Recensione del 25 marzo 1997
Gare d'Orsay
In genere vistare un museo, diciamocelo francamente, può essere una noia mortale.
Interminabili sale tutte uguali, lunghi corridoi, e dopo due ore si esce dal museo con una
gran confusione in testa ed un forte mal di piedi.
Ma forse, se tutti i musei fossero come La Gare d'Orsay di Parigi,
nessuno si annoierebbe.
"Gare", in francese, vuol dire stazione: e la Gare d'Orsay era in effetti
proprio una stazione ferroviaria. I francesi hanno pensato bene di trasformarla in un
museo d'arte, modificando in parte l'interno per accogliere le varie sale, ma lasciando
inalterata la struttura della stazione; già solo questo vale una visita.
Il museo Gare d'Orsay è presente su Internet; non solo come una sterile carrellata di
immagini fisse, ma ,caso più unico che raro, con un sistema di navigazione in realtà
virtuale è possibile vedere le sale esattamente come le vedrebbe un osservatore in loco.
Non si tratta di realtà virtuale disegnata, ma di vere e proprie fotografie realizzate
con una tecnica panoramica, che consentono al visitatore di girare lo sguardo nelle stanze
per 360 gradi.
Grazie alla tecnologia QuickTime VR è possibile vedere tutte le sale del museo in
realtà virtuale facendo delle panoramiche in movimento della stanza semplicemente
cliccando col mouse sui lati della foto. Non si tratta di un filmato ne' di immagini
fisse, sono fotografie che a seconda del clic dell'osservatore fanno vedere la porzione di
immagine desiderata.
Il sito è costruito con una mappa simile al museo reale: dopo l'ingresso si può
quindi scegliere di visitare la sala dei Van Gogh, ad esempio, ed una
volta dentro ci si troverà come un osservatore al centro della stanza: cliccando a destra
o a sinistra è possibile vedere i quadri della sala, mentre scegliendo uno dei quadri
presenti è possibile avere un ingrandimento a tutto schermo dell'opera scelta. |