Navigazione del 18 marzo 1997
Varie / Kyoko
1° NAVIGAZIONE: VARIE
Nella prima navigazione di oggi non approfondiamo un argomento particolare ma vi diamo
tre notizie, diverse tra loro, ma tutte di estremo interesse per capire quanto Internet
possa aiutarci a considerare problemi particolari come questioni di interesse globale, o,
come nel caso della prima notizia, sia Internet stessa a sollevare problemi e a
prospettare soluzioni.
Sono sul Forum di MediaMente questo è uno dei tanti messaggi di protesta che ci
arrivano da parte degli utenti Internet che richiedono l'abolizione della Tariffa Urbana a
Tempo, la TUT, che, come ogni tariffa, è sgradita ovviamente a tutti, ma
particolarmente a chi, per accedere a Internet, deve servirsi del telefono.
Oggi, presso la sede del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, i rappresentanti
della Città Invisibile, una delle associazioni più attive nel campo telematico, questo
è il sito, consegneranno al Ministro Antonio Maccanico le 22mila firme
raccolte in rete per l'abolizione della TUT, insieme ad ipotesi di
intervento per risolvere la difficile questione. Seguiremo nelle prossime settimane
l'evolversi della vicenda.
In questo sito avete informazioni su Joseph Roger O'Dell III,
condannato a morte lo scorso 18 dicembre e salvato grazie ad una mobilitazione
dell'opinione pubblica italiana e per cui si mosse anche il Papa. O'Dell era stato
scagionato dall'esame del Dna e per oggi è stata convocata una manifestazione a suo
sostegno, questo è il bando, davanti alla Corte Suprema, chiamata a decidere su una
eventuale commutazione della condanna in carcere perpetuo.
L'ultima è una notizia sugli airbag. Questa è la pagina dedicata all'airbag da parte
dell'Istituto Nazionale per la Sicurezza Stradale Statunitense. Domani nel registro
federale verrà pubblicata questa nota nella quale si fa ufficialmente richiesta alle
fabbriche di depotenziare la forza di esplosione degli airbag in maniera tale da non
nuocere , come è accaduto, ad un certo numero di adulti e, dice letteralmente, a un
piccolo ma crescente numero di bambini.
Ci piace allora chiudere citando Vittorio
Zucconi che, giustamente oggi su Repubblica nota che
"i veri responsabili della morte di quei bambini non sono affatto
le bolle di plastica, ma gli adulti che li fanno sedere sui sedili davanti".
E ancora, che:
"nessun dispositivo può essere mai davvero costruito a prova di
idiota, perché gli idioti sono straordinariamente ingegnosi".
2° NAVIGAZIONE: KYOKO
Kioko
Date è il nome di una star giapponese, ha fan sparsi un po' per tutto il mondo,
partecipa a una trasmissione radio seguitissima dagli adolescenti e ha di recente
pubblicato il suo primo disco. Questo che vedete alle mie spalle.
Ma Kioko semplicemente non è reale il che non significa che non esista, anzi, come ha
detto lei stessa in una delle numerose interviste che rilascia:
"Tutti quelli che pensano che io non esista perché sono un idolo
virtuale possono però credere che io esisto solo nei computer o nel mondo della grafica
computerizzata".
Leggiamo la sua scheda anagrafica su uno dei tanti siti di suoi fan che popolano la
rete. Kioko ha 17 anni è del segno dello scorpione è alta 1.63 anche se è ancora in
età di crescita, ha una sorella un anno più giovane. E ancora, è nata in un piccolo
centro nelle vicinanze della capitale, da bambina amava giocare a calcio con i maschi e
quando tornava al negozio del padre, un ristorante di cucina tradizionale, era sempre
coperta di fango. Anche se cantare le ruba molto tempo ha un lavoro part time in un fast
food del centro di Tokio. E poi ci sono i suoi gusti musicali, i suoi attori preferiti i
sogni nel cassetto insomma sembra la descrizione di un'adolescente dei giorni nostri.
Tutta la biografia di Kioko è studiata a tavolino da esperti di immagine e di
marketing. Carattere, gusti, stile, modo di vestire e di parlare rispondono a precise
caratteristiche già da tempo sperimentate nel mondo del fumetto, del cartone animato e di
un particolare tipo di letteratura per ragazze adolescenti che non ha uguali in tutto il
mondo.
Se conoscete già il mondo del fumetto giapponese la cosa non dovrebbe destare in voi
grosso stupore, sono molte le protagoniste di serie animate che sono divenute veri e
propri oggetti di culto e Kioko ne ricalca tutti gli stilemi.
Ne citiamo alcune: la protagonista di Maison Ikkoku si chiama per
l'appunto Kioko e gestisce una pensione per studenti, questa che vedete è la sigla
originale; nella serie Kiss me Licia passata sugli schermi italiani negli
anni 80, anche lei, Licia, aveva un padre con un piccolo ristorante ed era in qualche modo
connessa con il mondo della canzone. La protagonista di Orange Road suona
il sassofono ed è molto indipendente, da piccola era un vero maschiaccio e giocava a
calcio tornando a casa sempre sporca di fango.
Kioko è stata "montata" prendendo qualcosa da tutti questi personaggi che
hanno contribuito a costruire l'immaginario collettivo dell'adolescente nipponico e non
solo. Non dovrebbe dunque sorprendere l'euforia sviluppatasi attorno a lei, è la stessa
che circonda alcune di queste eroine del mondo dell'animazione.
La novità di Kioko (DK96 sigla che sta per "digital kid '96") è che Kioko
ha accostato la realtà immediatamente da una prospettiva multimediale come abbiamo già
detto ha pubblicato un disco (questa che sentite è una sua canzone), tiene delle rubriche
su riviste femminili, partecipa a una trasmissione radio (questa) e presto la vedremo
anche in tv: insomma se ogni medium rappresenta una dimensione della realtà Kioko si
estende su più dimensioni al contrario dei personaggi animati che al suo confronto
rimangono schiacciati sul loro medium di origine.
E poi, non dimentichiamolo, Kioko sembra reale a tutti gli effetti ha un bel corpo
modellato in più di 40.000 poligoni, è giovane, bella, femminile e grintosa, sensuale e
pudica allo stesso tempo.
M.me Pompidou
Quella che vedete M.me Pompidou, realizzata dal Medialab di Parigi,.
Ha fatto la sua prima apparizione pubblica come presentatrice di Canal+.
Al contrario di Kioko si tratta di una sorta di marionetta virtuale generata al computer a
cui un'attrice in carne ed ossa fornisce i movimenti in tempo reale attraverso un sistema
di sensori collegati al suo corpo.
M.me Pompidou è stata realizzata al Medialab di Parigi, nel cui sito ora mi trovo.
La stessa passione che si riversa sulle star virtuali la ritroviamo, e questo in fondo
non ci sorprende, anche nel mondo dei giocattoli. Tempo fa uscì in Giappone il Tamagoch
(da tamago che significa uovo) è questo giochino che vedete alle mie spalle che sembra un
comune gioco elettronico tascabile. In realtà si tratta di una vera e propria creatura
virtuale, per la precisione un pulcino elettronico, da nutrire e coccolare; il gioco è
semplice: se lo trascurate, muore. E questa è la fondamentale differenza che lo divide da
tutte le bambole del mondo. Tutte le bambole sono accudite e molto coccolate ma se
trascurate restano pur sempre bambole potete riprenderle in mano dopo mesi saranno sempre
li'. Il Tamagoch no.
Ne esiste anche una versione su Internet, l'indirizzo è un po' lungo quindi ve lo
diamo in 2 parti.
Il Tamagoch va nutrito periodicamente. Ha una sua data di nascita, un suo peso, un
proprio carattere ed è anche indicato il livello dell'umore e della fame. Ovviamente, va
pulito quando fa i bisogni. |