Navigazione del 27 marzo 1997
Augmented Reality / Tupac Amaru
1° NAVIGAZIONE: AUGMENTED REALITY
Nel corso degli ultimi anni più o meno inconsapevolmente alcuni strani termini tecnici
hanno iniziato a circolare sui grandi mezzi di informazione, termini come multimediale,
interattivo, ipertestuale. Ma forse il concetto che ha maggiormente influenzato il nostro
immaginario collettivo è quello di realtà virtuale.
Non c'è giornale che non abbia discusso del significato della realtà virtuale, delle
sue implicazioni, di come avrebbe cambiato il nostro modo di vivere, di socializzare, di
fare l'amore. Ma la realtà virtuale è rimasta un ossimoro (le parole realtà e
virtualità che compongono il termine sembrano due opposti, come dire realtà irreale)
ossimoro di cui pochi hanno capito la reale portata. Oggi i tecnici tendono a lasciare da
parte l'euforia dei primi tempi e a concentrarsi sulle possibili applicazioni.
La realtà virtuale cioè la ricostruzione di un ambiente interamente simulato col
quale è possibile interagire grazie a certe interfacce poste sul corpo (la celebre
accoppiata casco e guanti) sembra stia tramontando. Muore la virtual reality e nasce
l'augmented reality.
Di cosa si tratta? Lo avete appena visto. Molti istituti di ricerca stanno lavorando da
alcuni anni alla realizzazione di forme, diciamo così, più accessibili di realtà
virtuale. Se nella realtà virtuale come la conoscevamo si poteva interagire solo con
oggetti non esistenti nel mondo reale ma interamente generati al computer, nella realtà
aumentata oggetti reali vengono combinati con immagini virtuali e trasmessi in tempo reale
sullo schermo di un computer.
Il funzionamento della realtà aumentata concettualmente è semplice. Cerchiamo di
spiegarlo con questo schema tratto dal sito dell'Università del Rochester.
Una telecamera riprende una scena reale, il segnale è portato su un computer che aggiunge
alla scena alcune parti virtuali e riproduce su uno schermo il risultato. Questo risultato
è chiamato visione composta. Chiaro? In questo sito trovate comunque informazioni molto
dettagliate sull'argomento nel caso voleste approfondirlo da soli.
La diversità della realtà aumentata sta nel fatto che in questo caso gli oggetti con
sui si interagisce sono oggetti che si possono toccare, vere macchine, veri corpi.
Nella applicazioni di realtà virtuale è estremamente difficile l'interazione con
l'ambiente. per convincersene è sufficiente osservare quanto sono maldestri i movimenti
anche delle persone più esperte.
Il secondo grosso svantaggio della realtà virtuale sta nella complessità dei calcoli
che una macchina deve effettuare per generare un ambiente interamente simulato con cui sia
possibile interagire in tempo reale. Questi ambienti risultano quindi sempre molto
schematici. La visione composta è invece molto più semplice da realizzare e come si dice
in gergo molto più user friendly, familiare per l'utente.
Le possibili applicazioni sembrano molto promettenti. Nelle catene di montaggio delle
grandi aziende ad esempio il lavoro tecnico dell'operaio sarà di molto facilitato. Su uno
schermo in visione composta l'operaio vedrà lo scheletro della macchina da realizzare e
un'animazione virtuale che gli mostrerà come montare il pezzo successivo.
Ma le applicazioni più sorprendenti sembrano essere quelle mediche. In questa pagina
del MIT studia il modo di rendere in visione composta delle scansioni laser del cervello
di un paziente. Immaginate quanto faciliterebbe il lavoro chirurgico una simile
realizzazione, il neurochirurgo opera vedendo già il punto in cui dovrà intervenire
prima di iniziare l'incisione.
Vediamo altre possibili applicazioni tratte da un'altra pagina del MIT passandole
velocemente in rassegna: la scrittura "digitale" cioè la possibilità di
scrivere senza penne direttamente con il dito, filtri visuali che modifichino in tempo
reale la quantità di luce di un'immagine, macchine autoriparanti cioè programmi che
forniscano informazioni su come riparare un oggetto proiettando direttamente su
quell'oggetto istruzioni e operazioni da compiere per ripararlo.
Praticamente tutti i maggiori istituti di ricerca statunitensi (abbiamo visto qui il
MIT, la Rochester University specializzata in scienze del computer, l'università della
California del sud ed altre) sono in qualche modo impegnati nel progetto, il che ci da la
misura della sua reale applicabilità. Di realtà virtuale torneremo comunque a parlare
domani con un'intervista a Francesco Antinucci della Infobyte la casa italiana che ha
realizzato le ricostruzioni virtuali della basilica S. Pietro e del Colosseo.
2° NAVIGAZIONE: TUPAC AMARU
Oggi sono 100 giorni da quando i guerriglieri peruviani dell'Emme-erre-ti-a, hanno
preso in ostaggio gli ospiti dell'ambasciatore giapponese nella capitale Lima.
In questo filmato preso in Internet vedete le operazioni preparatorie dell'assalto alla
residenza. Non è un caso questa presenza in rete dei Tupac Amaru. Su Internet infatti da
tempo circolano i messaggi del movimento, rilanciati da siti sparsi in mezzo mondo.
Questo, ad esempio, è il sito italiano, uno dei più aggiornati, dove si trova il
13esimo comuncato dei Tupac Amaru.
E non manca, lo vedete la pagina giapponese, mentre questa è la pagina del collettivo
canadese "Arm the spirit", dove troviamo il resoconto di un'intervista fatta
lunedì a Norma Velazco portavoce europea del movimento, che smentisce le ultime ipotesi
di negozioazione ribadendo, parole testuali: "there can only be a positive turn in
the negotiations if political prisoners are released. All else is but speculation or
propaganda from interested parties".
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