Recensione dell' 8 maggio 1997
"Internet, Pinocchio e il gendarme"
di Franco Carlini
Internet, Pinocchio e il gendarme: un titolo curioso, ma anche azzeccato. È il titolo
di un libro scritto dal noto giornalista Franco Carlini, che da anni segue le vicende
legate alle tecnologie, vecchie e nuove, sulle pagine del Manifesto e dell'Espresso.
Diciamo subito un bel libro e soprattutto un libro utile.
Non che sia un manuale tecnico, tutt'altro. È utile perché è uno dei pochi libri che
sul fenomeno Internet cerca di riflettere con cognizione di causa.
Troppo spesso si leggono infatti proclami apocalittici o entusiastici peana sulla rete
delle reti, che sembrano non tenere in alcun conto ciò che la rete veramente è.
Carlini invece la rete la conosce. La conosce dal punto di vista tecnico. Ma
soprattutto conosce le istituzioni e le pratiche sociali che nella rete e intorno alla
rete si sono sviluppate e si vanno sviluppando.
È su questo secondo aspetto che il libro si concentra. Questa attenzione spiega il
titolo del volume. A partire dalle sue origini fino ai nostri giorni lo spirito dominante
su Internet è stato quello di Pinocchio: uno spirito libero, irriverente e un po'
anarchico, insofferente delle regole costituite che governano la società, l'economia e la
politica dei grandi.
È questo spirito che ne ha facilitato lo sviluppo: la collaborazione, la messa in
comune delle risorse e delle conoscenze, il rifiuto dell'egoismo scientifico e sociale,
hanno caratterizzato il comportamento del popolo della rete.
Contro questa Internet Pinocchio, da qualche anno, si stanno mobilitando molti
gendarmi, che cercano di riportarla all'ordine: le grandi forze economiche, che vorrebbero
trasformarla in un mega supermercato telematico, i governi che ne temono la sregolatezza,
i benpensanti vari, che guardano con orrore alla piena libertà di espressione che su
Internet si è realizzata.
Intorno a questi problemi il libro Carlini snoda il suo ragionamento, senza cadere in
allarmismi pessimistici, ma senza neppure cedere alle sirene dell'utopia.
I pericoli, infatti, si nascondo anche negli eccessivi entusiasmi dei tecno utopisti, i
Gatti le Volpi e i Lucignoli della situazione, dietro a cui si possono nascondere
motivazioni ed interessi non troppo dissimili da quelli dei gendarmi.
Il modello che propone l'autore, invece, è quello di una democrazia solidale basata
sul dialogo sulla condivisione e sulla autogestione delle risorse. Un modello che potrebbe
rivelarsi applicabile anche al di fuori dei confini virtuali del ciberspazio.
Questi sono i temi principali del libro. Ma nel proporre le sue riflessioni Carlini,
non rinuncia a spiegare al lettore che cosa è Internet, anche dal punto di vista tecnico,
e a raccontarne la storia, sfatando molti miti e molte leggende. |