Navigazione del 29 aprile 1997
Disinformazione 2 / Terrorismo / Texas
1° NAVIGAZIONE: DISINFORMAZIONE 2
Oggi apriamo tornando brevemente su una vicenda
che abbiamo avuto occasione di stigmatizzare la settimana scorsa: il tragico caso del
suicidio di un giovane indotto via Internet. La vicenda ha avuto ieri una conferma
ufficiale: le indagini sono in corso, i giudici stanno vagliando la corrispondenza
elettronica del giovane.
La scorsa settimana era stato il quotidiano la Repubblica ad usare un tono, a nostro
avviso eccessivo nell'addebitare al mezzo di comunicazione Internet le cause del gesto.
Questa è la pagina del sito di MediaMente con il testo del nostro intervento.
Ma pare che il secondo quotidiano italiano sia in buona compagnia se sul primo, il
Corriere della Sera, leggiamo oggi cose come questa, che, ci pare, non meritino commento:
"La domanda alla quale l'inchiesta cerca di dare una risposta è:
perché? Perché il più moderno sistema di comunicazione sia diventato un'arma
letale".
2° NAVIGAZIONE: TERRORISMO
Ci soffermiamo ora su due notizie uscite oggi sulla Cnn
provenienti da diverse aeree, ma dello stesso tenore. La prima è questa: il ministro
degli Interni tedesco Manfred Kanther ha chiesto che la polizia possa entrare in possesso
delle le chiavi per sbloccare i messaggi via Internet. La proposta è stata stigmatizzata
dall'opposizione socialdemocratica come "uno stato di sorveglianza di proporzioni
orwelliane".
Eppure una riflessione di simile tenore proviene anche dagli Stati Uniti, dove il
segretario della Difesa, William Cohen ha messo in guardia dai rischi crescenti di
diffusione del terrorismo via Internet. Perché vengono denunciati questi timori?
Perché
Internet è in effetti un mezzo di comunicazione che permette uno scambio libero dai
controlli mai visto finora. Come è rapida e veloce la comunicazione scientifica,
altrettanto lo è quella dei gruppi terroristici. Come controllarli è questione dibattuta
e che sicuramente sarà al centro della "Terza conferenza Internazionale sul Crimine
Organizzato" che si terrà il 28 e 29 maggio a Marshwall, Londra, di cui dà
annuncio, lo vedete, il sito dell'"Ufficio dell'International Criminal Justice".
La conferenza si intitola appunto "La valorizzazione delle nuove tecnologie"
e si parlerà proprio della collaborazione internazionale nella lotta a quello che è
già stato definito Cyber terrorismo.
3° NAVIGAZIONE: TEXAS
La prima notizia di oggi viene dal Texas. Un gruppo organizzato di Miliziani è da
Domenica assediato in una fattoria ai confini con il Messico. Il gruppo si è dichiarato
disponibile a firmare un trattato di pace solo nel caso in cui il governatore Bush indirà
un referendum sull'autonomia del Texas.
Quello delle milizie è un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d'olio in tutti
gli stati dell'unione ma molto di più su internet tanto che è nato un sito dedicato
esclusivamente al monitoraggio di questi movimenti. Eccolo: si chiama internet watchdog.
Ma cosa sono esattamente le milizie? Si tratta in genere, ma le tipologie sono molto
differenti, di gruppi di destra paramilitari con vocazioni a volte ultrapatriottiche a
volte secessioniste, spesso razziste e xenofobe. Qui a mediamente ce ne siamo già
occupati in una puntata dedicata quasi esclusivamente all'argomento e commentata dal
nostro consulente cibernautico Bifo.
La maggioranza di questi gruppi si rifà al movimento storico delle milizie che ebbe un
ruolo di primo piano nella guerra di liberazione dal dominio inglese. Propriamente infatti
una milizia è un corpo di cittadini armati con un certo allenamento militare che possono
essere chiamati per temporanei servizi attivi in tempo di emergenza. Non è infrequente
girando tra i siti miliziani (ne state vedendo alcuni) imabattersi in citazioni dei padri
fondatori o di George Washingthon.
La situazione in realtà si trascina avanti da
molto più tempo da quando cioè Richard MacLaren ha raccolto in un vecchia tenuta 90
famiglie e ne ha fatto il nucleo di questa: la repubblica indipendente del Texas, il primo
territorio liberato dall'annessione del Texas nel 1845.
MacLaren non si è fermato qui in pochi mesi ha esteso il proprio controllo a tutta la
regione montagnosa intorno a Fort Davis ha emesso decreti, formato un esercito di
liberazione, con il titolo di ambasciatore delle repubblica indipendente del Texas ha
querelato il papa affinché restituisca allo stato texano i beni della Chiesa, ha ordinato
l'arresto di George Bush Jr figlio dell'ex presidente perché rappresentante di una
potenza straniera occupante e infine ha chiesto un risarcimento di 93mila miliardi di
dollari al governo americano per danni di guerra.
Il dramma è esploso quando per azione di un gruppo di cittadini che si sono uniti per
difendersi dalle azioni del gruppo di Maclaren due miliziani sono stati arrestati e
portati in carcere. Per rappresaglia un manipolo di indipendentisti ha preso in ostaggio i
coniugi a capo del gruppo antimiliziano e ha minacciato di ucciderli se non fossero stati
liberati i suoi uomini.
Ora la situazione è tesa ci sono ben 2 assedi in atto. Uno nella fattoria dei coniugi
Rowe dove si sono stipati un numero imprecisato di miliziani ed uno a Fort Davis dove
l'ambasciatore Maclaren invoca un referendum di autodeterminazione.
In realtà il gruppo è molto più litigioso di quanto non si creda nel dicembre dello
scorso anno il presidente della neorepubblica è stato dimissionato a forza dal Maclaren e
ha aperto un suo sito su Internet (è questo che vedete alle mie spalle). |