Navigazione del 13 maggio 1997
Tariffe
E' stata finalmente chiarita la questione della sospensione del decreto ministeriale
sulle agevolazioni tariffarie per gli utenti internet. Una vicenda che è andata avanti da
qualche tempo. Fino a ieri le associazioni di categoria dei provider Internet annunciano
una linea dura di protesta contro la mancata sospensione del decreto ministeriale del 28
febbraio. A seguito delle proteste sollevate dalle associazioni di consumatori e di
categoria infatti il ministro Maccanico promise, nel corso di un incontro svoltosi il 24
aprile, una sospensione del decreto di 90 giorni. Ma la sospensione non c'è stata.
Vediamo di capire come sono andate le cose. La vicenda iniziò il 30
aprile, quando uscì a sorpresa un comunicato stampa della Telecom che annunciava l'uscita
delle nuove offerte malgrado la sospensione promessa dal ministro. E oggi è sufficiente
telefonare al 187, il numero del servizio commerciale della Telecom per abbonarsi al
servizio.
La sospensione dunque non era stata applicata forse per problemi burocratici. Al
contrario di quanto lo stesso ministro delle poste Maccanico dichiarò più volte e
ribadì anche in un'intervista rilasciata qualche giorno fa a Mediamente.
Il decreto infatti forniva, a giudizio di molti,
una prima ma insufficiente risposta alle pressanti richieste rivolte dalle associazioni
dei provider e dei consumatori in materia di agevolazione tariffaria. Siamo appunto sul
sito di una di queste l'ASCII. Vediamo di capire innanzitutto quali agevolazioni offre il
decreto e quali critiche gli sono state mosse dalle associazioni di categoria
Va innanzitutto detto che gli utenti Internet nella maggior parte dei casi sono
costretti a sostenere oltre ai costi di abbonamento a un provider, (il fornitore del
servizio di accesso alla rete) anche i costi normali di uso della linea telefonica che
però nel caso specifico solitamente diventano abbastanza rilevanti. La necessità di
limare questi costi per allargare il bacino di utenza della rete è un dato che lo stesso
ministro Maccanico ha riconosciuto.
La soluzione adottata dal ministero è contenuta in un decreto datato 28 febbraio.
Il decreto prevede la definizione di 3 offerte tariffarie con sconti che variano dal 15
al 50%. Ma vediamo di analizzare insieme le due principali, una di queste infatti (la Long
Study) è un'offerta limitata alle scuole e non legata quindi alla larga utenza.
La prima tariffa denominata "Amici Miei" in cambio di un canone mensile di
5000 lire garantisce uno sconto del 15% in qualsiasi fascia oraria su tre numeri specifici
che sono quelli del proprio provider.
La seconda si chiama "Long Time". Ed è specificamente rivolta a tutti gli
utenti che fanno un uso prolungato di Internet durante le ore serali e nei giorni festivi.
Per un canone mensile di 1500 lire offre uno sconto pari alla metà della tariffa urbana
dopo i primi 15 minuti pagati a tariffa intera.
Se ricordate
dicevamo all'inizio che la nuova offerta tariffaria ha destato non poche polemiche
sopratutto tra gli addetti al settore. L'Associazione Italiana Internet Provider (questo
è il sito) assieme ad altre associazioni interessate allo sviluppo e diffusione di
Internet (come l'Anfov, l'Alcei, l'ASCII e La Città Invisibile) avevano lamentato da un
lato la scarsa incisività delle nuove offerte dall'altro l'improponibilità di certi
adempimenti per ragioni tanto di trasparenza del mercato, quanto di semplicità del
meccanismo applicativo.
La Telecom infatti richiede che l'utente che vuol accedere alle nuove tariffe (che al
momento sono sperimentali, cioè varranno solo fino a dicembre) gli fornisca copia del suo
contratto con il provider oppure una dichiarazione ufficiale del provider che confermi
l'abbonamento.
Le associazioni del settore fecero notare al Ministro delle Poste non solo che
possendendo la telecom un provider (che si chiama TIN, Telecom Italia Network sulla cui
pagina mi trovo ora) poteva usare queste informazioni come un formidabile strumento di
marketing ma anche che questa disposizione rendeva l'intero meccanismo di accesso alle
facilitazioni estremamente lungo e farragginoso. Sarebbe stato sufficiente, secondo
l'associazione dei provider, rendere alcuni numeri specifici di per sé agevolati,
indipendentemente dalle richieste dei singoli. Lo scorso 24 aprile il ministro Maccanico
ufficialmente promise di congelare il provvedimento per 90 giorni per valutare le
controproposte delle associazioni.
Questo che vedete è il comunicato stampa che le associazioni di categoria diramarono
il 24 aprile, dopo l'incontro. Meno di una settimana dopo, come parziale risposta alle
critiche, il ministero delle poste inviò una lettera alla direzione del gestore
telefonico vietandogli qualsiasi utilizzo dei dati raccolti attraverso le copie dei
contratti. Una disposizione superflua, dicono alcuni, dal momento che pochi giorni fa è
entrata in vigore la legge sulla protezione dei dati personali che già obbliga alla
stessa linea di condotta. |