Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Jules Morissette

(Milano - Facoltà di architettura, 25/10/95)

"Il museo multimediale interattivo"

SOMMARIO:

  • I sistemi multimediali interattivi vengono usati al Musée de la Civilisation del Québec sia dai ricercatori e conservatori che vi lavorano, sia dai visitatori (1).
  • La pubblicazione su CD ROM richiede immagini di maggior definizione (2).
  • Il museo è presente sul web di Internet con una propria homepage per instaurare un rapporto di feedback con i visitatori (3).
  • In futuro la tecnologia permetterà anche delle visite tridimensionali dei musei, mentre oggi è già possibile la diffusione di informazioni sulle esposizioni su Internet e CD ROM (4).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Monsieur Morisette, lei lavora al "Musée de la Civilisation" del Québec, dove ha introdotto dei sistemi multimediali interattivi. Ce li può spiegare?

Risposta
Sì, abbiamo optato per due iniziative riguardanti i media interattivi: la prima è stata di installare un sistema all'interno del museo, destinato ai ricercatori e ai conservatori che lavorano alle collezioni, per facilitare l'accesso e la ricerca di artefatti in vista di esposizioni e pubblicazioni. L'altro aspetto che abbiamo sviluppato è quello dei multimedia interattivi destinati ad essere installati proprio nelle esposizioni. Con questi multimedia si cerca di permettere alla gente di esplorare il tema proposto, perché il "Musée de la Civilisation" è un museo tematico, dunque i soggetti trattati possono variare molto. L'artefatto è una parte importante dell'esposizione, ma la multimedialità ha un ruolo complementare alla presentazione di artefatti nel senso che permette di esplorare oggetti, che, per esempio, non si sono potuti includere, per mancanza di spazio, nell'esposizione; o nel caso che si voglia approfondire il tema intorno all'oggetto permette di manipolarlo, di manipolarne l'immagine, le manifestazioni, in modo interattivo. Con l'interattività si può approfondire, si può presentare l'oggetto secondo una tematica che segue la logica dell'esplorazione, e dunque permette al visitatore di essere attivo nella sua esplorazione e di ritenere una maggiore quantità di informazioni concernenti il tema che si voleva abbordare.

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Domanda 2
Avete già pubblicato le collezioni su CD ROM o no?

Risposta
Non abbiamo ancora cominciato l'edizione su CD ROM. La ragione è semplice. Abbiamo adottato un modo di memorizzare le immagini per il nostro sistema di gestione, di collezione, soprattutto al livello del reperimento di immagini, non necessariamente per fare delle edizioni ad alta definizione, ma per riconoscere l'oggetto, capirne il processo di produzione, vedere com'è composto. In questo senso, per produrre dei CD ROM, crediamo che ci sia in primo luogo da fare una selezione degli oggetti che si vogliono presentare. Probabilmente faremo nuove riprese, a più alta definizione, per permettere appunto che l'uscita dell'immagine sul computer possa essere più fluida, per ottenere con lo zoom ingrandimenti e analisi più dettagliate dell'immagine. E' lo stesso principio che adottiamo per quel che riguarda la pubblicazione in volumi, che richiede anch'essa un'alta definizione delle immagini.

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Domanda 3
Voi siete già, come molti altri musei sulle reti Internet, con una "Home page". Come pensate che si debba sviluppare l'interattività fra musei, sulle reti?

Risposta
Attualmente la nostra posizione è questa: noi abbiamo appena cominciato la diffusione su Web. Il nostro orientamento è stato di stabilire innanzi tutto i programmi museali per informare la gente di ciò che offriamo e questa prima tappa, pur nella sua sobrietà, è interessante per il "feedback" che si stabilisce con i navigatori di Internet. E' notevole che anche a partire da un contenuto assai sobrio ci siano delle reazioni: la gente ci dice di essere venuta al museo, di aver visitato una certa esposizione, di averla trovata interessante. Dunque siamo decisi ad andare avanti nello sviluppo di questi "feedback" e quello che intendiamo fare è presentare sequenze di oggetti che trattano temi particolari e permettono agli utenti di fare delle esplorazioni. La gente è a casa con Internet e noi installeremo in questo sistema interattivo delle postazioni grazie alle quali la gente possa fare commenti sugli oggetti che vede. Perciò bisogna fare probabilmente una scelta degli oggetti. Non tutti gli oggetti vanno bene per questo scopo, ma solo gli oggetti di più largo uso, che la gente può aver visto nella vita quotidiana, in casa, in modo da poterne illustrare l'uso sotto forma di aneddoti, parlando del posto che occupano nella loro vita. Così sarebbe possibile una contestualizzazione dell'oggetto al fine di arricchire la documentazione che lo riguarda.

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Domanda 4
Lei pensa che in futuro sarà possibile fare delle visite virtuali nei musei con la tridimensionalità?

Risposta
In futuro, certo, tecnicamente sarà realizzabile. Quello che per me è meno certo è l'accessibilità ai computer che lo dovrebbero rendere possibile. Attualmente i computer che permettono di fare una visita virtuale dettagliata costano in ragione della loro potenza. Dunque per realizzare questo genere di visite virtuali, bisogna vedere fino a che punto la diffusione dei relativi contenuti potrebbe interessare veramente la gente. Come si potranno sfruttare le nuove tecnologie? Per me le risposte non sono ancora chiare. Dovranno passare parecchi anni, bisognerà vedere lo sviluppo del mercato dei computer, prima di poter stabilire con precisione come si potranno sfruttare le nuove tecnologie lasciando la gente a casa. Ma certi aspetti io credo che possano essere usati fin d'ora. Ho già parlato della possibilità di esplorare delle serie di oggetti. Attualmente abbiamo un progetto in corso che mira a diffondere su Internet una certa quantità di informazioni che corrispondono a ciò che viene presentato nelle esposizioni. Ci siamo detti: dato che abbiamo prodotto delle cose per le esposizioni, perché non riformattarle per diffonderle su Internet o su CD ROM? Dunque, per esempio, possiamo usare i testi prodotti nelle ricerche preparatorie di una esposizione, possiamo diffondere delle serie di immagini già prodotte. I sistemi interattivi, che sono a disposizione dei visitatori nelle esposizioni, li possiamo mettere su Internet, di modo che, una volta chiusa l'esposizione, sia possibile accedere ancora ai suoi contenuti grazie a questa memoria che resta sulle autostrade dell'informazione.

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