INTERVISTA:
Domanda 1
Come e perché ha creato lo spettacolo di musica tridimensionale Monsters of grace
Risposta
Ho cominciato a lavorare con Bob Wilson circa quattro anni fa, a parlare delle idee
generali sullo spettacolo, che avrebbe dovuto essere una combinazione di suoni e immagini,
senza raccontare una storia in particolare. Lidea era di usare unimmagine
digitale che potesse venire proiettata da una telecamera e vista attraverso occhialini
speciali per renderla tridimensionale. In parte avevamo pensato di farlo così per poterci
spostare facilmente da una città allaltra con lo stesso pezzo, che sarebbe apparso
identico ad ogni rappresentazione. Inoltre, questo serviva a modificare le dimensioni
della scena, perché la scena appariva molto più estesa in profondità, e leffetto
era quello di oggetti che comparivano di fronte agli spettatori. E così il rapporto tra
il pubblico e limmagine della scena risulta molto diverso da quello che si ha di
solito in un teatro normale.Bob Wilson e io abbiamo scritto parecchi pezzi in tanti anni,
la maggior parte per grandi teatri, il che ha reso difficile trasportare altrove gli
spettacoli. Io volevo comporre un pezzo che potesse viaggiare facilmente in diverse
città. Uno spettacolo che si potesse trasportare, che si potesse portare con sé, con
qualche musicista e pochi cantanti. Lidea era quella di fare uno spettacolo teatrale
e musicale che si potesse facilmente portare in tanti posti diversi.
Domanda 2
Come mai ha scelto Rumi? Lo considera un poeta attuale?
Risposta
Ho scelto i versi di Rumi perché il suo modo di pensare mi sembra molto vicino al nostro.
Sembra così moderno. Parla di trasformare il mondo in una specie di luogo magico, parla
di amore, dellamore fra gli esseri umani, parla di una sorta di amore divino, parla
di cose comuni in maniera molto semplice, accessibile a tutti, e allo stesso tempo ne dà
uninterpretazione quasi mistica che oggi ci attrae molto. Le traduzioni che ho usato
sono state fatte da un poeta americano di grande talento che si chiama Coleman Barks, che
è riuscito a rendere le idee in uno stile molto attuale.
Domanda 3
Che differenza cè fra questo lavoro e i precedenti, in particolare fra Monsters
of grace e Einstein on the Beach, per esempio?
Risposta
Quando paragono questopera a una come Einstein on the Beach, per esempio,
prima di tutto devo dire che Einstein è stata scritta circa 24 anni fa. Quindi
cè una bella distanza nel tempo. Penso che la differenza principale stia nel modo
di usare la voce e il testo. In questultimo lavoro, le varie serie di scene che si
susseguono sono come delle canzoni, e la voce diventa lo strumento principale
dellopera. Lo strumento vocale diventa protagonista dellopera, mentre in Einstein
la voce viene usata come uno strumento qualsiasi, senza alcuna particolare attenzione per
il suo aspetto vocale. Inoltre, per Einstein non cera un testo specifico,
cerano dei testi che erano stati scritti apposta per quello spettacolo. Qui invece
il testo è proprio tutto basato sullidea del mondo normale e della sua
trasformazione.
Domanda 4
Lei pensa che larte renda la tecnologia più calda, più vera, che le dia vita, le
dia unanima?
Risposta
Lavorare con la tecnologia è una vera sfida perché da una parte è un gran dono, in un
certo senso, ma allo stesso tempo dobbiamo utilizzarla per migliorare la qualità
dellopera. In altre parole, io penso alla tecnologia come a uno strumento che sta al
servizio del messaggio di unopera, al servizio del suo valore estetico, o, se
vogliamo, del suo valore emotivo. Se non fossero queste le cose principali, la tecnologia
non ci sarebbe di nessun aiuto. Ma, utilizzata in questo senso, la tecnologia - in questo
caso limmagine tridimensionale- può avere un grandissimo impatto sul pubblico.
Domanda 5
Quindi lei pensa che la tecnologia informatica, con le immagini tridimensionali, possa
trasmettere nuovi significati, creare nuovi linguaggi artistici?
Risposta
Io penso che la tecnologia tridimensionale sia sicuramente uno strumento nuovo per creare
un nuovo linguaggio teatrale. Non penso che sia lunico, e credo che nei prossimi
anni ci sarà moltissimo sperimentalismo per cercare di far entrare il teatro nella vita
di oggi. Per farne qualcosa di diverso da un museo che ci presenta opere antiche, qualcosa
che stia allavanguardia nella creazione di un linguaggio artistico, che esprima il
mondo in cui viviamo. Quindi penso che la tecnologia tridimensionale sia uno di questi
strumenti nuovi, ma ne scopriremo molti altri.
Domanda 6
Pensa che gli artisti contemporanei siano influenzati in modo
determinante dalle nuove tecnologie?
Risposta
Non sempre. Io faccio anche concerti per pianoforte, in cui lo strumento tecnologico è il
pianoforte. Ora, il pianoforte a coda è uno strumento di altissima tecnologia, ma non lo
vediamo come uno strumento tecnologico perché non ha cavi al suo interno e non funziona a
elettricità. Ma ho anche composto delle opere per un teatro convenzionale, senza usare
per niente la tecnologia. Questo è solo uno dei miei modi di comporre, ma mi piace
spaziare dalla forma tradizionale a una forma ad alta tecnologia. Penso di poter lavorare
in entrambi i modi.
Domanda 7
Che impatto ha sul pubblico la sua opera? Che impressione ha lei?
Risposta
Sento molto lintensità del pubblico quando suono in questo spettacolo. Credo che
sia importante dire che io faccio parte dello spettacolo, suono il piano. Quindi ogni sera
che si fa lo spettacolo io sono lì. Io sono lì, e cè il pubblico, quindi posso
valutare molto bene limpatto che lo spettacolo ha sul pubblico. È una cosa che
faccio da circa trentanni, quindi sono diventato particolarmente sensibile alle
reazioni del pubblico.
Domanda 8
Lei crede sempre nel minimalismo? È ancora la musica del futuro?
Risposta
No! Penso di no. Credo che lultimo pezzo minimalista che ho scritto sia stato Einstein
on the Beach, nei primi anni Settanta. Penso che quello sia stato un periodo storico
molto interessante ma ormai sono passati forse 25 anni da quando il minimalismo era un
movimento importante.
Domanda 9
E come vede il futuro della musica elettronica? Intendendo per musica elettronica la
musica suonata con strumenti elettronici
Risposta
La tecnologia elettronica ci ha consentito una amplissima scelta di strumenti che prima
non esistevano. Per esempio in Monsters of Grace si sentono degli strumenti che non
sono sulla scena. Abbiamo preso dei suoni di strumenti che provengono dalla Persia, dalla
Turchia, dal Medio Oriente, che nel pezzo si sentono ma che vengono prodotti da semplici
tastiere, tastiere elettroniche. E questo è solo un esempio di come la tecnologia ha
ampliato la nostra tavolozza di suoni. E ci sono tanti altri modi in cui la tecnologia
può allargare il mondo sonoro del compositore.
Domanda 10
In Monsters of Grace, il pubblico si trova allinterno di un mondo sensoriale
che sembra quasi palpabile. È per questo che lei pensa che larte appartenga più al
pubblico che al suo creatore?
Risposta
Beh, penso che il rapporto fra lartista, il creatore, e il pubblico sia
importantissimo. Penso che lopera che creiamo sia il canale attraverso il quale
avviene la comunicazione. In un certo senso viene scritta apposta per il pubblico. Se non
ci fosse il pubblico, sarebbe inutile che io scrivessi queste opere. Questo non significa
che io renda unopera il più facile possibile per il pubblico. A volte i pezzi
costituiscono una vera sfida per il pubblico, e gli spettatori devono imparare a guardare
in modo diverso o ad ascoltare in modo diverso. Ma la cosa più importante è
linterazione tra il pubblico e lopera, e questo è il mio scopo principale.
Domanda 11
Cosa pensa del bisogno di valori nuovi, di spiritualità, del misticismo, per esempio del
fenomeno new age nel mondo doggi?
Risposta
Beh, oggi si parla di una nuova corrente spiritualista nellarte o della new age. A
me sembra che ci sia sempre stata. Se penso a Bruckner o a Bach, Mahler o Stravinsky, beh,
questi uomini erano tutti profondamente religiosi nel loro atteggiamento: Mahler aveva una
sorta di devozione, direi, verso la natura, verso il mondo naturale; Bruckner considerava
il suo lavoro come un atto religioso. Recentemente sono stato a Roma e sono andato alla
Cappella Sistina. Questa idea della spiritualità non è una particolare invenzione degli
artisti contemporanei. Un mio carissimo amico, Ravi Shankar, un grande musicista che suona
il sitar, uno strumento tradizionale indiano, adesso è un signore anziano che ha dedicato
tutta la vita alla musica, ma che considera la sua musica come un fatto essenzialmente
religioso. Quindi la possiamo anche chiamare "new age", ma in realtà esiste da
parecchio tempo.
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