Navigazione del 1° maggio 1997
Cybersitter
La semplicità con cui è possibile pubblicare, diffondere e consultare liberamente
materiale di ogni genere su Internet è sicuramente uno degli elementi che hanno
contribuito al suo successo. State vedendo scorrere alle mie spalle una selezione di
pagine personali prese da Agorà uno dei maggiori service provider italiani. Questa grande
potenzialità della rete solleva, di riflesso, molti problemi. Di questi parleremo oggi,
presentandovi la curiosa storia di un giovane e della sua battaglia per una Rete libera da
controlli.
E' giusto che su internet venga pubblicato qualunque tipo di materiale? O, come recita
il contestatissimo Communication Decency Act, una delle leggi collegate alla grande
riforma delle telecomunicazioni varata da Clinton nel febbraio dello scorso anno,
qualunque cosa ritenuta "indecente" dovrebbe essere bandita dalla rete? Più
specificamente come impedire ai bambini l'accesso a materiale per soli adulti o in genere
ad informazioni che i genitori ritengono diseducative senza per questo cadere nella
censura?
Se il CDA, che fortunatamente finora è rimasto inapplicato per i dubbi di
costituzionalità sollevati da alcuni insigni giuristi statunitensi, proponeva la miope
soluzione di una censura indiscriminata del materiale pubblicabile, una soluzione
intermedia sembravano averla fornita alcuni produttori di software: controllare
l'informazione non alla sorgente ma, potremmo dire così, alla foce cioè direttamente sul
computer di casa propria.
Sono nati così una serie di programmi di controllo che i genitori possono installare
sul navigatore del proprio computer per impedire l'accesso dei bambini a siti ritenuti non
adatti loro. Questi programmi si chiamano Cybersitter, NetNanny, Watchdog... Questo è il
sito della Solid Oak la casa produttrice del più noto tra questi programmi: Cybersitter
(tata cibernetica). Il funzionamento di Cybersitter in fondo è abbastanza semplice, ogni
volta che l'utente cerca di collegarsi ad un sito della lista la cybersitter interviene e
ne vieta l'accesso.
Bene è successo che da qualche mese Bennett Haselton, un 18enne americano ha deciso di
usare la propria pagina sul Web per mettere a disposizione dei coetanei un programmino,
capace di decodificare la lista dei siti vietati da Cybersitter. Haselton ha decodificando
la lista dei siti proibiti si è accorto della presenza nell'elenco di siti non
direttamente collegati con la pornografia o addirittura di siti impegnati in battaglie
politiche per la parità dei diritti tra gli uomini.
Jon Katz uno dei più noti commentatori di Hotwired, la più celebre rivista telematica
del mondo si è schierato apertamente dalla parte del ragazzo e in un articolo
sull'argomento ospitato dalla rubrica Netizen (cittadini della rete) ha dichiarato:
"I giovani vivono in un mondo irrazionale dove i pericoli esterni
sono continuamente invocati come scusa per privarli delle loro libertà, limitare le loro
scelte, controllare le loro vite e negare loro anche le libertà più essenziali".
Forse un commento troppo sbilanciato in favore del giovane ma certamente commisurato
alla risposta data da Brian Milburn presidente della Solid Oak, la casa di software che
vende il Cyber-sitter a poco meno di quaranta dollari, il quale ha liquidato la faccenda
dichiarando:
"E' solo un bambino, non sa nulla".
Haselton comunque non si è fermato qui, ha fondato un'associazione chiamata Peacefire,
questo è il sito, impegnata nella lotta della censura in Rete. Jon Katz lo definisce
così:
"Peacefire è uno spazio rivoluzionario dove i teenager di tutto il
mondo possono costituirsi in una comunità politica, sostenersi e difendersi l'un l'altro
dai continui assalti alla loro libertà, al loro giudizio e alla loro dignità portati
avanti da giornalisti, educatori, alcuni genitori e alcuni membri di religioni
organizzate."
Il ragazzo ha fatto del problema cybersitter il vessillo della sua campagna. Come
dicevamo prima Haselton sostiene, con qualche ragione, che il programma della Solid oak in
realtà finirebbe anche per oscurare molte pagine utili, e comunque violerebbe i diritti
di libera espressione.
Tra i siti oscurati ci sono infatti the WELL una delle comunità storiche della rete,
l'International Gay and Lesbian Human Rights Commission, cioè la commissione
internazionale che si batte per il pieno riconoscimento dei diritti umani agli omosessuali
e la National Organization for Women. Su quest'ultimo caso Milburn ha compostamente
dichiarato:
"Il sito del Now ha un sacco di roba sulle lesbiche, e i nostri
clienti non la vogliono".
In seguito alla vicenda Milburn con questa lettera ha minacciato di citare in giudizio
Haselton se tutti i link alle pagine della Solid Oak non scompariranno dalla sua pagina
(il che per internet è una palese assurdità dal momento che i link sono pubblici) e
nelle nuove versioni del programma ha immesso nella lista dei siti oscurabili tutti quelli
che osteggiano l'acquisto della cybersitter e persino quelli che contengono qualche
riferimento al nome di Haselton.
Il punto è che dietro questa faccenda c'è più della lotta personale tra Haselton e
la Cybersitter, c'è più della battaglia di un diciottenne che per denunciare la
deviazione censoria di un software di controllo sbatte sulla rete un programmino in grado
di fornire a chiunque la più completa lista di siti pornografici a disposizione. E c'è
anche più dell'intransigenza del presidente di una società che pubblicizza un software
educativo con evidenti limiti di definizione del suo campo di interesse. C'è lo scontro
tra tre filosofie tutte a loro modo fallimentari. |