Approfondimento del 13 giugno 1997
Progettare al computer
Come è avvenuto in molti altri settori delle attività produttive e culturali, la
rivoluzione digitale è entrata anche nel mondo dell'architettura e dell'urbanistica.
L'introduzione dei computer ha modificato radicalmente la progettazione architettonica,
sia nella fase di realizzazione del disegno, che nella fase ideativa. Lo stesso è
avvenuto nella pianificazione urbanistica.
L'applicazione di tecnologie informatiche nel disegno tecnico viene normalmente
denominata CAD, Computer Aided Design, ovvero "disegno aiutato dal computer".
Con questa sigla si indicano quei programmi che aiutano un architetto o un urbanista a
progettare e disegnare un edificio o una area urbana, o più in generale anche nella
progettazione di oggetti, di arredamenti di particolari costruttivi. I primi programmi di
CAD erano sostanzialmente degli strumenti di disegno bidimensionale: invece del
tradizionale tavolo da disegno con tecnigrafo, il progettista può usare il programma per
disegnare piante e prospetti. Per stampare questi disegni si usa una stampante speciale
detta plotter.
Ma oggi i programmi di CAD più evoluti integrano dei sistemi per creare
rappresentazioni tridimensionali degli oggetti disegnati. Queste tecnologie hanno
decisamente rivoluzionato il modo di lavorare di molti architetti ed urbanisti: oltre ad
essere molto precisi permettono di attuare velocemente modifiche al progetto e dunque di
avere un rapporto attivo con il committente.
Alle tradizionali tecnologie di CAD si affiancano oggi le tecniche di modellazione
tridimensionale, o rendering 3D. Esse permettono di visualizzare in modo virtuale un
progetto architettonico o urbanistico. La percezione realistica di come un edificio sarà
nella realtà ha dei vantaggi enormi. Facilita ad esempio la cooperazione e la
comunicazione con il committente, che normalmente non è in grado di capire le complicate
tavole di progettazione.
Ma serve anche all'architetto per avere una visione d'insieme dell'opera, e per
individuare eventuali errori di concezione prima di iniziare i lavori veri e propri,
quando sarebbe troppo tardi per tornare indietro. Insomma da semplice strumento di
realizzazione del disegno, il CAD è divenuto un supporto alla fase di ideazione e di
progettazione dell'opera.
L'apporto delle tecnologie digitali alla progettazione non si limita agli strumenti di
supporto al disegno. Infatti anche la comunicazione telematica si rivela un prezioso
strumento, specialmente nel settore della urbanistica. Come saprete l'urbanistica è la
progettazione delle aree urbane.
Uno dei problemi più tipici che gli urbanisti, e gli amministratori che finanziano i
lavori, debbono affrontare nella ristrutturazione delle aree urbane è il rapporto con gli
abitanti dell'area sottoposta a ristrutturazione. Con l'aiuto delle tecnologie telematiche
e multimediali oggi molti urbanisti cercano di ovviare proprio a questo problema, che
deriva fondamentalmente da mancanza di comunicazione. Attraverso le reti infatti è
possibile informare in modo costante e tempestivo i cittadini sulle trasformazioni
previste per l'area in cui vivono. Ma ancora più importante è la possibilità di
coinvolgere i diretti interessati nella progettazione degli interventi di ristrutturazione
del tessuto urbano. Lo strumento multimediale infatti è in grado di comunicare con molta
efficacia informazioni tecniche normalmente incomprensibili senza un adeguato retroterra
tecnico specifico.
Molti esempi di progettazione collaborativa, come viene chiamata, sono stati fatti
negli Stati Uniti. Ma uno è in corso anche a Roma. Il progetto riguarda gli interventi di
recupero o di trasformazione di alcune aree della capitale, ed è condotto da ricercatori
e professori del Dipartimento di Architettura della Terza Università di Roma. Sono stati
realizzati alcuni ipertesti multimediali che descrivono gli interventi previsti. Questi
ipertesti sono stati resi visibili sia su Internet che in alcune sedi pubbliche collocate
nelle varie aree interessate, dei laboratori di quartiere che hanno la funzione di
coinvolgere i cittadini e di stimolare proposte di modifica o di integrazione.
Il prossimo sviluppo nella applicazione delle tecnologie alla progettazione
architettonica e urbanistica sarà l'utilizzazione diffusa dei sistemi di realtà virtuale
interattiva. La realtà virtuale infatti permetterà di fare vere e proprie visite
nell'appartamento, nell'edificio o nel quartiere, e di verificare la rispondenza alle
esigenze ed alle aspettative dei committenti e dei futuri utilizzatori.
Per il momento i sistemi di realtà virtuale sono ancora troppo complessi e costosi.
Ricostruzioni virtuali interattive come quelle che sono state realizzate per alcuni
importanti monumenti del passato richiedono lunghi tempi di realizzazione ed alti costi di
produzione. Ed inoltre per farle funzionare in modo veramente interattivo è necessario
disporre di macchinari di enorme potenza. Ma la vorticosa evoluzione delle tecnologie
entro pochi anni metterà a disposizioni di chiunque potenze di calcolo e capacità
grafiche oggi impensabili.
E questi sviluppi si uniscono all'evoluzione di sistemi per la realtà virtuale sulla
rete. Il VRML, il linguaggio usato per creare ambienti tridimensionali interattivi è
arrivato ormai alla sua seconda versione, ed è già allo studio la possibilità di far
interagire più utenti remoti in questi spazi, attraverso i loro Avatar, le controfigure
virtuali.
In un futuro prossimo sarà dunque possibile fare delle vere e proprie ricognizioni
virtuali collettive in cui cittadini, urbanisti ed amministratori passeggeranno insieme
nei modelli virtuali di nuovi quartieri, decidendo dove collocare giardini, alberi,
semafori e centri commerciali.
Intanto qualcuno si sta già preparando. Nelle pagine del sito della Webscape,
http://www.webscape.com , sono disponibili
una serie di ricostruzioni tridimensionali di alcune grandi città come Atlanta, Los
Angeles, Tokio e Parigi.
A differenza di altre applicazioni della realtà virtuale su Internet, queste pagine
sono accurate riproduzioni realizzate da gruppi di architetti reali in collaborazione con
architetti digitali. |