Dalla TV alla rete RAI Educational

Approfondimento del 3 marzo 1997

Albania


Crisis '97

Al sito http://www.albania.co.uk esci da MediaMente un sito albanese ospitato a Londra e originariamente destinato a ospitare informazioni turistiche, è stato inserito un servizio di informazione sulla crisi.
Si chiama Crisis '97.

Crisis '97 raccoglie buona parte delle informazioni disponibili su tutte le principali fonti informative presenti su Internet. Un occhio a tutti i quotidiani presenti in rete, un occhio ai newsgroup e uno spazio di discussione.

Da qui abbiamo estratto la dichiarazione di un sedicente "comitato di salvezza nazionale".

Il comitato ha sede in Tirana e dichiara di avere affiliati in tutto il nord dell'Albania. Il suo scopo è quello, lo leggiamo:

"di ristabilire ordine e ruolo della legge, di proteggere la democrazia, le sue istituzioni e l'integrità nazionale".

In 11 articoli è spiegato il programma del comitato, che condanna di pari passo tanto i ribelli del sud quanto la classe politica, considerata incapace di dare una risposta concreta alle esigenze del popolo. Nel contempo si schiera dalla parte del neoeletto primo ministro Fino e del suo governo di salvezza nazionale.

All'articolo 7 leggiamo:

"Ogni offensiva e resistenza armata contro di noi sarà punita sulla base delle leggi di guerra allo stesso modo in cui ogni altro atto anti popolare e anti nazionale portato avanti da noi sarebbe punito da queste leggi."

Ma nel caso dell'Albania la fonte informativa di cui discutere non è principalmente Internet, giacché la rete, è in quel paese quasi del tutto assente. Il medium di cui parlare, per tanti motivi, è invece la televisione via satellite.

Scorriamo allora alcuni dei programmi dedicati nelle ultimissime ore alla situazione albanese dalle televisioni via satellite di tutto il mondo.

BBC World

BBC World, il notiziario televisivo della BBC, ha ad esempio intervistato il portavoce NATO Jamie Shea, che ha ribadito la difficoltà di un intervento militare in un paese nel quale, più che un conflitto fa fazioni bene individuate, sembra essersi creata una situazione di caos armato.

Gabriel Partos, uno dei massimi esperti sulla regione e analista della BBC per la situazione balcanica, ha però espresso qualche dubbio sulla reale possibilità di evitare interventi in Albania.

La NATO e in generale la comunità internazionale probabilmente dovranno, a suo avviso, pensare presto e concretamente a interventi di assistenza, anche perché la situazione alimentare di un paese nel caos come è oggi l'Albania può deteriorarsi rapidamente. Tra le cause della crisi, Partos identifica la tendenza della società albanese a una fortissima localizzazione: non ci si identifica con lo stato, ma con la propria comunità locale, con il proprio paese o villaggio. Non è quindi un caso che la forma di organizzazione dei ribelli sia fortemente basata sulla creazione di consigli locali.

Mentre continuiamo a vedere immagini via satellite sulla situazione delle ultime ore in Albania, una riflessione. Per l'Albania le televisioni via satellite sono una fonte informativa essenziale. Come del resto lo è la radio: ricordiamo le trasmissioni in albanese della BBC e della Voice of America. Le case di Tirana sono povere, dai muri scrostati, ma su ciascuna troviamo una vera e propria selva di antenne paraboliche, spesso autocostruite. E tra le televisioni che sono ricevibili, oltre all'onnipresente CNN, è proprio la RAI ad avere un ruolo importante, dato che la conoscenza dell'italiano è abbastanza diffusa nel paese.

Questo significa che le notizie trasmesse dalla RAI possono avere un ruolo nello stesso sviluppo della situazione nel paese. Ieri sera, lo speciale TG1 dedicato all'Albania ha visto un deciso intervento dell'ambasciatore italiano a Tirana, che ha esortato a fare molta attenzione alle notizie che si danno, chiedendo ai giornalisti un grande senso di responsabilità. E alcune sezioni dello speciale sembravano rivolte direttamente ai nostri vicini albanesi.

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Insomma, anche la televisione diventa uno strumento di politica estera. Lo si è visto, del resto, anche con l'appello alla popolazione albanese che Romano Prodi ha lanciato ieri dalle reti televisive italiane. Anche questo ruolo della televisione fa parte del processo di globalizzazione che stiamo vivendo, e sul quale qui a MediaMente cerchiamo spesso di sollecitare la riflessione. torna a inizio pagina