costruire' il proprio giornale in maniera da acquistare, e quindi leggere, solo le notizie che lo interessano realmente, senza perdersi nel 'rumore di fondo' di decine di articoli non pertinenti. E potrà farlo attingendo a più fonti giornalistiche contemporaneamente.

Il giornale on demand

Un esempio interessante, anche se ancora al di sotto delle potenzialità del mezzo telematico, è offerto dal servizio Crayon. Si tratta di un progetto sperimentale curato da due ricercatori della Bucknell University, Dave Maher e Jeff Boulter. Attraverso un modulo in linea (http://crayon.net esci da MediaMente) l'utente può scegliere a quali fonti informative attingere (naturalmente scelte fra quelle disponibili su Internet): tra quelle americane sono comprese ad esempio CNN, New York Times, USA Today, ABC; sono poi presenti giornali e riviste locali, fonti di informazione internazionali (dai giornali Neozelandesi a quelli Islandesi, dal Financial Times al Jerusalem Post), agenzie, giornali e riviste specializzate in campo culturale o sportivo, servizi di previsioni del tempo, singoli editorialisti, e addirittura la cronaca rosa e le strisce di fumetti.

Altro grande vantaggio dei giornali in rete è la possibilità di fare ricerche full text sugli articoli pubblicati, compresi quelli dei numeri arretrati. Archivi elettronici di questo tipo sono offerti ad esempio in Italia dall'Unione Sarda esci da MediaMente o dal Manifesto (http://www2.mir.it/cg-bin/wwwwais.it esci da MediaMente) il cui servizio riguarda solo l'ultima settimana del giornale. Come di consueto la ricerca avviene per parole chiave.

I quotidiani del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera mettono a disposizione un servizio, denominato Globnet (http://globnet.rcs.it esci da MediaMente), che comprende un motore di ricerca in grado di lavorare su un archivio assai ampio (dal 1984 in poi). Per utilizzarlo è però prevista una registrazione piuttosto cara (nell'aprile 1996, i prezzi variavano fra 750.000 e 2.500.000 lire l'anno a seconda del numero di ricerche previste per ogni mese). Gratuita è invece, al solito, la consultazione degli ultimi numeri. Anche Il Sole 24 Ore rende accessibile attraverso Internet la propria banca dati BIG on-line: che oltre al quotidiano contiene anche molti periodici specializzati nel settore economico. (http://www.ilsole24ore.it esci da MediaMente)

In ambito internazionale, estremamente interessante è il progetto della UMI (una società del gruppo Bell&Howell fra le più importanti nel settore della documentazione elettronica). Forte di un database di diciassettemila periodici, settemila giornali e tredicimila articoli scientifici, che include il full-text di quotidiani quali New York Times e Financial Times, la UMI ha sviluppato un software proprietario, denominato ProQuest Direct, in grado di effettuare ricerche assai sofisticate (che includono la visualizzazione di grafici e fotografie inserite nel database). Anche in questo caso, l'accesso alle informazioni più recenti della base dati UMI sarà gratuito, e funzionerà da richiamo promozionale per l'accesso (a pagamento) alla base dati completa. (http://www.umi.com esci da MediaMente).

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Conclusioni

Le potenzialità delle tecnologie della comunicazione e dei nuovi media digitali come abbiamo visto sono decisamente notevoli.

Tuttavia lo sviluppo di una vera e propria editoria elettronica che raccolga l'eredità della galassia Gutenberg non può riposare solo ed esclusivamente sul lato tecnico. È necessario la creatività e la fantasia nell'uso degli strumenti, la ricerca di modi innovativi di organizzare e diffondere il sapere. È inutile infatti replicare sul computer quello che libri e giornali fanno e meglio nel mondo reale. La cultura per il mondo digitale richiede la ricerca di nuove forme della comunicazione.

Buonasera a tutti!.

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