Dalla TV alla rete RAI Educational

Approfondimento del 18 aprile 1997

Sistemi di decodifica per la TV via satellite
(seconda parte)


Ieri abbiamo parlato dei canali e dei programmi via satellite criptati. Oggi daremo un'occhiata alla battaglia che proprio in questo campo combattono da qualche anno da un lato le grandi compagnie televisive, decise a vendere i loro programmi, e dall'altro gli hackers, decisi a vederli senza pagare.

Vedete questa strana scheda elettronica che ho in mano? È una smart card pirata, e serve per vedere, senza pagare, alcuni programmi e canali via satellite criptati. Basta inserirla nella apposita fessura del decoder, così...

Dei programmi criptati, delle tecnologie usate e delle loro ragioni commerciali abbiamo parlato, se ricordate, nella puntata di ieri. Fondamentalmente, le immagini di un canale criptato assomigliano a un puzzle disordinato e incomprensibile. Solo chi possiede un decoder e una smart card adatta può ricomporre il puzzle, e vedere le immagini. Le smart card sono fornite, dietro abbonamento, dai canali televisivi a pagamento.

Ma l'ingegno umano non ha limiti, specie quando si tratta di non pagare. Ed ecco allora che, a prezzi molto più bassi degli abbonamenti ufficiali, si trovano sul mercato smart card pirata, proprio come questa.

Naturalmente, le compagnie televisive adottano le loro contromisure. La Sky TV, uno dei massimi colossi del settore, di proprietà del magnate televisivo Rupert Murdoch, ha così diffuso l'anno scorso la famosa - o famigerata - Smart card modello 0A, il cui codice era considerato quasi impossibile da duplicare.

Le smart card serie 0A sono state considerate dagli hacker una vera e propria sfida. Le prime card pirata che hanno cercato di copiarla sono miseramente naufragate, smettendo di funzionare dopo qualche settimana. E i loro costi di progettazione e costruzione erano altissimi.

Ma i programmi Sky sono fra i più ricchi ricevibili via satellite in Europa, e l'abbonamento regolare, per motivi contrattuali, è possibile solo in Inghilterra. Ecco allora che le card pirata hanno comunque trovato nel resto d'Europa molti acquirenti, che non di rado si sono trovati vittima di vere e proprie bufale, acquistando a caro prezzo una carta che diventava del tutto inutile qualche giorno dopo.

Gli hackers si sono presi la rivincita nei primi mesi di quest'anno, diffondendo via Internet il codice di un programma in grado di 'rivitalizzarè una smart card della serie 0A autentica ma scaduta.

Già, perché anche i programmi per computer hanno il loro ruolo in questa battaglia.

Attraverso una interfaccia come questa, che si chiama Season ed è in grado di collegarsi da un lato, questo, con qualsiasi personal computer, dall'altro, questo, con un decoder, è infatti possibile 'simulare' una smart card. Al posto del microchip normalmente inserito nelle card autentiche, utilizzeremo così il chip del computer, che è molto più potente. Il solo problema è procurarsi programmi adatti, e tenerli aggiornati.Dove trovarli?

Naturalmente su Internet. Siti come questi (http://www.eurosat.com esci da MediaMente) ne contengono a decine, continuamente aggiornati. Quello al momento forse più noto si chiama Voyager, come l'astronave dell'ultimo ciclo di Star Trek. E il nome non è casuale: il suo programmatore, infatti, l'ha ideato proprio per poter vedere i telefilm omonimi, trasmessi su un canale criptato.

Questo fiorire di programmi e card pirata, che vengono come vedete tranquillamente pubblicizzate sulle riviste del settore, può naturalmente lasciare stupiti: non si tratta di una attività illegale?

In realtà, la situazione legislativa al riguardo non è molto chiara. Utilizzare card pirata per vedere canali a pagamento i cui abbonamenti siano regolarmente in vendita costituisce un atto sicuramente illegittimo. Ma la situazione è meno chiara in casi, come quello della Sky television, in cui gli abbonamenti ufficiali non sono in vendita nel nostro paese. Certo, l'uso di card pirata è, anche in questo caso, non legittimo e poco raccomandabile - se non altro per i notevoli rischi di bufale, e per i prezzi assai alti. Ma non essendoci molte alternative legali, è forse un po' più comprensibile.

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E in effetti la legge sembra chiudere un occhio - altrimenti pubblicità come queste non vedrebbero neanche la luce. Una situazione un po' atipica, per certi versi simile a quella che caratterizzava, ai suoi inizi, il mercato del software. Con il tempo, è probabile che le norme adottate, a livello nazionale ed europeo, finiranno anche in questo caso per essere molto più rigide. Inoltre, è probabile che l'avvento del digitale, con nuovi e più sofisticati metodi di criptatura, cambierà radicalmente la situazione. Ma questo è un argomento sul quale varrà la pena di tornare in un'altra occasione. torna a inizio pagina