Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Mario Sasso

Monaco (IMAGINA), 20-02-1997

"Arte e nuovi media in Italia"

SOMMARIO:

  • Le nuove tecnologie hanno sempre implicato una evoluzione conseguente delle forme espressive dell'arte (1).
  • La possibilità di creare opere d'arte digitali che partono dalla riproduzione di opere già esistenti non compromette assolutamente la loro originalità ne quella dell'opera di partenza. Questo significa che gli artisti tecnologici sono gli artisti del futuro (2).
  • La realtà virtuale é stata sviluppata completamente solo in ambito militare (3).
  • Il museo virtuale non sostituirà completamente quello reale; al contrario sarà proprio dalla consultazione di un CD-Rom che nascerà una nuova curiosità a visitare il museo reale (4).
  • La vera interattività in campo artistico é ancora lontana dall'essere realizzata a pieno (5).
  • Le nuove tecnologie saranno sempre d'aiuto all'artista nella sua ricerca di nuove forme espressive (6).
  • L'Italia é ancora indietro nella formazione e nella produzione del multimediale (7).
  • La presenza in rete di notizie e immagini relative ad opere d'arte non deve far dimenticare che un'opera d'arte si deve trattare come tale e non deve essere manipolata a proprio piacimento (8).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Il progresso tecnologico ha sempre implicato una innovazione nelle forme tradizionali dell'espressione artistica. Quale è il futuro dei linguaggi artistici in relazione alle nuove tecnologie digitali?

Risposta
Naturalmente, i linguaggi artistici fanno capo alla sensibilità e alla capacità di comunicare in modo artistico. Le tecnologie hanno la capacità di sviluppare nuovi modi di comunicazione, e questo è stato sperimentato dal gruppo Fluxus; e oggi, le immagini costruite in maniera digitale, numerica, credo che diano ulteriori possibilità. Questo modo di comunicare fino ad adesso ha avuto uno scopo di mercato. Probabilmente, quando ci saranno più esigenze rispetto allo sviluppo di un'idea legata all'artista, probabilmente, quello sarà il momento in cui si apriranno degli orizzonti diversi.

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Domanda 2
Walter Benjamin, in un saggio del 1936 parla della riproducibilità tecnica di un'opera d'arte. Attualmente, questa riproducibilità, grazie ai processi digitali, è ancora maggiore. Crede che ciò implichi una perdita della sacralità di un'opera d'arte?

Risposta
Io non credo. Andy Wharol ha dimostrato esattamente il contrario. Oggi io posso citare, per esempio, un mio coetaneo che è Mario Schifano, il quale riproduce dalla televisione alcuni fotogrammi. Lui interviene su questi fotogrammi e quindi si appropria di una impostazione che non è stata sua. In qualche modo questo viene analizzato, ma lui opera soltanto una citazione e si appropria di quella immagine per trasformarla con la sua sensibilità e il suo gesto. Gli artisti che si servono delle nuove tecnologie digitali, saranno certamente gli artisti del futuro, perché sono artisti che cercano, nelle nuove forme e nei nuovi linguaggi, un modo di esprimere, anche attraverso gli strumenti tradizionali insieme ai nuovi, una concettualità.

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Domanda 3
Ma la realtà virtuale ha un impatto diverso soprattutto sullo spettatore, sul fruitore. Crede che stiamo assistendo alla creazione di nuovi modelli percettivi da parte dello spettatore?

Risposta
Fino a questo momento noi abbiamo assistito a quella che in genere viene chiamata la realtà virtuale. A mio avviso solo la NASA è riuscita ancora a darci una vera risposta sul problema della realtà virtuale, ed è un'operazione di carattere militare. Se pensiamo invece alla comunicazione e al trasporto in un mondo dove si sviluppa la fantasia, questa è una esperienza che io, personalmente, non sono riuscito a fare. Credo che, però, si stia marciando verso quella direzione.

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Domanda 4
Secondo il parere di alcuni la visita virtuale di un museo può rappresentare un grosso stimolo a recarsi, poi, di persona, a visitare un museo reale. Crede che sarà così o che piuttosto l'uso del CD ROM ci farà dimenticare i musei?

Risposta
Io credo che la voglia di vedere un quadro originale, una scultura, un'incisione, sia una di quelle voglie che certamente un museo virtuale non può cancellare. La capacità che potrà avere invece un museo virtuale è quella di suscitare questo interesse; possiede, dunque, una doppia funzione. Intanto, perché se noi viaggiamo, ci immergiamo dentro ad una galleria virtuale, significa che noi, nel momento in cui andremo a visitare questa galleria, il nostro comportamento, il nostro itinerario sarà ben altro. Molto spesso succede che se noi non siamo informati, il nostro comportamento dentro una galleria viene, in qualche modo, frustrato dalla incapacità di leggere subito quella galleria.

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Domanda 5
Come giudica un'opera d'arte interattiva? Si può parlare di un'opera che è il risultato dello scambio tra artista e pubblico, in questo caso?

Risposta
Io ho avuto un'esperienza, due anni fa, di un'opera interattiva legata al film Casablanca, al festival di Locarno. L'interattività, a mio avviso, è ancora lungi dall'essere reale. Io, per interattività, intendo l’interazione di una persona su un racconto, per esempio, e nella sua possibilità di trasformarlo. Ma è veramente ancora lontano questo processo.

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Domanda 6
Crede che la cultura artistica in generale saprà creare una nuova relazione fra uomo e computer e anche tra uomo e uomo tramite il computer?

Risposta
Si, se questa non sarà viziata da forzature di mercato, se sarà autentica come in genere l'arte ha prodotto relazioni di grande autenticità. Quindi, la questione tecnica non può essere un ostacolo alla cultura artistica. Sono convinto, invece, che aiuterà sempre di più gli artisti a trovare nuove forme di comunicazione.

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Domanda 7
L'Italia, rispetto ad altri paesi europei, come si colloca nel quadro dell'arte sviluppata attraverso le nuove tecnologie?

Risposta
Molto male, purtroppo. Questa è una partita che noi abbiamo perso all'inizio, negli anni Ottanta, quando ci si stava organizzando anche dal punto di vista della formazione. Ecco: noi abbiamo mancato quell'appuntamento, sia della formazione che della produzione. Certo, poi siamo un paese che possiede un'eredità culturale molto forte, e riusciamo anche a dare delle zampate di genialità, ed ogni tanto ci mettiamo in linea. Ma certamente, qui a questo premio a Montecarlo non siamo presenti in termini di produzione.

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Domanda 8
Chiunque, sulle reti, può creare dei siti Web dedicati all'arte o alla storia dell'arte o anche dell'archeologia. Ciò, a volte, viene creato con incompetenza. Come si può difendere l'arte che viene creata in rete e in CD ROM?

Risposta
L'arte di un paese è un fatto istituzionale, perciò si deve difendere con le istituzioni. Prima di tutto le grandi gallerie, le gallerie nazionali, provinciali, devono attrezzarsi ad avere una propria ricerca su questo aspetto. Poi, probabilmente, educando alla formazione, perché, altrimenti, si rischia sempre una certa improvvisazione, e una improvvisazione rimane tale al livello artistico. Un'opera d'arte va trattata da opera d'arte, non può essere manipolata a piacimento. Ci sono delle regole, e queste regole, naturalmente, devono essere istituzionali.

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