INTERVISTA:
Domanda 1
Quali fonti ha utilizzato per scrivere il suo romanzo sul millennium bug e quanta parte
della storia è pura invenzione? Ha svolto delle ricerche prima di scrivere il libro?
Risposta
L'intera storia è opera di fantasia. Del resto io sono un romanziere. L'unico elemento
reale, ovviamente, è l'Y2K, per il quale mi sono ampiamente documentato su Internet. A
New York ho collaborato con un ricercatore professionista che mi ha aiutato a raccogliere
notizie riguardanti quella città. E poi ho letto tutti i libri disponibili all'epoca
della stesura, ossia l'estate scorsa.
Domanda 2
Ha avuto bisogno di molti dati tecnici per scrivere il suo romanzo?
Risposta
Naturalmente! Se si vuole comprendere in che modo i computer si guastano, occorre
anzitutto sapere come funzionano. Ho ritenuto perciò necessario acquisire una sufficiente
conoscenza tecnica di diversi aspetti dei computer. In realtà non mi interessavano
propriamente gli aspetti tecnici dell'Y2K, quanto quelli sociali. Ciò che conta non è il
modo in cui certe cose accadono, ma il fatto stesso che accadono.
Domanda 3
Come ha reagito al suo libro il pubblico statunitense?
Risposta
Nei modi più disparati. Qui tutti conoscono già abbastanza bene l'Y2K e se ne sono
formati un'opinione. Sicché hanno giudicato il mio libro anche in base alle loro idee
preordinate, trascurando così il fatto che si tratta di un romanzo. Molti lettori l'hanno
considerato una specie di profezia del Giudizio Universale, cosa che il libro non è.
Domanda 4
Crede anche lei che il diverso atteggiamento dei governi così come del pubblico in Europa
rispetto agli Stati Uniti sia dovuto a ragioni politiche, come la creazione dell'Unione
Europea e della moneta unica? Alcuni ritengono che l'Europa abbia altro a cui pensare, e
non si è preoccupata abbastanza del problema del bug del millennio.
Risposta
Sono d'accordo con questa interpretazione e penso che vi siano percezioni diverse del
problema nei vari paesi europei. Non c'è un atteggiamento uniforme, così come non c'è
da noi in America. Certi paesi e certi governi hanno fatto più di altri. Ad esempio,
credo che l'Inghilterra sia più avanti rispetto al problema Y2K di altre nazioni europee,
ma questo vuol dire anche che sono più consapevoli dei loro problemi. Il passaggio
all'euro ha certamente sviato l'attenzione dall'Y2K e lo stesso è successo con la guerra
in Yugoslavia. Una gran parte delle energie che bisognava dedicare a risolvere questo
problema sono invece state utilizzate per altri fini, non solo in Europa e negli Stati
Uniti ma in tutto il mondo. E' infatti un problema globale, e sarà un evento globale, il
primo di questo genere nella storia, poiché ovviamente i computer non appartengono a
singole nazioni, come neppure l'economia globale. Tutto è collegato a tutto, facciamo
parte di una catena, e siamo tanto forti quanto l'anello più debole di questa catena.
Domanda 5
Quali sono, a suo avviso, i settori chiave da proteggere in caso di crisi del millennio?
Risposta
Non comprendo bene cosa lei intenda per "proteggere". Sta parlando di economie
nazionali o di vita privata? Probabilmente lei si riferisce alle infrastrutture, e a
questo proposito credo sia più importante pensare all'approvvigionamento di corrente
elettrica e acqua, ad esempio, che non al funzionamento di un programma di contabilità.
Se manca la corrente, non funziona nulla; se non c'è acqua, sorgono gravi problemi di
salute pubblica.
Domanda 6
Sì, può continuare a parlare della vita privata in riferimento a luce, acqua e altri
aspetti del genere?
Risposta
Nel nostro paese molti pensano che l'effetto dell'Y2K sarà il caos totale. Io non sono di
questo avviso. Non credo ci saranno sollevazioni popolari in quanto, nel momento in cui
l'evento si verificherà, tutti saranno già consapevoli dell'evento grazie a libri come
il mio e a centinaia di altre pubblicazioni. Io abito a San Francisco e in California
spesso ci sono terremoti. In un certo senso, a livello personale o familiare prepararsi
all'Y2K sarà esattamente come prepararsi a un terremoto. Bisogna tenere in casa una certa
quantità di bottiglie d'acqua, cibi liofilizzati, riso, fagioli, scatolame e altre cose
del genere, oltre a torce e batterie, perché se va via la corrente, cosa che puntualmente
accade durante i terremoti, occorre essere in grado di sopravvivere per qualche giorno
finché il sistema non torna a funzionare. Molti vanno oltre questo tipo di accorgimenti,
trasformano le loro abitazioni in fortezze e si procurano pistole e fucili. A mio avviso
sono dei pazzi ma secondo loro il pazzo sono io.
Domanda 7
Dunque anche lei ha una riserva di cibo in casa?
Risposta
Beh, ce l'ho a ogni buon conto, perché mi sono preparato a un terremoto. Potrebbe
succedere anche domani a San Francisco, e se non ho acqua avrò guai seri.
Domanda 8
La maggior parte degli esperti dice che il settore bancario è quello che per primo ha
compreso la portata del pericolo e si è mosso per affrontarlo. Stando alla sua
esperienza, in che modo le banche si proteggono da questo rischio? Sarà soprattutto un
problema tecnico o un problema di panico?
Risposta
L'Y2K è stato scoperto per la prima volta a livello istituzionale negli Stati Uniti dai
responsabili della sicurezza sociale. Nel 1989 un'agenzia del governo scoprì che le
proiezioni che andavano al di là dell'anno 2000 non funzionavano sui computer e così la
sicurezza sociale si rese conto di un fatto che i programmatori già conoscevano da 30
anni. Questi sapevano dell'Y2K fin da quando esso venne creato, negli anni Sessanta, per
ragioni di carattere economico. La causa dei problemi di data nei computer sta nel fatto
che nel 1960 un megabyte di memoria costava 3 milioni di dollari. Oggi costa solo 1
dollaro. Perciò, per risparmiare denaro, 30 anni fa, risparmiarono spazio. I
programmatori lo sapevano, ma gli amministratori dei sistemi non se ne resero conto fino
al 1989, quando fecero la scoperta. A cominciare da allora, certe banche, non molte ma
alcune, misero giudizio e cominciarono a occuparsene seriamente. Oggi, nel 1999, numerose
banche in tutto il mondo non hanno ancora fatto nulla. La banca centrale cinese è nei
guai seri, perché i suoi esperti non conoscono bene i programmi che usano: per loro si
prospetta un grosso problema per l'Y2K, che non sapranno come risolvere. Questo non
succede in gran parte dell'Europa, dove le banche centrali europee hanno adottato varie
contromisure. Le banche minori invece non lo hanno fatto. Il problema riguarda
l'interconnessione fra le banche, ed è ovvio che quei sistemi vanno controllati, il che
però non è avvenuto. Ciascuna banca può controllare il proprio sistema e alcuni dei
collegamenti che passano per le banche centrali. Ma se una piccola banca di Napoli vuole
collegarsi a un'altra piccola banca di Singapore, senza fare una prova non si può sapere
se il sistema funzionerà.
Domanda 9
E dunque non rimane molto tempo per rimediare?
Risposta
Rimangono all'incirca 6 mesi. Si potrà rimediare solo fino a un certo punto. Tra l'altro,
mi pare che il 14 gennaio di quest'anno il governo italiano abbia finalmente formato una
commissione per occuparsi del problema dell'Y2K in Italia. Se invece del gennaio 1999
fosse stato il gennaio 1995, avrebbero avuto qualche possibilità di farcela. Nessun
comitato per l'Y2K in tutto il mondo potrà risolvere i problemi del bug del millennio.
L'unica soluzione sta nel rivolgersi a programmatori che conoscono il linguaggio di
programmazione e sono in grado di accedere al codice, analizzarlo, trovare il problema e
risolverlo. Lavorare e nient'altro, questa è la soluzione. Non serve pregare Dio o
rilasciare interviste televisive. Occorre mettere mano al codice, tutto qui.
Domanda 10
Perché ha deciso di scrivere un romanzo su questo tema?
Risposta
I miei libri precedenti erano storie di suspense e thriller e questo mi sembrava un
argomento perfetto per un thriller, carico com'è di suspense. Man mano che ci
avvicineremo all'ora X, alla mezzanotte che aprirà il nuovo secolo, l'aria sarà carica
di tensione, e questo mi ha affascinato. Quando cominciai a scrivere, non credo ci fossero
molti romanzi su questo argomento. Ora, invece qui da noi ce n'è già una dozzina. Non so
in Italia se è ancora unico nel suo genere. Se lo è posso ritenermi fortunato. Come
tutti gli scrittori, se devo dire la verità, speravo di fare un po' di soldi con il mio
libro, del resto è così che mi guadagno da vivere, sicché questa mi sembrava una buona
strada per vendere qualche libro. Sono però convinto che il pubblico faccia bene a
leggere non solo il mio romanzo, ma tutto ciò che può procurarsi su questo argomento,
perché il vero nemico non è il bug del millennio, ma l'ignoranza, il semplice fatto che
noi tutti viviamo in società moderne e industriali controllate dai computer, eppure
questi computer non li conosciamo bene. Sono nelle mani di esperti che rappresentano gli
stregoni dell'epoca contemporanea. Sono maghi, sommi sacerdoti a cui affidiamo le nostre
vite. Questa intervista, per esempio, si sta svolgendo in teleconferenza, io sono a San
Francisco e lei a Napoli, e in mezzo a noi ci sono satelliti, telecamere, strumenti
tecnici fra cui un gran numero di computer. Quanti crede che ce ne siano fra lei e me,
attivi in questo momento? Ovviamente c'è il collegamento al satellite, il quale è
controllato dalle centrali a terra per lo più per mezzo di computer che rilevano la banda
di trasmissione e provvedono al funzionamento della stazione e a tutte le operazioni
necessarie a tenere in orbita un satellite, oltre che a gestire i collegamenti nelle due
direzioni. Molti dei programmi installati su questi computer tengono conto dei cambiamenti
di data, il che vuol dire che sono esposti all'attacco del bug del millennio. Ma la
maggioranza del pubblico televisivo che a luglio assisterà a questa intervista non
penserà minimamente a quei computer e a quei collegamenti. E se i collegamenti si
interrompono, sarà anche la fine delle teleconferenze.
Domanda 11
Posso chiederle come intende trascorrere l'ultimo giorno di questo millennio e affrontare
il prossimo?
Risposta
Mi sono procurato una bottiglia di un buon vino prodotto sulle falde del Vesuvio. Credo
che ne berrò un sorso e augurerò a tutti buon anno nuovo. Sperando che le luci rimangano
accese.
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