Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Debora Papetti

Roma, 28/02/96

"Restauro e tecnologie digitali"

SOMMARIO:

  • Attualmente, nel restauro, il computer è usato per: a) la rielaborazione dati di tecniche di diagnostiche non distruttive; b) l'estensione spazio-temporale di indagini prima solo puntuali; c) la documentazione grafica (1).
  • Il lavoro del restauratore, nella sua componente più creativa, è basato molto sull'esperienza, e a questo livello il computer non potrà mai sostituire l'uomo (2).
  • La riproduzione virtuale delle opere d'arte è un ottima cosa, dato che permette di avvicinarsi ad opere di solito conosciute soltanto attraverso i libri. Va però ricordato che il contatto diretto è tutt'altra cosa (3).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Debora Papetti, quale funzione ha il computer nelle attuali tecniche di restauro?

Risposta
Il computer viene utilizzato in più modi. Anzitutto, per l'elaborazione dei dati in alcune tecniche di diagnostica. Si tratta di tecniche di indagine di tipo non distruttivo, in quanto utilizzano la banda luminosa multispettrale, e quindi raggi infrarossi, raggi ultravioletti, e così via. Il computer, mediante un sensore, converte i segnali elettrici, li digitalizza e li rielabora, permettendo ai fisici, ai chimici e ai restauratori di poter indagare e conoscere il manufatto, non utilizzando prelievi o quanto meno restringendo il più possibile il campo di queste indagini che invece sono distruttive. Inoltre, il computer permette di estendere in senso spaziale e temporale indagini scientifiche prima solo puntuali. Attualmente, esistono centraline computerizzate con più sensori - rilevatori di temperatura, rilevatori di umidità relativa, rilevatori di vento, pluviometri, solarimetri, e così via - che consentono di incamerare e di elaborare nel tempo tutta una serie di dati specifici contemporaneamente. Infine, con il computer, nei video o nei CD ROM si possono utilizzare dei procedimenti di documentazione grafica che prima erano affidati prevalentemente ai disegnatori e agli architetti.

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Domanda 2
Nel lavoro del restauratore c'è anche una componente creativa, ad esempio nello scegliere quale tecnica di restauro usare. Il computer potrebbe sostituire il restauratore nelle scelte da compiere?

Risposta
No, penso proprio di no. Perché la scelta dell'intervento da compiere non è un semplice fatto teorico né è semplicemente legata a metodi di indagine scientifica. E' connessa in maniera strettissima all'esperienza dell'uomo, al suo incamerare una serie di dati da tirare fuori per via analogica di fronte ai singoli casi.

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Domanda 3
La tomba di Nefertari o la Grotta di Lascaux sono alcuni esempi di opere restaurate e riprodotte in realtà virtuale, per essere visibili anche dal grande pubblico, cui è vietato l'accesso all'originale. Cosa ne pensa? Crede che tale pratica vada allargata o si corre il rischio di snaturare la fruizione dell'opera d'arte?

Risposta
No, ritengo che possa essere una buona cosa, soprattutto perché permette l'approccio ad opere d'arte che sono note solamente attraverso libri. Però è necessario tenere sempre presente che poi il rapporto diretto è tutt'altra cosa.

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