INTERVISTA:
Domanda 1
Dott.Tommasi, all'ultimo incontro SMAU Lei ha affermato che la TELECOM deve guardare alla
multimedialità come evoluzione dei servizi telefonici. Può spiegare cosa significa?
Risposta
Ho detto che questa è una delle direttrici sulle quali, necessariamente, un gestore
grande di telecomunicazioni si deve incanalare, in funzione di quanto è avvenuto negli
ultimi due anni: nel cosiddetto mercato della convergenza, cioè, degli effetti che
l'avvicinamento tra il mondo delle telecomunicazioni e quello dell'informatica stanno
determinando sul modo di fare business degli attori tradizionali di questi due campi, tra
i produttori di software, di hardware e i gestori di telecomunicazione. E' quindi stata
una necessità, per ciascuno di questi attori, quella di organizzare una ricollocazione
del proprio modo di operare, che è tuttora in corso. Il mercato di Internet è un mercato
che costituisce, forse, il punto di concretizzazione maggiore di quell'evento complessivo
che ho prima richiamato: l'evoluzione verso una convergenza in questi due settori; ed è
anche forse quello più esplosivo per certi versi, fino ad essere diventato, ormai, uno
standard internazionale al quale tutti si riferiscono, e anche quello più valutato anche
in termini quantitativi. Oggi, le previsioni più aggiornate collocano al 2010 un miliardo
di abbonati Internet, e, quindi, sullo stesso livello di quella che sarà la diffusione
degli abbonati al servizio telefonico tradizionale.
Domanda 2
Come mai, allora, in Italia si calcolano appena centomila utenti di Internet oggi?
Risposta
Il nostro paese è caratterizzato da una situazione di diffusione dei personal computer
certamente molto più modesta degli altri paesi dell'Europa Occidentale, e
inconfrontabilmente più modesta dei livelli americani. Mi pare che l'ultima valutazione
della fine del '95 facesse riferimento ad un 12% di famiglie italiane dotate di personal
computer, calcolando, tra questi, anche quelli in dotazione agli uffici; quindi,
ripartendo l'intera dotazione di PC su tutte le famiglie italiane. Era il livello
certamente più basso fra i paesi grandi dell'Europa occidentale. Questa è una prima
barriera all'ingresso, che necessariamente dovremo superare, se vorremo una diffusione
forte di fenomeni di questo tipo.
Domanda 3
E quali altre barriere ostacolano lo sviluppo della telematica italiana? Esistono barriere
legislative?
Risposta
Più che parlare di barriere legislative, onestamente parlerei di barriere culturali:
d'investimento in una formazione diffusa per l'informatizzazione del paese; questo
investimento è ancora molto modesto. Qui si colloca, per esempio, un recente accordo che
TELECOM Italia ha fatto con il Ministero della Pubblica Istruzione per la diffusione della
possibilità di utilizzazione di Internet nelle scuole. Si chiama "Progetto
Multilab" e prevede la diffusione di Internet in una serie sperimentale di scuole e
laboratori.
Domanda 4
Quante scuole?
Risposta
Mi pare che, nella prima "tranche", fossero settanta scuole. Credo, comunque,
che il problema consista nel superare queste barriere all'ingresso, che fanno parte del
bagaglio del nostro paese; ma la misura dell'entusiasmo che un fenomeno come quello di
Internet può suscitare anche in paesi che non hanno investito molto nella
telematizzazione e nella cultura dell'informatica sulle nuove leve, si può misurare qui
allo SMAU, oggi. La numerosità delle presenze di questa prima giornata e l'età media dei
presenti negli stand è una misura veramente entusiasmante dell'attenzione che i giovani,
italiani e milanesi, rivolgono a questo mondo. E credo che su questo si debba lavorare
intensamente per aprire il mercato. Entrando, tra qualche anno, in una casa italiana o
europea, ci sorprenderemo se non troveremo una postazione Internet. Ma devo ritenere che
troveremo cose molto più abbinate di quanto non troviamo oggi, anche quando troviamo
postazioni separate tra personal computer, televisore e telefono.
Domanda 5
Il Network computer, per esempio, e le Web TV potranno, anche in Italia, creare un mercato
di massa, diverso da quello del personal computer per l'accesso a Internet?
Risposta
Sul network computer direi senz'altro di sì. E dobbiamo, anzi, puntare a questa strada,
perché per l'abbattimento delle barriere, quello necessario in termini di barriere
all'ingresso, è proprio quello rappresentato dal costo del terminale iniziale. Quindi,
chiaramente, questa è una strada di grande facilitazione e di diffusione. Per quello che
riguarda la TV il discorso è forse più articolato e non così immediato. Ritengo che
quello del personal sia da perseguire con più immediatezza.
Domanda 6
Un punto molto importante: siete favorevoli o contrari alle telefonate attraverso
Internet?
Risposta
Non si tratta di un problema di favore o di contrarietà, perché ci dovremo misurare con
questa realtà. Quindi, quello che affermavo a proposito di una precedente domanda, è che
tutti i gestori si debbono rapportare ad un fatto che si può sintetizzare proprio come
salto di paradigma. Ormai è un mercato diverso, è un mercato da convergenza, è un
mercato grande, con una pluralità di attori, assolutamente impensabile fino a qualche
anno fa, e rispetto al quale bisogna che l'offerta di ciascuno di questi attori si
modifichi per tener conto della nuova situazione.
Domanda 7
Ma se entrano in campo le grandi Compagnie telefoniche europee, le grandi Imprese di
multimedia, i piccoli Provider, le piccole Società che sono nate in questi anni attorno a
Internet non hanno futuro?
Risposta
I piccoli Provider hanno il futuro che deriverà dalla crescita dell'offerta dei contenuti
e del momento in cui, attorno ai contenuti, si riuscirà a far nascere una situazione di
equilibrio economico per il business attorno ad Internet, che oggi non c'è. Oggi, la
difficoltà di sopravvivenza per questi operatori è rappresentata dal fatto che gli oneri
della costruzione dei contenuti non trovano un punto di bilanciamento economico. Questa è
la strada sulla quale tutti stanno comunque correndo.
Domanda 8
Il business maggiore su Internet sembra essere oggi quello delle Intranet. Qual è la sua
opinione in proposito?
Risposta
Certamente è un mercato diverso, fondamentalmente rivolto alle imprese. Anche TELECOM
Italia è entrata, anche attraverso accordi ed alleanze, in questo mercato, ed è un altro
caso nel quale si è dovuto, con attenzione, seguire l'evoluzione di questo mercato. In
questo caso ci sarebbe stata immediatezza di trasferimento su soluzioni con standard IP di
quote della nostra offerta tradizionale che se ne sarebbero andate a fronte di queste
soluzioni. Quindi, tempestivamente, TELECOM Italia, oggi, offre alle imprese soluzioni
business fondate su meccanismi di tipo Intranet.
Domanda 9
Come si sta sviluppando anche in Italia il mercato delle Intranet e cosa offre TELECOM?
Risposta
Si tratta di un mercato sul quale, credo, dovremo misurarci in maniera consistente, con
offerta di applicazioni su Intranet già nei prossimi mesi. Il '97 dovrebbe vedere molto
rinforzata la competizione ed anche la nostra offerta su questo settore. Qualche accordo e
qualche cliente, già operativo, con soluzioni Intranet e applicativi, in collaborazione
col mondo del software, in collaborazione con vari attori, è già operativo, e alcune di
queste soluzioni le presentiamo anche qui allo SMAU. Una di queste, che è forse uno dei
primi accordi stipulati nel più recente periodo -mi piace ricordarlo perché ha anche una
valenza sociale estremamente rilevante- è l'accordo stipulato tra TELECOM e Ministero del
Lavoro, per una prima sperimentazione con la messa in rete di una ventina di uffici del
lavoro al livello provinciale per la costruzione, finalmente, di una banca, per l'incrocio
domanda-offerta del lavoro. Progressivamente si estenderà all'intero territorio
nazionale, con possibilità di caricamento da parte degli interessati, presso gli uffici
del lavoro e sarà consultabile grazie a questo tipo di soluzioni, dalle imprese che
cercano la mano d'opera.
Domanda 10
Si è parlato molto, nei mesi scorsi, del cablaggio dell'Italia in fibre ottiche. Quanto
è reale, oggi, il bisogno di larga banda?
Risposta
Il bisogno di larga banda è reale e ce lo dice non un dato italiano, ma il mercato
internazionale. Oggi, l'evoluzione nella dotazione porta presso la sede d'utente all'esigenza
di maggiore ampiezza di banda e questo lo vediamo prima, come sempre succede, nelle
telecomunicazioni, presso i clienti business, quindi le grandi aziende, e poi, via via, ad
estendersi su una clientela intermedia fino a quella residenziale. Maggiore ampiezza di
banda significa velocità di accessi diversa e possibilità di svolgere diverse operazioni
rispetto a quelle che ci consentiva il doppino telefonico. Su questa condizione, quindi,
di tipo generale, si sono costruite le iniziative per la costruzione di reti a larga banda
-le autostrade dell'informazione-, sulle quali i gestori di telecomunicazioni stanno
operando nel mondo per la costruzione di istruzioni di questo tipo, non riservandole più
soltanto al mondo delle imprese, ma tendendo a portarle presso la clientela diffusa, e
quindi presso tutte le abitazioni. Tutto ciò al fine di veicolare servizi che abbiano in
sé un livello di interattività che altrimenti non sarebbe possibile esercitare con le
dotazioni diverse da quelle di una rete a larga banda.
Domanda 11
In Canada, in Francia, in Germania ed in gran parte degli Stati Uniti, Internet arriva
già ad una velocità nettamente superiore attraverso il cavo televisivo. Non c'è sempre
bisogno, dunque, della fibra ottica, ma è sufficiente anche un cavo televisivo.
Risposta
Il cavo televisivo, come ben sappiamo, in Italia non era in termini Tv - via cavo; non era
disponibile, perché nel nostro paese, si fecero scelte che privilegiarono la soluzione
della televisione broadcasting. E quindi, la TV via cavo, in Italia non ha mai trovato
nessun sostegno ad una attivazione dal punto normativo, legislativo.
Domanda 12
Che cos'è il progetto Socrate?
Risposta
Il progetto Socrate è il progetto di costruzione di una rete a larga banda, a copertura
nazionale, e quindi destinata a raggiungere le abitazioni di tutta la popolazione
italiana. E' un progetto che doveva consentire -o deve consentire- al paese, di superare
quel gap infrastrutturale che prima abbiamo richiamato. Ha avuto un inizio difficile.
Quest'anno lo chiuderemo, probabilmente, con un livello di circa trecentomila case
cosiddette vendibili; quindi, completamente cablate sia in termini orizzontali, sia in
termini verticali, all'interno del condominio; e il 1997 dovrebbe vederci concludere, come
programma, con un milione e mezzo di unità immobiliari raggiunte dalla cablatura. E'
chiaro che potrà esserci una agevolazione ai ritmi di questo processo, che è
estremamente impegnativo anche sotto il profilo investitorio, come è ovvio, dalla
avvenuta definizione del quadro e dell'assetto normativo. Negli ultimi dodici mesi, dal
momento in cui la TELECOM si era lanciata in questa proposta -proposta, direi proprio, al
paese, in questo caso-, le reazioni sono state non uniformi né a livello centrale né a
livello dei singoli comuni con i quali ci siamo trovati a doverci misurare per la
regolazione delle modalità di scavo e di realizzazione del progetto. Questo ha
determinato situazioni anche abbastanza particolari, come il fatto che, oggi, le due
città più avanzate in termini di cablatura in Italia siano Bari e Napoli, dove
l'accoglienza al progetto è stata estremamente positiva e che la dice lunga anche sulle
attese che il mondo che fruirà di queste infrastrutture, evidentemente volge verso questo
tema; cosa ben diversa da quello che ci è successo, per la verità, in città che avremmo
immaginato in testa alla classifica, come quella in cui ci troviamo oggi.
Domanda 13
E la rete ATM fa parte di questo progetto o è una rete che si sta costruendo per il
business?
Risposta
La rete ATM in questo momento fa parte dell'offerta commerciale per il business. Non
abbiamo potuto, né ritenuto di attendere che la rete generale telefonica, a larga banda,
fosse realizzata per poter mettere in campo un'offerta di banda flessibile, come quella
che la rete ATM consente. E quindi l'abbiamo lanciata già a gennaio del 1996. E' chiaro
che, poi, l'evoluzione della rete telefonica generale in termini di larga banda,
utilizzerà la tecnica ATM e negli anni riassorbirà anche quella rete, oggi messa a
disposizione solo della clientela business.
Domanda 14
Quindi, la fibra ottica, per il business, esiste già in Italia?
Risposta
La fibra ottica c'è già. Devo aggiungere che si tratta di un progetto che non molti
conoscono, ma che esiste da alcuni anni. I cinquecento più grandi clienti italiani
possiedono già il collegamento in fibra ottica esclusivo, diretto, con doppia entrata,
con recover completo del collegamento, e da un progetto che si chiamava "Top
500" e che ha avuto conclusione alla fine del 1995.
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