Dalla TV alla rete RAI Educational

Approfondimento del 2 aprile 1997

Religione in rete


La religione, con i suoi tempi secolari, i suoi riti, le sue certezze, sembra porsi agli antipodi rispetto al mondo dei computer, dei satelliti, delle reti telematiche: un mondo in cambiamento perpetuo, nel quale i tempi si misurano in millisecondi. Ma questa opposizione è reale o solo apparente?

Alcuni dati al riguardo sono sorprendenti. Sapete ad esempio in quanti documenti in rete compare il termine "religion"? Vediamolo usando HotBot, uno dei migliori motori di ricerca per termini (lo potete raggiungere all'indirizzo http://www.hotbot.com esci da MediaMente). Ecco, la parola da cercare va inserita qui, un click su search...

e troviamo che il termine "religion" compare in ben ..... documenti. Se considerate che l'indice di HotBot comprende poco più di 50 milioni di pagine, capirete che di religione si parla quasi nel 10 per cento delle pagine Internet: un dato davvero notevole.

Qui invece siamo su Survey.net (http://www.survey.net esci da MediaMente), un sito interessantissimo perché tutto dedicato a analisi e statistiche sul "popolo di Internet". Survey.net dedica una pagina di sondaggio alle convinzioni religiose degli utilizzatori di Internet http://www.survey.net/rlg1r.html esci da MediaMente. E' un sondaggio al quale potete partecipare anche voi, riempiendo il modulo presente in rete http://www.survey.net/sv-rlg.htm esci da MediaMente.

Ebbene: ben il 65% degli internauti crede in un essere supremo, il 19,5% non vi crede, il 13% non sa. Quanto alla fede religiosa, il 40.4% si dichiara cristiano, il 11,1% ateo, il 10% agnostico, ben il 7% appartenente alla chiesa di Scientology - un dato che sembra francamente un po' alto - il 5,6% di religione islamica, il 2,6 di religione ebraica: un dato che fa riflettere sulla "geografia sociale" della popolazione di Internet, fortemente concentrata nelle zone ricche e industrializzate del pianeta. Ancora: il 54.3% degli internauti crede, in qualche forma, all'esistenza dell'inferno e del paradiso, il 38.6% non vi crede. Dati come vedete non facili da conciliare con l'immagine di disincantato scientismo che accompagna a volte i patiti delle nuove tecnologie.

Ma allora cosa c'entra la religione con Internet? Sentiamo cosa ne pensa John Patrick, dell'IBM, uno dei "guru" della rete.

John PatrickAndiamo a dare un'occhiata, allora, a qualcuna di queste famose pagine su tematiche religiose. Del sito ufficiale del Vaticano abbiamo parlato alcune puntate fa: in fase di ristrutturazione, proprio in questi giorni, in occasione della Pasqua, dovrebbe essere notevolmente ampliato. L'indirizzo è http://www.vatican.va esci da MediaMente, e vi si trovano messaggi del Papa e comunicati del servizio stampa della Santa sede. Presto ci saranno i testi delle encicliche e di numerosi documenti ufficiali della Chiesa.

Ma non è solo la chiesa "ufficiale" a muoversi. Su Internet, ad esempio, c'è da tempo Monsignor Gaillot, un vescovo "scomodo", che per le sue prese di posizione poco ortodosse è stato trasferito dalla Francia a Partenia, una diocesi collocata nel bel mezzo del deserto del Sahara. Galliot ha obbedito, ma ha affiancato alla sua predicazione nel deserto un pulpito in rete ben più facile da raggiungere. E' lo stesso Gaillot a chiamare "diocesi virtuale", o "diocesi senza frontiere" questo sito, che avevamo già segnalato nel primissimo ciclo di MediaMente. Tornandoci, troviamo molte novità.

Intanto, come vedete, le pagine principali sono anche in Italiano. Un "catechismo elettronico" http://www.partenia.org/ita/cate_i.htm esci da MediaMente raccoglie i pensieri di Monsignor Gaillot, al cui centro sono sempre gli esclusi, gli emarginati. Ma Monsignor Gaillot è anche un pioniere delle autostrade elettroniche; ecco allora i suoi messaggi di protesta per gli aspetti censori del famoso "Communication Decency Act" americano, le norme americane tese a controllare l'accettabilità sociale della comunicazione in rete.

I siti cattolici in rete sono moltissimi - queste ad esempio sono le pagine dell'ordine domenicano, che offrono molto materiale anche in latino. E così al posto del marchio "new!" che troviamo così spesso in rete, anche nel nostro sito di MediaMente, qui campeggia un ben più sobrio "Res Novae". Non fatevi ingannare, però: la curiosità per le nuove tecnologie è forte, come mostra l'uso in queste pagine addirittura della realtà virtuale, con una ricostruzione in VRML della basilica di S. Sabina.

Ma su Internet sono naturalmente presenti anche altre confessioni religiose.

ad esempio, è il sito di un collettivo che si autodefinisce "cyber-musulmano". Fra le risorse disponibili, una versione ipertestuale, multimediale e multilinguistica del Corano. Qui invece http://www.iway.fr/col/ esci da MediaMente siamo sulle pagine della comunità ebraica francese, anch'esse ricchissime di link e materiali.

Eccoci, infine, su un sito buddista: la scuola asincrona è una vera e propria scuola "on line" di buddismo tibetano, che usa Internet come strumento per rendere disponibile materiale didattico e di meditazione.

puntate
torna a calendario
torna a tematiche
search

back

home page

Per finire, un'ultima osservazione; fin qui abbiamo parlato soprattutto delle religioni tradizionali, quelle nate nel mondo "fisico", e abbiamo visto come si riflettono in rete. Ma vi è un'altro fenomeno, per certi versi piuttosto inquietante, del quale è certo il caso di parlare: le religioni di rete, le religioni nate su Internet. Ce ne occuperemo in una delle prossime puntate. torna a inizio pagina