INTERVISTA:
Domanda 1
Può spiegarci gli obiettivi e i cambiamenti riguardanti il sito della Camera dei
Deputati?
Risposta
In questa legislatura, la Camera ha concepito se stessa come istituzione aperta, non come
il Palazzo chiuso, il contrario del Palazzo. Ci concepiamo come piazza. La piazza è un
luogo in cui tutti possono entrare, possono capire che cosa succede. Abbiamo abbattuto le
barriere architettoniche che impedivano l'accesso della piazza ai cittadini. Abbiamo
ristrutturato il sito Internet per consentire al maggior numero di persone, di seguire il
lavoro delle Camere e per consentire al maggior numero di deputati, di entrare in contatto
con quelli che sono fuori dalle Camere.
Domanda 2
Che prospettive di uso futuro può avere il sito, come strumento di partecipazione?
Risposta
Innanzitutto, i cittadini possono mettersi in contatto con i deputati. Se il deputato
risponde, vuol dire che e' una persona attiva, sensibile , al quale interessa il rapporto
con il cittadino; se non risponde, ciascuno può trattarlo al suo giudizio. Noi vogliamo
usare questo strumento per comunicazione interna. Attualmente spendiamo molto per le
comunicazioni quotidiane - abbiamo seicentotrenta deputati. Già ora, noi mandiamo una
doppia comunicazione una tramite e-mail, ed un'altra con i mezzi tradizionali , per
abituare i deputati ad utilizzare questo strumento. Spero a partire dal 2000 di poter
utilizzare questo strumento per comunicazioni interne e naturalmente allo stesso modo
pensiamo di lavorare tra i singoli settori dell'amministrazione. Alla camera dei deputati
lavorano 1900 persone, divise in servizi, reparti, uffici e così via. In parte comunicano
attraverso i sistemi telematici, ma non tutti. Vogliamo arrivare al 2000 ad una
comunicazione globale in via telematica. Questo fa risparmiare tempo, soldi e aumenta la
trasparenza; tutte e tre cose importanti.
Domanda 3
La reazione dei deputati? Trovate resistenze?
Risposta
La democrazia informatica è anche un aspetto della modernizzazione della cultura, quindi,
non ci si può aspettare dall'oggi al domani un cambio radicale. Bisogna costruire le cose
con pazienza, sapendo che bisogna perseguire un obiettivo e che bisogna raggiungerlo, ma
senza forzare, e man mano mettendo in luce quelli che sono i vantaggi di questa forma di
comunicazione. Oggi, una quota alta di parlamentari utilizza abitualmente il computer la
e-mail e così via. Non siamo al 100%, siamo lontani dal 100% ma speriamo di farcela.
Avere pazienza e capire che c'è anche una forma di reazione determinante dall'eccesso di
pubblicità. Non sempre l'eccesso di pubblicità è un vantaggio. Credo che per la
politica è sempre un vantaggio, più le cose sono pubbliche e meglio è per tutti.
Domanda 4
Lei personalmente che uso fa dell'informatica?
Risposta
Per me il computer è uno strumento abituale di lavoro. Scrivo sempre al computer che mi
serve per archiviare, per scrivere e-mail, per conoscere le notizie di agenzia.
Domanda 5
Altro argomento è quello riguardante le trasmissioni televisive delle sedute della Camera
attraverso il satellite. Può dirci le ragioni dell'iniziativa?
Risposta
Rientra nell'ambito delle idea del Parlamento-piazza; finora ci potevano conoscere solo il
mercoledì, quando facciamo la diretta televisiva, il 'question time', con una particolare
forma di attività parlamentare, di controllo del Parlamento sul Governo; oppure quando
c'erano dibattiti particolarmente importanti. Poi abbiamo deciso di far conoscere meglio
l'attività parlamentare e quindi siamo andati su satellite. Credo che il bacino di utenza
potenziale sia molto vasto. Più si sa che si è conosciuti, più migliora la qualità
della democrazia e la qualità del lavoro parlamentare.
Domanda 6
Avete avuto già qualche tipo di reazione del pubblico al satellite dal sito Internet?
Risposta
Al sito Internet ci sono state molte reazioni in maggioranza positive. Sia per la veste
che è bella, sia per la quantità di materiali a disposizione. Naturalmente un sito
Internet così, presuppone non solo un bel lavoro, ma un lavoro faticoso. Per esempio
tutti i resoconti delle commissioni devono essere fatti entro certi termini per arrivare
subito al computer. Devono essere scritti in un linguaggio un po' più comprensibile di
quello tradizionale. Questa è una fatica alla quale le 1900 persone di cui parlavo prima
si sono adattate e devo dire di buon grado, perché vedono immediatamente una utilità,
una ricaduta positiva. Riguardo il satellite ancora non abbiamo reazioni, ma lo usiamo
ancora da poco.
Domanda 7
Oltre ai vantaggi, quali sono i rischi delle reti telematiche per la democrazia?
Risposta
Come in tutte le grandi innovazioni la tecnologia va governata. Ciò non vuol dire mettere
barriere, o lacci e così via. Bisogna fare un costante bilanciamento di diritti. La
riservatezza è un diritto di fondo e quindi non va offesa, la comunicazione è un altro
diritto e quindi il rapporto tra diritto e comunicazione è oggetto di uno degli aspetti
del governo della tecnologia telematica. Non ne farei un mito, non metterei la tecnologia
sull'altare, la considererei uno strumento che ci serve e che deve essere utilizzata al
servizio dei valori e dei grandi interessi. Non bisogna piegare i valori e gli interessi
alla tecnica, bisogna piegare la tecnica ai valori e agli interessi.
Domanda 8
Negli ultimi anni il legislatore ha affrontato un grosso sforzo di adeguamento normativo
che in parte viene anche dagli sviluppi impetuosi della telematica. Quali saranno le
prossime tappe di questo lavoro?
Risposta
La migliore legge è quella che non si fa. La legge è l'ultima ratio. Non è vero che noi
abbiamo troppe leggi, ne abbiamo più o meno quante gli altri paesi. Ma stiamo facendo un
colossale sforzo di modernizzazione, nel senso di ridurre il numero delle leggi,
sostituire alle leggi atti amministrativi che possano essere mutati, aggiornati con
maggiore flessibilità e rapidità. Prima di fare una legge, bisogna chiedersi, ma è
proprio necessario? Questo è il quadro in cui si colloca la risposta. Credo ci siano da
perfezionare alcuni aspetti della tutela della riservatezza, perché alcuni aspetti non
sono ancora sufficientemente tutelati, in altri casi invece, c'è una vincolistica
eccessiva. Oggi, per esempio è difficilissimo fare ricerche universitarie in un
tribunale.
Domanda 9
Cambierà anche il modo in cui ci si costruisce una bibliografia su un argomento. Qual è
il suo punto di vista?
Risposta
E' un arricchimento. Se dovessi portarmi dietro ogni volta tutto ciò che c'è in questo
computer dovrei portarmi 4 o 5 valige. Poi c'è la possibilità di ricercare testi con la
parola chiave, è un altro elemento di grande importanza; io consiglio ad un qualsiasi
studioso che non abbia ancora utilizzato questo mezzo, di utilizzarlo immediatamente; poi
rimane il fascino della carta scritta, della pagina. Parliamo di un mezzo: il libro, la
carta alcune volte è un fine. La differenza è questa.
Domanda 10
Il legislatore può fare di più nell'ambito dell'alfabetizzazione informatica?
Risposta
Gli strumenti tecnici ci sono; Belinguer ha già stabilito una forte informatizzazione.
Questo è un fatto molto positivo. E' difficile oggi trovare un ragazzo di 13 14 anni che
non sappia usare il computer. Non parlerei di legge. Parlerei di messa a disposizione di
mezzi. Il problema delle società evolute, non è quello di riconoscere i diritti è
quello di garantire i diritti. I diritti li abbiamo scritti tutti, il problema è
garantirli, ossia dare i mezzi materiali perché quei diritti siano cosa reale; e questo
vale anche per l'informazione. Chi fa informazione gestisce un potere e chi ha
l'informazione acquisisce gli elementi per esercitare il potere. Allora c'è il problema
di un uso corretto di questi poteri da parte di chi informa, e poi c'è l'altro aspetto,
della capacità di utilizzare i mezzi che sono a disposizione. Purtroppo qui c'è un'altra
questione, che è la capacità di selezionare le informazioni che sono sbagliate o
inesatte; o ci sono troppe risposte e poche domande; le risposte che ci arrivano sono
moltissime, poi non sappiamo bene quale è la domanda a cui quelle risposte fanno
riferimento. Quindi, nell'educazione, che non è data per legge ma è data per una serie
di abitudini, c'è anche la capacità di selezionare tra informazioni che arrivano, quelle
che servono e quelle che si buttano via.
Domanda 11
Qual è la sua esperienza come utilizzatore di Internet?
Risposta
Il tempo che perdi con Internet è causato dalla curiosità. Se avessi un po' di tempo
guarderei bene cosa è scritto sui vari giornali. Per trovare la notizia che mi
interessava su un giornale iraniano recentemente ho perso un ora, quindi più che altro il
problema è come far fronte alla curiosità di capire cosa c'è; di vedere cosa è
cambiato in quella certa biblioteca di quell'università ma è un problema facilmente
governabile.
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