INTERVISTA:
Domanda 1
Qual è esattamente il tipo di lavoro che viene svolto al Ministero
delle Finanze per l'informatizzazione?
Risposta
Io dirigo l'Ufficio per l'informazione del contribuente, che si occupa
di tutta l'attività di comunicazione, informazione e assistenza al
contribuente e cerca di farlo utilizzando il più possibile le nuove
tecnologie. Utilizziamo televideo e gli sportelli self-service, che sono
dei chioschi telematici. L'ultima generazione di chioschi adesso
consente anche il collegamento a Internet. Attraverso terminali "touch
screen" il contribuente è in grado di selezionare delle
informazioni, ma può anche ottenere dei servizi come il duplicato del
codice fiscale se l'ha perduto, le informazioni sui rimborsi arretrati.
Abbiamo anche puntato molto su Internet perché è un mezzo che consente
di contattare i contribuenti anche quelli più lontani, e risolvere
grosso problemi, per esempio, con i residenti all'estero. I residenti
all'estero non hanno la possibilità di procurarsi i modelli, non hanno
la possibilità di avere assistenza, sono in pratica abbandonati
totalmente. Molti di loro infatti sono evasori anche senza volerlo
perché non riescono a fare le dichiarazioni. Il sito Internet ci ha
consentito di coprire questo vuoto informativo. Adesso i contribuenti
non residenti possono ottenere da Internet un modello proprio riservato
a loro, il modello "UNICO NR", e lo possono compilare con
l'ausilio di un programma informatico distribuito sempre nel sito. Lo
possono poi spedire per posta normale, purtroppo non ancora via
Internet, e questa è una limitazione. Stiamo anche realizzando dei
servizi interattivi. Per esempio si può prendere la partita IVA degli
operatori comunitari oppure si può ottenere l'importo da pagare per le
tasse auto digitando la targa della propria macchina, però non si può
pagarlo ancora. Si può compilare la dichiarazione ma non si può
spedirla via Internet, si possono acquisire le informazioni su come
aprire la partita IVA, ma non si può aprirla on line. A questo noi
cercheremo di arrivare il prossimo anno. È in atto un programma che
prevede che l'anno prossimo si cominceranno ad attivare alcune di queste
funzionalità. Su un altro piano, invece, il nostro livello di
informatizzazione e 'telematizzazione' è molto avanzato. Il piano a cui
mi riferisco è quello della trasmissione delle dichiarazioni fatta non
dal privato ma dai professionisti, commercialisti, le banche, eccetera
attraverso una rete dedicata. E quindi noi siamo l'unica amministrazione
che oggi acquisisce tutte le dichiarazioni con un sistema di massa per
via telematica. Qui siamo all'avanguardia mondiale perché, per esempio,
in America, acquisiscono per via telematica un 20-30% delle
dichiarazioni. Noi acquisteremo quest'anno il 90% delle dichiarazioni.
L'anno prossimo dovremo essere in grado di rendere i servizi via
Internet accessibili a chiunque.
Domanda 2
E come dovrebbe funzionare la dichiarazione dei redditi per via
telematica? La procedura tecnica sarebbe la stessa per il privato?
Risposta
La procedura è la stessa. Ci sono da risolvere ovviamente i
problemi di identificazione, problemi che però oggi sono risolubili
con le norme tecniche dell'AIPA. Quindi, sia pure a scaglioni, perché
non credo che milioni di persone potranno acquisire nell'immediato
questa possibilità, in via sperimentale, l'anno prossimo sarà
possibile. Certo che con gli intermediari è più facile perché sono
pochi, solo 60.000. Tramite loro si riescono a gestire i problemi di
identificazione e sicurezza. Quando, invece, il pubblico degli utenti
diventa un'area potenziale di 20-30 milioni, allora è più laborioso
arrivare a realizzare questi criteri di sicurezza per tutti. Però
l'anno prossimo cominceremo su scala sperimentale in alcune regioni.
Domanda 3
La linea d'azione è quella di saltare poi gli intermediari, nonostante
sia magari più semplice e più comodo?
Risposta
Gli intermediari ci saranno sempre. Per dire la verità la mia
amministrazione suppongo abbia interesse al servizio degli intermediari
perché facilitano il lavoro, danno più sicurezza, rendono più facile
identificare con certezza l'interlocutore, però non si può restringere
questo servizio agli intermediari. La mia amministrazione se ne è resa
conto e la stessa AIPA credo che sia intervenuta per invitare
l'amministrazione a aprire un colloquio interattivo per via telematica
con i privati cittadini.
Domanda 4
Qual è l'impatto del commercio elettronico sul sistema fiscale?
Risposta
Per adesso la nostra amministrazione non ha innovato niente per quello
che riguarda Internet attenendosi al criterio, soprattutto sostenuto
dagli americani, della neutralità del Web, cioè nessuna nuova imposta,
né più né meno della regolamentazione che già c'è, insomma.. Però,
indubbiamente, Internet pone tanti problemi di vario tipo a cominciare
da quello dell'accertamento. Diventerà sempre più difficile capire chi
ha fatto checosa tramite la rRte. E quindi le transazioni diventeranno
un qualcosa di quasi inafferrabile. Questo è un rischio per quello che
riguarda il controllo della correttezza dei contribuenti e quindi la mia
amministrazione sta cominciando a attrezzarsi per vedere cosa dovrà
cambiare in relazione alla diffusione del commercio elettronico, dal
punto di vista degli accertamenti e dei controlli. Poi ci sono altre
attività specifiche di Internet su cui si potrebbe ragionare dal punto
di vista puramente fiscale, nelsenso proprio del termine. Penso alla
pubblicità, per esempio, che è diventata un grosso strumento di
autofinanziamento e che adesso non è soggetta a una imposta
particolare. Non vorrei che una riflessione su questo tema portasse a
iniziative di carattere fiscale sulla pubblicità perché potrebbe
essere un modo anche per ostacolare lo sviluppo di iniziative libere
sulla Rete. È però certo che comunque Internet pone dei grossi
problemi di carattere tributario e più o meno tutte le amministrazioni
si stanno organizzando per capire che cosa cambierà e per capire che
cosa bisognerà fare.
Domanda 5
Sul tema di Internet e le pubbliche amministrazioni c'è un confronto
con i ministeri che si occupano del sistema fiscale in Europa?
Risposta
Sì, c'è un confronto, però è solo allo stato iniziale. Più che
altro c'è un grosso confronto in America perché già adesso Internet
gli sposta moltissimo le risorse tra stato e stato. Gli USA, avendo una
tassa sui consumi a livello statale, si trovano nelle condizioni per cui
c'è uno spostamento di consumi da uno stato all'altro, perché è
logico che i venditori si localizzano negli stati dove è minore
l'imposta sulle vendite. Queste "migrazioni" provocano grossi
spostamenti di risorse per cui c'è un grosso confronto, anche forseun
grosso scontro, in atto. Da noi le cose non stanno ancora in questi
termini però indubbiamente le modifiche che indurrà l'utilizzo di
massa del commercio elettronico provocheranno dei cambiamenti e degli
spostamenti di risorse anche da noi e quindi è necessario che sin da
oggi si cominci a valutare che cosa significherà questo anche in
termini di gettito, anche ai fini del controllo.
Domanda 6
Come funziona esattamente l'invio della dichiarazione dei redditi per
via telematica dai commercialisti?
Risposta
Già dall'anno scorso abbiamo iniziato questa trasmissione telematica
che da quest'anno è stata generalizzata. L'anno scorso c'erano i Caf,
le banche, da quest'anno ci sono anche i commercialisti, i ragionieri, i
professionisti in genere. Entro settembre ci dovrebbero arrivare,
probabilmente 20 milioni di dichiarazioni, se non di più.
Domanda 7
Quindi è stata subito una risposta positiva quella di potersi servire
di questo mezzo??
Risposta
Sì, a questo poi si aggiungono i modelli 730. Anche i 730 non vengono
più come "pezzi di carta", ma come dati telematici, e questo
è un grosso progresso. Praticamente la nostra sarà l'unica
amministrazione che non avrà più la carta. Noi da oggi in poi avremo
solo byte e questo ci consente di fare prima tutti i controlli. Già gli
stessi intermediari faranno un primo controllo per vedere se ci sono
stati errori, e poi mano a mano ci saranno dei controlli nostri un po'
più penetranti. Entro pochi mesi, entro prima di un anno,
l'amministrazione dovrebbe essere in grado di inviare a casa dei
contribuenti un resoconto. Insomma inviare a casa degli italiani un
foglietto dove c'è scritto: "cara signora, tutto a posto, la sua
dichiarazione è arrivata, questi sono i suoi dati", oppure inviare
una comunicazione nella quale dice: "Guardi, si è sbagliata,
insomma c'è una cosa che non ci convince, per favore ci mandi questi
documenti oppure ci telefoni", eccetera, in modo che l'anno
successivo lei non ripeterà più l'eventuale errore. Invece adesso
succedeva che le dichiarazioni venivano lette dopo anni e quindi se si
commetteva un errore, ci si scopriva evasori senza saperlo sette anni di
seguito e arrivava poi lo stillicidio delle multe, gli accertamenti,
eccetera. Adesso non sarà più così: anche i rimborsi potremo
liquidarli nel giro di un anno invece che nel giro di 5,6,7 anni come
prima. Quindi questo sarà un progresso enorme anche nei rapporti tra
l'amministrazione fiscale e il contribuente.
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