INTERVISTA:
Domanda 1
Che ruolo ha l'UNESCO nella società dell'informazione?
Risposta
L'UNESCO ha un ruolo di prim'ordine nella società dell'informazione, perché è la sola
agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dell'impatto delle nuove tecnologie informatiche
e della comunicazione, tra cui, in primo luogo, Internet, nel settore dell'educazione,
della scienza e della cultura. Noi stiamo organizzando, per il marzo prossimo, il 1°
Congresso Internazionale sulle questioni etiche, sociali e giuridiche della società
dell'informazione. Si terrà a Montecarlo. Abbiamo anche l'intenzione di creare un
osservatorio permanente nel settore dell'educazione, della scienza e della cultura, su
scala mondiale, dell'evoluzione delle tecniche della comunicazione e dell'informazione, e
sul loro impatto negli stati membri dell'UNESCO. Dunque, il nostro ruolo, è quello di
osservatori, ma è anche, al tempo stesso, propositivo di nuove politiche, concertate su
scala internazionale, per tentare di ridurre lo scarto crescente tra gli info-ricchi e gli
info-poveri.
Domanda 2
Quali sono le possibilità, per gli Stati, di scegliere leggi per reti come Internet?
Risposta
E' molto difficile oggi, per gli Stati, reagire ad Internet, che è una rete mondiale
completamente deterritorializzata; tuttavia, è possibile riunirsi per concordare
un'azione legislativa comune nell'ambito del diritto internazionale. A Ginevra, nel
dicembre del '96, si è tenuta una prima riunione mondiale sulla questione dei diritti
d'autore. All'UNESCO vogliamo organizzare una riflessione di alto livello su alcuni
problemi fondamentali di etica, non soltanto sui diritti d'autore, ma più generalmente
sulla questione del diritto d'accesso universale all'informazione, che pone nuovi problemi
di etica. In senso generale, si tratta di una riflessione di fondo sulle modificazioni a
cui il diritto andrà incontro, in base all'evoluzione della cybersocietà. Gli Stati non
possono nulla da soli, ma è necessario che essi si raccolgano in seno ad organizzazioni
come l'UNESCO per definire le linee di una politica comune.
Domanda 3
Lei crede che in futuro l'informazione sarà disponibile solo per i pochi disposti a
pagare?
Risposta
Penso che si corra il rischio, gravissimo, che siano solo gli inforicchi a beneficiare
della società dell'informazione: non è soltanto un problema di connettività o di
accesso ad un calcolatore, anche se questo resta il nodo più importante. C'è anche un
problema di controllo intellettuale dei nuovi contenuti, delle nuove navigazioni nel
cyberspazio. E poi, esiste anche un problema culturale profondo. Sono, dunque, tutte
questioni che si traducono in una crescente diseguaglianza tra info-ricchi e info-poveri,
tra gli info-sapienti e gli info-ignoranti; un fossato, io credo, che si allarga
costantemente. Bisogna che gli Stati e le organizzazioni internazionali in particolare, si
mobilitino per ridurre queste diseguaglianze, che sono estremamente pericolose, perché
potrebbero modellare la società del futuro.
Domanda 4
Cosa può fare il settore pubblico per incentivare un accesso libero alla rete?
Risposta
Benché il settore pubblico sia molto importante, Internet e il cyberspazio sempre più
sono in mano al mercato, a forze puramente economiche; mentre ci sono molti settori
estremamente importanti che il mercato non tratta: l'educazione di base, la cultura, la
ricerca, la creazione, sono tutti settori abbandonati dal mercato, dal momento che non
permettono di realizzare dei profitti. L'UNESCO ha lanciato un grande progetto di
promozione della sfera pubblica. Dal momento che il mercato si occupa solo di soggetti
solvibili e di affari redditizi, bisogna che le organizzazioni come l'UNESCO, preoccupate
dell'interesse generale, promuovano, per ristabilire l'equilibrio, la sfera pubblica.
Appartengono al pubblico tutti i capolavori del passato, per i quali sono prescritti i
diritti d'autore che non hanno più copyright e dunque possono essere promossi
sulle reti, come Internet. Ma anche le opere dei musei e tutto ciò che del presente
appartiene alla sfera del pubblico. Le informazioni sulle attività di governo o
l'informazione prodotta dagli universitari, al di fuori dei diritti d'autore, tutti i dati
che devono essere di dominio pubblico, possono essere messi online, a disposizione
del maggior numero di utenti su supporti estremamente a buon mercato, come il CD ROM. Una
politica risolutamente attiva di promozione della sfera pubblica è, oggi, assolutamente
indispensabile per lottare contro l'egemonia del mercato.
Domanda 5
Ci può spiegare il concetto di "metamondi"?
Risposta
I "metamondi" sono comunità virtuali di ogni specie, che cominciano a
proliferare. Si tratta, infatti, di comunità ludiche, per lo più, ma che cominciano a
trovare applicazioni anche in campo scientifico, nel campo delle imprese, delle
università, degli ospedali. Si possono creare delle vere comunità su scala mondiale, che
usano Internet, le immagini di sintesi in 3 D, e organizzare veri gruppi di lavoro. La
nozione di "metamondo" è molto importante perché modellerà la nuova civiltà,
creando semplicemente, a fianco del mondo reale, un altro mondo: un metamondo di reti, di
virtualità, la cui funzione sarà sempre più importante, anche per il mondo reale.
Questo mondo non entrerà in concorrenza con quello reale, ma sarà un suo doppio sul
piano virtuale e forse lo supererà.
Domanda 6
Come vede il futuro di Internet e cosa pensa di Internet?
Risposta
Internet non è una rete, è un'idea. Io credo che le idee siano eterne. L'idea
fondamentale di Internet è di arrivare alla trasparenza assoluta tra tutti i computer del
mondo e, infine, tra tutti gli uomini. Dunque, l'idea di Internet è di eliminare le
barriere, di eliminare gli standard incompatibili e, al contrario, di favorire una
trasparenza assoluta. Internet come idea è eterna, anche se deve svilupparsi -e deve
svilupparsi con nuove norme come IPV6-, perché si avrà sempre, e sempre più, bisogno di
una rete mondiale, di una rete planetaria, senza barriere. In effetti, i problemi che
dobbiamo affrontare sono problemi a scala planetaria: il problema dell'inquinamento,
quello dell'ambiente, il problema degli squilibri finanziari e speculativi dell'economia
mondiale, i problemi politici gravissimi, che investono zone sempre più importanti. Con
Internet, ci troviamo, in qualche modo, davanti a un mezzo fisico, concreto, per
risolvere, mediante l'idea di trasparenza assoluta, problemi politici di ordine
planetario. Internet farà grandi progressi e diventerà la piazza principale del
villaggio globale di cui parlava McLuhan: una agorà, che permetterà a tutti i
cittadini del mondo di incontrarsi, lavorare ed esercitare la democrazia mondiale.
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