INTERVISTA:
Domanda 1
Come pensa che il governo e le istituzioni negli Stati Uniti abbiano contribuito allo
sviluppo e alla diffusione di Internet e delle nuove tecnologie?
Risposta
Penso che il governo abbia contribuito principalmente aprendo il mercato. Abbiamo fatto
sì che le industrie, gli inventori e gli imprenditori fossero in grado di creare una
nuova tecnologia, una nuova economia, un nuovo mondo in cui la gente vuole usare la
tecnologia. Per lo più è stato grazie ai nostri sforzi nel campo della regolamentazione
e non tanto perché il governo ha finanziato ricerche o interventi simili. Abbiamo anche
cercato di usare queste tecnologie per migliorare i servizi pubblici, collegare le scuole,
gli ospedali, le biblioteche, comprare cose necessarie allo Stato da persone che usano la
tecnologia. Queste sono state le spinte, ma la vera spinta è venuta dalla creatività e
dall'energia degli imprenditori e degli investitori.
Domanda 2
L'aumento di siti istituzionali negli Stati Uniti ha risvegliato un maggior interesse
della popolazione per la politica?
Risposta
Sì, assolutamente. Penso che tutti gli uomini politici d'America si siano fatti
fotografare in una scuola con un bambino in braccio e un computer accanto. Penso anche che
stiano guardando a cosa è avvenuto negli ospedali. Hanno anche molte più occasioni di
avere contatti con i loro elettori attraverso questa tecnologia. Ma penso anche che la
creazione di posti di lavoro, di ricchezza, l'energia di questo nuovo ambiente abbia
acceso l'interesse dei membri del Congresso e dell'amministrazione. Questa rivoluzione ha
già circa dieci anni ma è decollata decisamente con l'elezione di Bill Clinton e Al Gore
che capiscono e amano questa tecnologia. E penso che le loro esperienze siano state
imitate diffusamente all'interno del mondo politico e sempre più membri capiscono quanto
questo sia importante per l'America e per il mondo.
Domanda 3
Lei pensa che negli Stati Uniti ci siano discriminazioni sociali, legate al reddito o
all'appartenenza etnica, tra gli utenti della Rete, e, se sì, come si potrebbero evitare?
Risposta
Non direi che ci sono discriminazioni, ma certo ci sono disparità. Negli Stati Uniti, se
si è poveri, se si è anziani, se si vive in un ambiente rurale, se si è neri o ispanici
si hanno meno probabilità di avere accesso a queste tecnologie e il governo sta lavorando
molto per modificare questo stato di cose. Ma di fatto, con i lavori del futuro, le
opportunità saranno legate alla conoscenza della tecnologia. Già fin d'ora se uno è
nero o ispanico, ha il 50% in meno di probabilità rispetto ai bianchi di andare su
Internet. E stiamo cominciando a cercare soluzioni a questa situazione. Una delle cose che
cerchiamo di fare è introdurre la tecnologia nelle varie comunità. Nei centri delle
comunità le biblioteche e in qualche caso le chiese stanno costruendo questi centri, in
modo tale che le persone che non si possono permettere di avere gli strumenti tecnologici
a casa possono andare a piedi o fare un breve tragitto in macchina per raggiungere i
luoghi dove c'è la tecnologia. Stiamo anche introducendo sempre più la tecnologia nelle
scuole, in modo tale che qualunque sia il livello di reddito delle famiglie, i bambini
avranno modo di acquisire le competenze e le conoscenze in questi campi. Queste sono
alcune delle cose che si possono fare ma sappiamo che dobbiamo fare di più e cerchiamo il
modo di riuscirci.
Domanda 4
Che tipi di programmi di alfabetizzazione informatica si stanno sostenendo per raggiungere
un gran numero di persone negli Stati Uniti?
Risposta
I programmi di alfabetizzazione informatica più importanti sono naturalmente quelli per
le scuole. Ma stiamo anche tentando di organizzare programmi di alfabetizzazione per
adulti e di far sì che gli studenti che escono dai college abbiano delle conoscenze di
informatica. Gran parte di questi programmi verrà realizzata al livello locale, non
federale. L'unica cosa che abbiamo fatto a livello federale è quello che chiamiamo
"e-rate", ossia una sovvenzione per assicurarci che le scuole degli Stati Uniti
abbiano accesso alla tecnologia a prezzi scontati. Non vogliamo che gli studenti siano
incapaci di usare Internet perché le loro scuole non possono permettersi che si
colleghino e facciano ricerca online. La "e-rate" è andata molto bene. È uno
dei fulcri della politica delle telecomunicazioni e dell'istruzione del Presidente. Il
Presidente ha anche cercato di assicurarsi che ci siano computer i tutte le scuole, che le
scuole siano collegate ad Internet, che gli insegnanti abbiano le competenze per istruire
i loro alunni. E cerchiamo di assicurarci che ci siano incentivi per chi crea contenuti
didattici. Pensiamo che se ci impegniamo su questi quattro fronti: i computer, i
collegamenti, i contenuti e la formazione, potremo assicurarci che i nostri studenti
saranno pronti per la sfida del XIX secolo.
Domanda 5
Lei pensa che sia possibile esportare in Europa il metodo americano di usare Internet?
Risposta
Penso che sia possibile ma potrebbe non essere utile. Anche all'interno degli Stati Uniti
sappiamo che ciò che vale per il New Mexico non è quello che vale per New York. Il Maine
non ha le stesse risorse che ha la California. E quindi penso che sarebbe arrogante da
parte nostra pensare che dobbiamo esportare qui i nostri metodi. Penso che dovremmo
comunicare il nostro successo in modo tale che l'Italia e l'Europa possano prendere le
loro decisioni. Siamo stati il Paese che ha avuto maggior successo nello sfruttare questa
tecnologia, usandola per l'economia e per una crescita sociale. Ma qui l'economia, la
cultura, la struttura della regolamentazione sono profondamente diverse. E dobbiamo
assicurarci che la tecnologia sia solida e flessibile e che venga usata nel mercato nel
modo in cui la gente vuole che venga usata, e non per imporre i valori americani e il
sistema americano in altre parti del mondo. Noi vogliamo condividere l'entusiasmo e i
successi, perché pensiamo che ci siano cose che si possono imparare per poi adattarle al
contesto particolare.
Domanda 6
Quali sono gli obiettivi futuri per Internet?
Risposta
Gli obiettivi principali sono quelli di renderlo un'istituzione che favorisca i processi
di democrazia, di usarlo per mettere in collegamento ogni americano e poi ogni persona
sulla Terra. Sappiamo che si creeranno milioni di posti di lavoro e si produrranno
miliardi di dollari di ricchezza. Sappiamo che è lo strumento didattico più fenomenale
che sia mai stato inventato. Permetterà a milioni di persone di ascoltare la Messa del
Papa il giorno di Pasqua. Permetterà a milioni di persone di visitare Roma anche senza
dover prendere un aereo o un treno o un pullman. Permetterà alle persone di capire meglio
l'America. Noi pensiamo che se possiamo mettere le persone in collegamento, se è vero che
un miliardo di persone sarà collegato su Internet entro l'anno prossimo, questo ci darà
a tutti, in tutto il pianeta, più consapevolezza degli altri, più comprensione, più
tolleranza, e magari ci renderà a tutti la vita un po' migliore.
Domanda 7
Sappiamo che il commercio elettronico sta crescendo costantemente negli Stati Uniti. Ci
può dire quali sono i pro e i contro?
Risposta
I pro sono che stiamo producendo ricchezza, creando posti di lavoro, siamo l'unico paese
che non ha avuto grosse difficoltà in questo periodo di recessione globale. I contro sono
che ci sono persone che fanno lavori che stanno cambiando. Ogni rivoluzione genera un
periodo di incertezza. La realtà è che ci sono persone che sono impreparate e noi, in
quanto governo, in quanto persone, dobbiamo far sì che le persone siano preparate e dar
loro l'opportunità di prepararsi. Non tutti in America sono alfabetizzati dal punto di
vista informatico, e capiamo il senso di estraneità e di perdita che provano. Ma
globalmente questa rivoluzione ha giovato all'America e noi crediamo che gioverà alle
altre parti del mondo. Non penso che ci siano molti contro, se si considera il futuro a
lungo termine. Penso che ci siano dei dislivelli a breve termine che si verificheranno, ma
quando si considerano i miracoli economici che sono avvenuti e al miracolo tecnologico che
oggi tutti diamo per scontato, penso che sia stato un successo pieno e sono fiero di aver
fatto parte di questo governo, che lo ha realizzato in America e sta collaborando per
esportarlo in tutto il mondo.
Domanda 8
Quali misure sono state prese dalle istituzioni americane per cercare di prevenire la
minaccia del "millennium bug"?
Risposta
Stiamo facendo tutto il possibile per informare le compagnie che devono fare accuratissime
ricerche per evitare che il "millennium bug", il cosiddetto problema Y2K,
provochi danni enormi alla nostra economia. Abbiamo chiesto alle compagnie che forniscono
energia, alle compagnie d'assicurazione, alle compagnie di trasporto di assicurarsi di
fare tutto quanto è in loro potere. Le piccole società in Europa e negli Stati Uniti
devono fare di più. Non solo devono assicurarsi che il loro sistema funzioni, ma anche
che funzionino i sistemi delle persone con sui sono in affari, perché la verità è che
la forza di questa catena sarà quella del suo anello più debole. E se si lavora in una
economia globale, se il proprio paese ha preso provvedimenti riguardo al Y2K ma il paese
con cui si lavora non lo ha fatto, o se la propria società ha preso provvedimenti ma le
persone con cui si è in affari non hanno risolto i loro problemi, allora il primo gennaio
si avranno seri problemi. Noi vogliamo evitare tutto questo. Saranno necessari istruzione
e un'attenta e costante ricerca sui codici dei computer per evitare questo problema.
Domanda 9
Che differenze ha notato nel corso delle sue frequenti visite in Italia fra la
legislazione italiana e quella degli Stati Uniti, specialmente per quanto riguarda le
nuove tecnologie?
Risposta
Una delle cose che ho notato è che, per quanto riguarda la regolamentazione, gli Stati
Uniti hanno la common law. E in questo sistema le nostre compagnie sanno che se la legge
non dice "no", significa "sì", e possono andare avanti e fare quello
che vogliono. In Italia e in Europa c'è una tradizione di diritto civile. E in questa
tradizione, se la legge non permette espressamente una cosa, significa che è proibita.
Quindi c'è una situazione in cui le compagnie non possono prendere iniziative finché la
legge non è passata. Non dico che un sistema sia giusto e uno sbagliato, ma ovviamente ci
sono migliori condizioni per chi si vuole assumere dei rischi e per attività
imprenditoriali in un sistema in cui non ci si deve procacciare l'approvazione
regolamentare. Negli Stati Uniti dobbiamo lavorare all'interno della struttura, della
cultura dei nostri partner e dei nostri alleati e cercare di trovare un modo per lavorare
insieme per il bene comune delle due nazioni.
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