INTERVISTA:
Domanda1
Papa Giovanni Paolo II come si pone nei confronti di un mezzo di comunicazione potente
come quello della televisione?
Risposta
Papa Giovanni Paolo II si offre alla televisione, non ha paura del mezzo televisivo e sa
che può parlare a tantissime persone attraverso di essa. Sa che può farlo senza fingere,
essendo se stesso e usando tutto di se stesso, non soltanto le parole ma anche i movimenti
del volto, i movimenti delle mani, il gesto e i momenti di silenzio; sa comunicare anche
quando sta fermo, quando fa le pause allinterno dei suoi discorsi. Giovanni Paolo II
ha capito che con il mezzo televisivo ci si rapporta a 360 e sapendo che se si bara, lo
schermo televisivo ti scopre.
Domanda 2
E non ha paura, fra laltro, di mostrarsi nelle sue incertezze, nelle sue debolezze.
Risposta
No, non ha paura. Anche adesso che è anziano, che è evidentemente ammalato, che non ha
più le energie di quando era giovane, non ha paura di offrirsi allobbiettivo della
telecamera anche con i suoi movimenti un poco impacciati, con le sue paralisi, con i suoi
tremolii, perché sa che offrendosi in autenticità allobiettivo della telecamera si
può comunicare quanto di meglio si ha da dire, così come si è.
Domanda 3
Come si rapporta la Chiesa con un mezzo nuovo quale è Internet?
Risposta
La chiesa può mostrarsi curiosa rispetto ad Internet perché è un mezzo nuovo rispetto a
quello televisivo. Internet è un mezzo sul quale però la Chiesa si è mossa
immediatamente, forse più velocemente che su tutti quanti gli altri mezzi di
comunicazione, ed è uno strumento che sente particolarmente congeniale. E stato
sufficiente aprire il sito Internet del Vaticano e oggi, a un anno di distanza, scopriamo
che quel sito ha sei milioni e mezzo di contatti al mese. Tuttavia, sono ancora pochi, e
con il potenziamento di questi giorni potrà accogliere ancora più richieste. Abbiamo
già sperimentato, però, che non soltanto il Vaticano, non soltanto la Santa Sede, ma
anche le Conferenze Episcopali, anche le parrocchie, anche i singoli cattolici si sono
già messi a utilizzare Internet. si tratta di un cambiamento di prospettiva perché se i
vecchi mezzi di comunicazione richiedevano tanti strumenti a livello centralizzato per
potere essere utilizzati, questo metodo mette a disposizione di tutti la possibilità di
entrare in rete, di essere creativi, anche ai più poveri. Se uno ha fantasia,
se uno ha creatività, entra in contatto con milioni di persone e questo cambia le cose,
cambia i modi di comunicazione. A questo la Chiesa è attenta e preparata perché essa è
composta non soltanto di un grosso centro come il Vaticano ma anche di tante parrocchie,
di tanti campanili, di tante presenze sul territorio e per questo Internet è veramente un
mezzo straordinario.
Domanda 4
Non tutti possono accedere alle nuove tecnologie. Come affronta la Chiesa il problema
dellesclusione socio-culturale che lintroduzione delle tecnologie digitali
pongono?
Risposta
La Chiesa si impegna ad agire rispetto a questo problema. Le grandi tecnologie vengono
accentrate in monopoli o vengono accentrate nelle mani di pochi che, in realtà, possono
disporre della fonte delle grandi tecnologie. La Chiesa fa esperienza tutti i giorni sul
campo e anchio, nel mio piccolo, nel Vaticano, verifico che la Chiesa ha una
possibilità di usare queste tecnologie a nome dei poveri del mondo, anzi, di insegnare ai
poveri del mondo ad usarle, a entrare nei linguaggi, a entrare negli strumenti, ad
appropriarsene, a saperli usare, a creare delle fonti alternative di informazione, delle
fonti alternative di produzione. La Chiesa ha saputo portare la radio e la televisione in
Kenya, in Burundi, in Bolivia; ci sono missionari che in questo momento stanno cercando di
portare la televisione sulle Ande o nel cuore dellAfrica. Attraverso Internet noi
vediamo nascere la possibilità che chiunque possa accedere a questo mezzo.
Domanda 5
Mi sembra che la nuova frontiera di Internet sia la possibilità, fra le altre cose, di
trasmettere lattività quotidiana della Santa Sede, quindi anche di Papa Giovanni
Paolo II, in Real Audio e in Real Video.
Risposta
Certo. Non soltanto si possono trasmettere tutti i documenti appena vengono editati,
appena vengono letti da Giovanni Paolo II, ma già dai prossimi giorni si comincerà a
trasmettere in Real Audio la voce di Papa Giovanni Paolo II registrata o trasmessa in
diretta da Radio Vaticana; in futuro, anche il Centro Televisivo Vaticano, che io dirigo,
potrà trasmettere le immagini su Internet; e ciò vuol dire che in ogni parte della terra
Giovanni Paolo II o lattività della Santa Sede o lattività della Chiesa si
potrà vedere. Cè una domanda grossissima di informazione a questo proposito,
cè una domanda che viene da tutti i paesi del mondo, anche i non cattolici e quindi
la Chiesa sta cercando di attrezzarsi per poter dare risposta a questa domanda.
Domanda 6
Quale rapporto ha Papa Giovanni Paolo II con la gestualità, con laspetto corporeo
della comunicazione?
Risposta
Papa Giovanni Paolo II ha un grande rapporto con il corpo, ha un grande rapporto con la
gestualità. Desmond Morris, uno studioso della corporeità, del gesto, del movimento del
corpo, ci ha raccontato quali sono i significati espressivi del corpo partendo da una
scimmia. Quando ha voluto mostrare in un libro fotografico quali sono i modi di muoversi,
i modi di atteggiarsi dellessere umano, ha scelto ben cinque fotografie di Giovanni
Paolo II: è il massimo rappresentante in questo libro fotografico dove compaiono anche
Reagan e altri grandi comunicatori del nostro secolo. Giovanni Paolo II viene mostrato per
come usa le mani, per come usa gli occhi, per come si inchina a baciare la terra; egli è
uno, che come dice Desmond Morris, non teme di usare tutto quanto il proprio corpo per
comunicare e ci può essere maestro anche da questo punto di vista.
Domanda 7
Incontrando persone diverse e visitando luoghi di tutto il mondo, Papa Giovanni Paolo II
sta esplorando nuove vie di comunicazione e di evangelizzazione?
Risposta
Papa Giovanni Paolo II ha incontrato Bob Dylan e non ha avuto paura di incontrarlo. In
Italia e nel mondo è stato un grande evento. Papa Giovanni Paolo II ha fatto incontri di
questo tipo un po' da tutte le parti; dove è stato invitato, ha volentieri dialogato con
i cantanti, con le rockstar, con gli uomini dello spettacolo, lui stesso viene dal mondo
del teatro, è stato un attore, per cui sa dialogare con queste persone e sa scoprire,
dentro questi personaggi che tante volte cerano sembrati lontani dalla fede, lontani
dalla tradizione, lontani dallortodossia, quelle ricerche, quei fiumi carsici che
sono sotterranei; questi fiumi ogni tanto emergono e mostrano come ogni ricerca autentica,
se è tale, porta alla scoperta della verità e la verità non va mai disprezzata. Papa
Giovanni Paolo II, che va in cerca della verità, la sa annusare, la sa incontrare, sa far
incontro con ogni rivolo di verità che si trova nella storia; per questa ragione incontra
gli uomini di spettacolo senza paura perché sa che ogni esperienza autentica porta alla
verità.
Domanda 8
Come si è trasformata la civiltà e, di conseguenza, la spiritualità del nostro secolo,
passando dalle macchine meccaniche alle macchine elettroniche?
Risposta
Il nostro secolo è passato dalluomo operaio, che lavora alla catena di montaggio,
alluomo cameraman, alluomo cibernetico, alluomo del computer. Non si
tratta soltanto di un passaggio tecnologico, ma di un cambio di mentalità, un cambio di
antropologia, e un cambio di spiritualità. L'uomo macchina aveva delle difficoltà con la
religione, aveva delle difficoltà con lo spirito perché si confrontava con una macchina
che considerava chiusa in se stessa. La macchina della catena di montaggio era uno
strumento che poteva dare una quantità definita di prodotti che si conoscevano; invece,
la telecamera o il computer ci mostrano delle macchine ancora più sofisticate, di fronte
alle quali ritroviamo lesperienza del mistero perché nemmeno linventore,
nemmeno il costruttore di questa macchina sa che cosa si può fare con la telecamera, sa
cosa si può fare con il computer. Quando uno si mette davanti allo schermo nero del
computer si mette davanti al mistero, a una nuova possibilità, a una possibilità
infinita, a una nuova possibilità di andare oltre a quel nulla, a quel nero e scoprire
oltre quel nero il tutto che è ancora da scoprire.
Domanda 9
Siamo a fine millennio: una riflessione sul timore millenaristico della fine del mondo,
anche in relazione alle nuove tecnologie e alle paure che esse scatenano.
Risposta
Siamo anche a una fine di secolo, oltre che di millennio, e immancabilmente ci sono ancora
dei presagi apocalittici, cè gente che ha paura, che vede nero nel futuro, che vede
la fine di un mondo, della religione, delletica, della morale; cè gente che
si perde nella confusione, ci sono giovani anche che vivono nella depressione perché non
trovano il senso, non trovano il significato dellesistenza e il nero dello schermo
del computer o dello schermo televisivo può simboleggiare questo nulla. Tuttavia noi
tutti sperimentiamo quotidianamente che se riusciamo ad accendere la televisione, se
riusciamo ad accendere il computer troviamo, oltre quel nero, i colori, la fantasia, la
creatività, il tutto. Credo che il terzo millennio ci offra questa sfida, la sfida di
accendere il video e di andare a scoprire, oltre il nero, il senso di una totalità.
Domanda 10
Molti sostengono che in realtà Internet sia un luogo dove ci si può perdere, o anche
isolare. Cosa pensa in proposito?
Risposta
Sì, è vero: Internet può essere un modo per isolarsi, per vivere con se stessi, può
essere un modo per vivere soltanto con la macchina e questo è un cattivo modo di vivere.
Non possiamo accontentarci di un vivere virtuale, dobbiamo trovare la possibilità di
vivere nel reale. Internet diventa importante, straordinario se ci consente di entrare in
relazione con altre persone, con altre persone in carne ed ossa. Certo, dobbiamo superare
lostacolo tecnologico; i giovani si trovano spesso di fronte questa sfida: come fare
attraverso la tecnologia ad incontrare persone e non numeri, a incontrare la gente e non
soltanto i bit dellelettronica? Dobbiamo riuscire a vincere questa sfida. E
chiaro che abbiamo a disposizione una enorme possibilità, e come tutte le possibilità
che si offrono alluomo, anche Internet non è esente da pericoli; contiene il
rischio di andare a finire in un fosso, di andare a finire in mare, di perdersi nei
meandri della pornografia o di perdersi nei meandri dellisolamento personale; se si
superano questi ostacoli si possono trovare delle forme nuove di relazione, le forme
comunicative che saranno tutte da inventare nel terzo millennio.
Domanda 11
Cosa pensa delluso settario dei mezzi di comunicazione e quindi di Internet?
Risposta
A volte è successo che le sette si sono appropriate di questi strumenti,
hanno cominciato ad usarli ancora prima della Chiesa Cattolica, specialmente in America
Latina e anche negli Stati Uniti. Di questo fenomeno abbiamo meno esperienza in Europa.
Tuttavia, esiste un uso settario della televisione, della radio ed anche di Internet.
Gesù ci mette in guardia dalluso settario di qualsiasi strumento di
evangelizzazione. Gesù, che conosceva anche le tecniche di comunicazione e le tecniche di
evangelizzazione, ci invita, nel Vangelo, a distinguere levangelizzazione vera che
è sempre dialogo, che è sempre apertura, che è sempre capacità di incontrare tutti gli
uomini, dalla comunicazione settaria, che, viceversa, utilizza strumenti che di loro
natura sono per tutti. Tuttavia, io credo che abbiamo oggi una cognizione abbastanza
precisa di che cosa significhi usare il mezzo in maniera ghettizzante e di cosa significhi
usarlo in maniera aperta, dialogica, ecumenica, aperta al mondo.
Domanda 12
Il Cyberspazio per sua natura è unentità più che un luogo. Esiste una
spiritualità del cyberspazio?
Risposta
Cè una spiritualità in tutte le cose, bisogna saperla vedere, bisogna saperla
leggere. La Kodak ieri mi ha fatto una richiesta per utilizzare trenta secondi di una
immagine di Papa Giovanni Paolo II e le persone con cui ho parlato mi hanno detto:
vogliamo trasformare questa immagine in modo tridimensionale, per scoprire la
spiritualità delloggetto. Oggi i tecnici, i tecnocrati, a volte vengono
spinti a usare espressioni come questa: la spiritualità delloggetto. Di
fronte a esperienze come quella del cyberspazio non è facile cogliere dove si trova la
spiritualità vera. In tutte le manifestazioni della vita possono emergere religiosità
deviate; lidolo è sempre a portata di mano, lidolo è il non-dio, gli uomini
facilmente si fanno attrarre dallidolo: si facevano attrarre allepoca di
Mosé. Ogni cosa nuova può diventare un idolo. Se, però, noi guardiamo il nuovo con
simpatia, possiamo purificarlo, e andare a trovare la spiritualità vera,
trovare il Dio vero dentro alloggetto.
Domanda 13
Possiamo dire quindi che Dio è anche nel computer e nel ciberspazio?
Risposta
Dio è in tutte le cose, sicuramente nel computer e nei cieli, quindi, sicuramente nel
cyberspazio, per definizione, da sempre.
|
|