INTERVISTA:
Domanda 1
Parliamo dei nuovi mezzi di comunicazione e della fusione di questi mezzi: la TV, la radio
ed Internet si fondono insieme. Proviamo ad immaginare il futuro dei mass media ed i
problemi a loro collegati, per quel che riguarda laspetto sociale della vita della
gente comune. Non avremo più bisogno della CNN, dal momento che ognuno potrà pubblicare
le proprie notizie?
Risposta
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo capire meglio la natura delle comunicazioni al
giorno doggi. Ritengo che il contributo maggiore che le reti digitali e del digitale
in generale, dei byte nella tecnologia informatica, è stato quello di migliorare
qualitativamente e quantitativamente le comunicazioni, al punto di poter dire che oggi non
esistono praticamente limiti alla quantità di comunicazioni che una persona può
determinare. Da tecnico potrei dire che abbiamo a disposizione unampiezza di banda
illimitata che permette un aumento incredibile delle possibilità di comunicazione. Se la
TV venisse digitalizzata avremmo centinaia di canali a disposizione e analogamente
potremmo avere anche centinaia di canali audio se venissero digitalizzate le reti audio.
Certamente avremmo una molteplicità di canali per comunicazioni di dati, dal momento che
queste reti saranno prima o poi digitalizzate e tutto questo significa che esistono molte
più opportunità di comunicare ammettendo che si verifichi la condizione per la quale
ognuno possa disporre del proprio mezzo di divulgazione. Ma questo non è molto
verosimile. Infatti, uno degli aspetti negativi di questa grande disponibilità, ad
esempio dei canali televisivi, è che invece di usarli per una programmazione di qualità,
in realtà avviene il contrario. Oggi la TV via cavo di una casa ha moltiplicato i
tradizionali cinque canali in quaranta, cinquanta, sessanta o cento canali televisivi. Ma
se si guarda alla qualità dei contenuti di questi canali, ci si accorge che cè
unorribile ripetitività, un numero incredibile di programmi sciocchi, perché la
produzione di programmi televisivi è costosa e da ciò ne deduco che non sarà facile
avere la possibilità di programmare dei canali in maniera sufficientemente creativa ed in
ultima analisi credo che non ci sarà un gran cambiamento per quel che riguarda la
qualità dei programmi televisivi. La CNN esisterà sempre, perché la maggior parte delle
persone non è in grado di confezionare la propria rete di notizie ed anche perché
garantisce una certa qualità. Da questo punto di vista credo che Internet possa essere
considerata come una problematica secondaria considerando ad esempio che a tuttoggi
meno del 40% delle persone possiede un computer a casa e di questa percentuale penso che
meno del 20% di utenti siano connessi in rete e per accedere ad Internet in modo corretto
è necessario conoscere loggetto della propria ricerca riproponendo così la
questione della scarsa educazione di base delle persone; un problema che rende difficile
capire di che genere dinformazione hanno bisogno. Ritengo, di conseguenza, che i
mass media continueranno ad essere esattamente come ora. Pur ammettendo infatti, la
disponibilità di centinaia di canali, ci saranno solo quattro, cinque o sei network
economicamente capaci di produrre informazioni e notizie di buona qualità e ciò non
determinerà grandi sconvolgimenti. Del resto anche i quotidiani sono stati in crisi per
anni e non a causa della qualità, ma per la scarsa disponibilità alla lettura del
pubblico. Le persone fanno affidamento sulla TV per ricevere le notizie, quindi
presumibilmente, il fatto di disporre di un numero maggiore di canali che trasmettono
notiziari, potrebbe essere un aspetto di notevole valore. Ma la questione che si presenta
sempre, a questo riguardo, è la frammentazione dei notiziari televisivi in segmenti di
cinque o tre minuti che non permettono un reale approfondimento della notizia. È la
stessa cosa che avviene per quel che riguarda il quotidiano statunitense US Today. Questo
giornale è la versione stampata dei notiziari televisivi ciò che viene divulgato sono
solo i titoli di testa. Questo significa che libri e giornali esisteranno sempre.
Cè una sorta di meravigliosa sensazione mentre si ha un libro tra le mani, e niente
di simile si avverte guardando un programma televisivo. I nuovi mezzi di comunicazione si
sono affermati nella nostra società da dieci o quindici anni e questa brevità dei tempi
non permette unanalisi sociologica dei loro effetti, ma di certo non hanno
migliorato le nostre attività politiche. Probabilmente hanno fatto sì che i singoli
individui si interessassero unicamente a loro stessi, piuttosto che allintera
comunità. Inoltre credo che quando si pronunci il termine media, non sono
sicuro che si sappia esattamente cosa si voglia dire, ma ritengo che il luogo comune tenda
a identificare i media con il crescente numero di canali televisivi o la possibilità di
utilizzare Internet. Io stesso uso Internet ma a volte mi chiedo che cosè che sto
cercando. Se si vede che cosa viene pubblicato su Internet, si vedrà che non cè
molto di interessante o di buona qualità e si otterrà solo una fusione in termini di un
maggior numero di canali. Ma per quanto riguarda quello che verrà trasmesso da questi
canali il problema rimane, visto che non abbiamo le possibilità, né il talento, né il
denaro necessario a produrre in maniera qualitativamente alta, a meno di non proporre
molta pubblicità ed è in realtà proprio quello che sta accadendo sempre più spesso. La
pubblicità fornisce il denaro e così ascoltiamo i messaggi degli spot pubblicitari. Non
è una bella prospettiva per il futuro.
Domanda 2
Vorrei avere la sua opinione a proposito del v-chip, della censura su Internet e dei
software che bloccherebbero alcune programmazioni in TV e su Internet. Cosa dobbiamo fare
a proposito della censura e del controllo, e chi sorveglia coloro che controllano?
Risposta
Questa è una domanda difficile, soprattutto in America dove il primo emendamento
proibisce linterferenza del governo con i vari tipi dinformazione. Il primo
emendamento, come si sa, tutela la libertà dinformazione, la libertà di religione.
Ma chi è preposto al controllo? Devono essere i genitori, nel caso si tratti di bambini,
che devono assumersi la responsabilità di limitare la visione della televisione o per lo
meno di controllare quello che guardano i loro figli. Sfortunatamente, diventiamo
dipendenti da congegni elettronici che spesso non funzionano a dovere. Pur possedendo, ad
esempio, il v-chip, ci saranno sempre moltissime decisioni che i genitori dovranno
prendere tutte le volte che il v-chip informerà la presenza di sesso, violenza o altro
allinterno dei programmi. Sfortunatamente la società e la situazione economica
doggi richiedono spesso che entrambi i genitori lavorino. Così i bambini, tornati
da scuola, accendono la TV, questa meravigliosa baby-sitter, e guardano praticamente
quello che vogliono. È certo che a questo punto dovrebbe intervenire la responsabilità
dei programmatori TV, affinché si evitino le ore in cui, presumibilmente, i bambini sono
più spesso davanti al televisore oppure quelle fasce orarie in cui i bambini sono ancora
svegli, o almeno cercare di limitare il contenuto potenzialmente offensivo di ciò che va
in onda in queste fasce orarie. Ma questa è una responsabilità che i programmatori non
vogliono assumere, poiché nelle suddette fasce orarie anche i genitori sono davanti alla
TV. Poiché la platea economicamente interessante sono proprio gli adulti, i programmi
sono mirati a fare audience tra questi. Non sono molto ottimista sul futuro utilizzo del
v-chip, della censura e del controllo, anche se probabilmente saremo in grado di
sviluppare una varietà di meccanismi per eliminare o gestire questo sistema: quello che
la gente vede o quello che la gente vuole vedere. Intendo dire che da adulto, se non
voglio vedere qualcosa, ho la possibilità di spegnere la TV cosa che non può avvenire
per i minori ed è per questo, credo, che la responsabilità debba ricadere sui genitori
dei bambini, come anche sui singoli individui e sui programmatori affinché sia compreso
da tutti che non è possibile trasmettere un certo tipo di programmi tra le ore 18.00 e le
20.00. Ma anche così il meccanismo non funziona. Quando abbiamo fatto degli studi sui
bambini e le fasce orarie, stabilimmo che i programmi potevano diventare più liberali
solo dopo le 20.00 o le 21.00, ma scoprimmo che cerano milioni di bambini ancora
svegli fino alle 22.00, 23.00 o anche fino a mezza notte. Evidentemente non poteva
funzionare. Sicuramente è una questione difficile da risolvere, soprattutto in una
società come la nostra dove, a causa del Primo Emendamento, il governo non può diventare
lorgano di controllo. È soprattutto una questione di senso di responsabilità che
nella nostra società sembra essere scomparso. Sono troppo pessimista?
Domanda 3
Vorrei parlare del suo campo di attività, la teoria digitale dagli atomi ai bit, per
vedere in che modo la tecnologia si sta sviluppando e che tipo di futuro ci si
prospetterà.
Risposta
Molti dimenticano che il telegrafo era in pratica uno strumento digitale. Esiste un punto
ed una linea: due segnali separati da uno spazio e prescindendo dallo spazio, si finisce
per avere un segnale digitale. La domanda interessante che si pone è questa: se eravamo
così vicini dallavere una trasmissione digitale, perché non si è proseguiti in
questa direzione? Per prima cosa la tecnologia non era stata messa a punto per inviare
segnali abbastanza velocemente da poter avere qualsiasi tipo di informazione nella sua
interezza, viceversa questa è proprio la virtù della digitalizzazione. Come funzionano i
segnali digitali? Si prenda ad esempio un segnale analogico, come potrebbe essere la voce.
Se si volesse trasportare la voce, come qualsiasi altro segnale audio, su schermo,
vedremmo delle onde in costante movimento, su e giù. Per poter riprodurre il segnale si
deve riprodurre ogni pezzo di onda separatamente. Ed è quello che potevamo fare per le
trasmissioni radio e TV. Era però difficile, perché richiedeva un equipaggiamento di
apparecchi molto grande e degli ingegneri molto, molto bravi in grado di riconoscere, di
capire e di accertarsi che il segnale che si stava trasmettendo fosse esattamente quello
che si voleva trasmettere. Se si digitalizza tutto questo, si deve campionare il segnale;
si prendono delle piccole fotografie, per così dire, di quasi tutti i punti del segnale.
Ogni piccolo bit, ogni piccolo campione ha assegnato un certo voltaggio; togliendo il
segnale analogico ci rimane un enorme numero di punti digitali, ognuno con un diverso
codice, e non ci rimane che decodificarli. Il codice di un sistema binario è: 01010110.
In questo modo, il risultato più importante che abbiamo è che lintera tecnologia
è molto semplificata poiché non si ha più a che fare con delle onde continue, ma con
due impulsi, un si ed un no, un uno ed uno
zero. Questo semplifica molto la vita e la rende molto interessante, poiché
quello zero e quelluno possono rappresentare segnali audio, la voce, informazioni di
stampa, un segnale video. Qui è dove si vede in atto la vera fusione, poiché il segnale
digitale può essere trasportato e trasformato su qualsiasi mezzo di comunicazione possa
servire per la trasmissione, dando, inoltre, unenorme flessibilità al sistema delle
trasmissioni. Posso, infatti, anche moltiplicare linformazione mandando un messaggio
per un certo periodo di tempo, e nel frattempo, mandandone un altro ed un altro ancora,
essere comunque in grado di distinguere ed identificare i vari segnali allaltro capo
della linea. In un singolo canale posso inviare 1000 diverse porzioni dinformazione,
cosa apprezzabile dato che abbatte molto i costi di trasmissione. La trasmissione è già
un prodotto dal costo molto basso, e potrebbe in questo modo essere ancora più basso.
Alcuni anni fa un gruppo formato da alcuni di noi ha compiuto unanalisi che ha
mostrato che il costo della trasmissione è praticamente nullo. Gli economisti non hanno
mai amato questa conclusione perché non sanno come gestirla. Laspetto importante è
la trasformazione dellinformazione che avviene immessa in rete. Che cosè la
rete? Noi viviamo sempre allinterno di reti: ci sono reti sociali; se siete membri
di una parrocchia siete in una rete di collegamenti interpersonali tra i vari membri. Per
quale motivo le persone usano il telefono cellulare per strada? Penso, a volte, che sia
piuttosto stupido vedere queste persone che camminano parlando al telefono. Mi domando a
volte di cosa stiano parlando, e spesso mi accorgo che parlano di cose molto poco
importanti. Ma stanno realizzando una rete con le persone che contattano, proprio come lo
scrittore inglese Edward M. Forster che dice che tutta la sua filosofia è una
connessione. La gente si contatta al fine di risolvere dei problemi; per
questa ragione, nei suoi romanzi, la nozione di base stabilisce che lindividuo che
si isola, che rimane scollegato degli altri, è quello che si trova in difficoltà. Così,
le persone che camminano in strada parlando al telefono stanno tessendo le loro reti,
stanno comprando sicurezza. Nello studio che abbiamo condotto sulluso sociale del
telefono è emerso che il 35-40% delle conversazioni telefoniche sono dedicate
esclusivamente a ragioni sociali: come stai? Come ti senti? Che novità ci sono?
Come stanno i bambini?. Del restante 60%, almeno la metà delle conversazioni, anche
quelle daffari, vertono principalmente a soddisfare laspetto sociale del
comportamento personale. Comunicare è un fenomeno del nostro comportamento estremamente
importante e grazie alle nuove tecniche di cui disponiamo è facile comunicare. Ragionando
in termini tecnici, possiamo sostenere che il sistema telefonico costituisce forse la rete
più grande del mondo. Si compone di terminali, telefoni, fax, computer interconnessi in
tutto il mondo. Un aspetto che viene spesso dimenticato è che il sistema telefonico è
anche il più grande sistema di computer del mondo e funziona quasi sempre molto bene. Non
ho avuto grandi problemi con i telefoni dal fallimento dellAT&T, devo solo
tenere a mente una quantità maggiore di numeri telefonici. La rete telefonica è un
sistema di collegamento interpersonale, ma anche un collegamento tra terminali, tra
computer e telefoni o fax o anche apparecchi TV. Ecco: questa è una rete.
Domanda 4
Quindi una rete è un collegamento.
Risposta
E un collegamento. Noi viviamo con le reti. Quando parla con qualcuno, soprattutto
con dei giovani, quando dicono che, per esempio, la scorsa notte si sono
collegati con degli amici. Collegati. Vuol dire che si sono
incontrati fra amici e, una volta a casa hanno continuato a chiacchierare per telefono.
Domanda 5
Come sarà la rete del futuro?
Risposta
Allo stesso modo. Sarà più grande e ci saranno sempre più reti a disposizione. È
probabile che saranno di grande aiuto nel costituire le comunità. Credo che una comunità
sia il riflesso del bisogno di una persona di comunicare; la rete riveste anche
unimportanza fondamentale quando parliamo di attività produttive. Una delle
situazioni che il mondo digitale ha creato, specialmente grazie a questi nuovi e moderni
mezzi di comunicazione, è la crescita consistente delle compagnie. Allinterno di
una compagnia i costi di organizzazione e della gestione dellorganizzazione sono
incredibilmente alti. Cè un certo stadio della crescita in cui, se si perde il
controllo della situazione, si compromette tutta lattività. Se non fosse per le
reti come sarebbe possibile realizzare una compagnia con gli uffici a New York,
limpianto di produzione in Indiana, un altro ufficio a Chicago? Abbiamo così delle
compagnie veramente globali, che esistono solo grazie al fatto che sono collegate in rete
in modo da aumentare così lefficienza delle loro comunicazioni. E quando si
migliora lefficienza delle comunicazioni, migliora anche la capacità organizzativa
e di transazione. Il costo delle transazioni è calato moltissimo. Per uneconomia
globale, è assolutamente necessaria la comunicazione in rete.
Domanda 6
Vorrei avere la sua opinione sulla rete di McLuhan, riferita specialmente al
mezzo. Il mezzo è costituito dal messaggio, oppure il messaggio è il mezzo?
Risposta
McLuhan era un venditore favoloso, ed era per eccellenza un PR assolutamente
eccezionale. Il mezzo è il messaggio. Ci sarebbe una cosa da precisare: se
guardiamo come scrivono le persone, ci accorgiamo che il mezzo condiziona la maniera di
esprimere i concetti. Il linguaggio usato per la posta elettronica è molto diverso da
quello usato per redigere una lettera indirizzata a qualcuno. Anche se quelli che hanno
usato le-mail molto spesso diventano, come dire, più letterati, volenti o nolenti.
La tecnologia esercita un grande controllo sul messaggio, e il mezzo influenza senza alcun
dubbio il messaggio. Mi spiego: i programmi televisivi, le soap opera, sono assolutamente
standardizzati. Il mezzo condiziona la struttura dei programmi, il mezzo controlla la
struttura degli show televisivi della sera. La rettifica da fare è che, se il mezzo non
costituisce il messaggio, è indubbio che abbia una grande influenza sulla natura del
messaggio. Certamente ne condizionerà il formato e la struttura. Ho letto,
effettivamente, McLuhan un paio di volte, rimanendo in una posizione ambigua. Non sono
sicuro di essere completamente dalla sua parte. Ma, per certo, era un grande promotore di
idee.
Domanda 7
Parliamo di tecnologia e politica e dei rischi della democrazia elettronica.
Risposta
Le nuove tecnologie hanno avuto un impatto incredibile sulleconomia.
Lefficienza delle compagnie è assolutamente cresciuta permettendo il consolidarsi
di un monopolio delle grandi compagnie globali. Alcuni di noi pensano che da qui a
ventanni ci saranno venti grandi compagnie che ci forniranno tutto quello vorremo.
Tutti comprano tutti, ed è a causa delle nuove tecnologie come le tecnologie
informatiche. Possiamo anche avere delle reti televisive private, dove le persone si
possono vedere sullo schermo, si possono parlare e tenere delle riunioni. Tutto questo
permette di coordinare meglio le attività e di farle crescere sempre più. Non sono
sicuro del significato di democrazia elettronica; può averne diversi.
Frequentemente questi termini vengono utilizzati quando si parla della possibilità di
votare tramite il computer, nel senso che se una questione viene posta alla popolazione,
per esempio se comprare o meno un altro velivolo da 20 miliardi, la gente, senza entrare
più approfonditamente nel merito della questione, dovrebbe dire si o no servendosi del
computer. Cè stato un esperimento condotto da noi, molti anni fa, a Palo Alto, con
il quale volevamo verificare se le persone sarebbero state disposte a votare per telefono.
Pur non possedendo un telefono a tasti, avrebbero comunque potuto votare. E così
scegliemmo una questione molto sentita, il consiglio didattico ed i problemi
dellinsegnamento; il consiglio avrebbe redatto un programma di interventi e si
doveva votare sulle varie questioni sollevate. Avrebbero comunicato le questioni alla
gente ed avrebbero richiesto il loro voto. Le persone risposero, effettivamente, che il
programma non era stato redatto da quelli che poi lo dovevano votare e che quindi le
questioni sollevate non erano quelle che la gente sentiva come più urgenti ed importanti.
La gente voleva prendere parte alla discussione sul programma, per individuare le
questioni importanti ed organizzare le possibili soluzioni da votare. Rifiutarono, quindi,
di votare a quelle condizioni, mentre era chiaro che volevano strutturare la questione
nella maniera che sembrava loro più pregnante. Quindi credo che nessun politico voglia
attuare un tale sistema nella realtà. Sarebbe troppo sciocco. Può già prevedere che, se
lunica alternativa che viene data alle persone si riduce alla scelta tra sì e no,
il risultato del voto sarà superficiale. Quando parlo di nuove tecnologie sto
effettivamente parlando di questa vasta capacità di comunicare. Colui che vota dovrebbe
essere messo nella posizione di interagire di più con il potere, di essere più
intelligente e di esplorare la questione a fondo prima di votarla. Ma nel caso di questa
nazione si ha abitualmente il 35% degli aventi diritto che votano, percentuale che sale
raramente al 50% anche nel caso delle elezioni presidenziali. Non vedo proprio che tipo di
effetto potrebbe avere questa democrazia elettronica o qualsiasi altro tipo di mezzo di
comunicazione. La nostra coscienza politica si è persa. In un articolo del New York Times
di qualche tempo fa, un professore di scienze politiche in un università raccontava di
aver chiesto agli studenti di una classe dellultimo anno la data di inizio della
seconda guerra mondiale e nessuno aveva saputo rispondere. Stesso risultato quando ha
domandato la data della fine della grande guerra. Alla domanda che cosè
lOlocausto in pochissimi hanno saputo rispondere. A questo punto il professore ha
chiesto alla sua classe se la storia fosse un argomento a loro avviso poco interessante.
Gli studenti hanno risposto che non sembrava loro una materia interessante poiché non
credevano che la storia li avrebbe aiutati a trovare un lavoro. Insomma, alla fine della
lettera il professore considerava che il destino della democrazia nel nostro paese era
nelle mani di persone che non sapevano dirne il significato. E tutto questo avviene
nonostante tutti i mezzi di comunicazione, tutta la TV di cui disponiamo, nonostante
Internet. Mi ricordo che chiesi ai miei studenti quanti di loro compravano il giornale
ogni giorno; circa cinque su trenta di loro. E questi cinque leggevano principalmente le
pagine sportive. Abbiamo perso contatto con i giovani, ci sono delle grosse lacune. Penso
che leffetto dei media sulla società non sia negativo, ma alquanto trascurabile.
Domanda 8
Quali sono, dunque, i problemi che coinvolgono leducazione, le nuove tecnologie e la
comunicazione?
Risposta
Credo che i problemi della scuola non abbiano molto a che vedere con le nuove tecnologie;
i problemi che riguardano la scuola sono quelli di sempre. Quando introducemmo la
televisione nelle classi fu un vero disastro, un insuccesso, anche se la televisione può
rappresentare una risorsa in più. Una delle ragioni dellinsuccesso fu che uno dei
commentatori disse che la televisione può essere altrettanto valida di un insegnante;
ciò ha spaventato molto gli insegnanti, che si sono opposti allintroduzione della
televisione nella didattica sin dallinizio. Se vogliamo introdurre dei cambiamenti
nel sistema scolastico che dipendano dalla tecnologia è necessario innanzi tutto
addestrare gli insegnanti. Costoro devono capire al meglio il funzionamento del processo
di apprendimento e come la tecnologia vi si può inserire. Inizialmente il computer in
classe veniva utilizzato solamente per fare delle esercitazioni. Mi ricordo di aver
visitato una persona nella cittadina di La Jolla e ad una studentessa che era seduta al
computer ho chiesto cosa stesse facendo; mi ha risposto che stava facendo una ricerca
sugli elefanti. Le ho chiesto, allora, dove avesse reperito le informazioni necessarie e
mi ha risposto che aveva trovato tutto il necessario su Internet. Le ho detto se per caso
avesse svolto delle ricerche in biblioteca e mi ha risposto che non ne aveva bisogno
perché aveva già tutte le informazioni necessarie. Gli studenti non sanno neanche più
come servirsi della biblioteca. In questo caso la ragazza stava facendo uso di
uninformazione già elaborata da qualcuno. Non esiste più liniziativa di
apprendere più approfonditamente o di interpretare in maniera autonoma le nozioni. Una
delle cose che mi infastidiva maggiormente con gli studenti era quando mi mostravano i
risultati di un tipo di analisi ed io replicavo loro che i risultati non sembravano avere
molto senso. A quel punto mi rispondevano semplicemente: beh, è quello che ha detto
il computer!. Ed io replicavo: volete dire che questo è quello per cui avete
programmato il computer. Non so se conosce il vecchio detto: se acquisisci
spazzatura, produci spazzatura. Insomma, voglio dire che bisogna usare il cervello.
Che cosa si sta cercando e che cosa si vuole ottenere? È questa la prima domanda che
dobbiamo porre a noi stessi. Solo allora si inizia a fare dei tentativi. Se il risultato
non risponde alle nostre aspettative, allora dobbiamo renderci conto che ci mancano
determinate nozioni. La questione risolutiva e più importante sarà affrontare
leducazione degli insegnanti ed ancor prima di questo sarà determinante capire il
funzionamento del processo di apprendimento. Non sappiamo molto sui processi di
apprendimento e, quindi, sullinsegnamento. Se fossimo più ferrati al riguardo,
saremmo capaci di gestire molto meglio lintroduzione di strumenti innovativi nel
sistema didattico; ma rimangono pur sempre degli strumenti. Non possiamo sbarazzarci degli
insegnanti. A questo punto quali opportunità ci si presentano? Posso dire che chiunque
abbia la soluzione al problema dellinsegnamento e possa programmare un software che
sappia insegnare ha trovato una fortuna. Io non ne ho la capacità. Credo, infine, che ci
si debba rivolgere alla premessa originaria delleducazione: insegnare agli studenti
come essere buoni cittadini, come capire il mondo, la filosofia e quello che sta
succedendo, o, almeno, insegnare loro a non temere la scienza. In un mondo come quello
attuale, dove ormai tutto si rapporta alla scienza, le persone non sanno distinguere tra
lastronomia e lastrologia. E un mondo che fa paura!
Domanda 9
È più difficile insegnare agli insegnanti?
Risposta
A volte, soprattutto se gli insegnanti fanno parte di un sindacato: questo può
rappresentare un impedimento. La professione dellinsegnante, almeno negli Stati
Uniti, non viene retribuita molto bene e non si trovano tutte queste persone
ansiose di collocarsi come insegnanti. Per contro ce ne sono molte altre che
lavorano duramente per realizzare un buon risultato. Bisogna trovare queste persone e
lavorare su di loro. Penso proprio che sia necessario, in questo momento, avere un
maggiore rispetto per la classe insegnante. In questo paese, invece, il vecchio detto è:
se non sei capace, insegna. Ci ritroviamo così a non avere nessun rispetto
per i nostri insegnanti. Ero abituato a sentire questa frase quando ero in accademia:
se sei così brillante, perché non sei ricco? Se parliamo di come conferire
autostima agli allievi, bisogna prima pensare a come dare il rispetto dovuto agli
insegnanti. Molte di queste persone possono essere sradicate da questa mentalità e
addestrate per realizzare grandi cose. Ci vuole solo molto tempo per individuarle.
Domanda 10
In che modo vede la scuola del futuro?
Risposta
Una delle cose che abbiamo imparato già da molto tempo è che lapprendimento è un
cambio comportamentale; bisogna essere in grado di interagire con gli studenti. Mia moglie
lavora per una compagnia che vende didattica ad alta tecnologia per ingegneri e manager.
Per un po di tempo hanno pensato di confezionare un filmato per fornire lezioni in
video. Il mio giudizio su questo loro programma fu negativo perché sostenevo che avevano
bisogno di interazione. Infine hanno potuto verificare la verità di
questaffermazione, e adesso svolgono le lezioni in una classe vera e propria:
lezioni cosiddette basate sul computer, dove gli studenti lavorano
personalmente sui computer e dove si mantiene, comunque, un certo livello di interazione.
Penso che le scuole non subiranno grandi cambiamenti. La scuola dovrebbe provvedere a dare
di più che fornire solamente un travaso dinformazioni da insegnante a studente;
dovrebbe fornire un adeguato inserimento sociale. Per quanto riguarda laddestramento
tecnologico di persone che sono allinterno del mondo del lavoro, le lezioni possono
essere svolte tramite computer. Per quel che riguarda i ragazzi a scuola deve essere
presente un insegnante che possa motivarli ed interagire con loro, perché
lapprendimento è uno sviluppo del comportamento. E il processo di modifica
del comportamento e per operare questo cambiamento, cè bisogno di persone. Ripeto,
non vedo nel futuro, la scuola cambiare drasticamente. Penso che ci saranno più scuole
cosiddette online, fino a quando la gente non capirà che non è un buon
metodo di insegnamento. Mi dispiace doverlo dire, ma penso che i corsi basati sui computer
servano solo a far risparmiare alla compagnia pochi dollari. Se sei motivato, impari
qualsiasi cosa; se i corsi basati sui computer fossero realmente validi, io non riceverei
lettere dalle università, annunci di programmi di studio per ingegneri da svolgere
alluniversità durante il pomeriggio o di sera. Inoltre, la frequenza a questi corsi
è altissima. Non penso che la scuola cambierà molto. So che molta gente avrebbe da
ridire su questa mia affermazione. Questa gente prevede grossi cambiamenti per la scuola,
pensano che i campus non esisteranno più!
Domanda 11
Quindi le scuole non dotate di computer non saranno peggiori di quelle equipaggiate di
terminali
Risposta
No, in effetti non lo penso. Anche se cè un discorso da fare per quanto riguarda la
familiarità che lo studente deve acquisire con i computer: moltissime persone hanno paura
dellapproccio al computer. Penso che i ragazzi dovrebbero avere la possibilità di
accedere ai computer ed imparare ad usarli; è noto che i ragazzi imparano ad usare il
computer più in fretta degli adulti e la ragione di questo è molto semplice: un bambino
si siede al computer e inizia a giocarci per giorni, imparandone il funzionamento. Noi
adulti non abbiamo tutto questo tempo a disposizione. Ed è un peccato! Perché se
avessimo a disposizione un intero fine settimana per giocare con il computer, scopriremmo
che si tratta di una tecnologia idiota che dobbiamo piegare al fine di servircene per le
nostre necessità ed a modo nostro.
Domanda 12
Le-mail è un nuovo tipo di comunicazione sociale o è solo un gadget?
Risposta
Le-mail è uno sviluppo prezioso, ci permette di ovviare ai tipici problemi del
telefono. E buffo come la gente abbia dimenticato come scrivere, mentre la scrittura
sembra sia stato riscoperta proprio grazie alle-mail; invece di lettere, la gente
scrive e-mail. È un linguaggio diverso. Le-mail ha una funzione molto importante e
limportanza non risiede nelle-mail stesso, bensì nella possibilità di
trasmettere dei documenti, per i quali infatti, non si usa le-mail, perché per
inviare file molto grossi si usano altri sistemi di trasmissione. Ma non saprei dire se
le-mail abbia cambiato il mondo o meno. Io sono stato in contatto per anni con una
persona e quando infine lho incontrata, ho scoperto che era una persona così
sgradevole che non ho più voluto parlarci. Tramite e-mail sembrava un tipo a posto.
Personalmente ho anche delle conversazioni tramite e-mail, ho un rapporto molto intimo con
un amico a Boston. Ma uso le-mail anche per una miriade di brevi messaggi. Ricevo
una lettera da un italiano che mi vuole per un meeting a Montreal. Non ci posso andare e,
così, gli raccomando qualcun altro. È ancora più facile che usare il telefono o
scrivere una lettera. Personalmente, comunque, continuo a scrivere lettere.
Domanda 13
Le capita di usare un linguaggio diverso scrivendo via e-mail?
Risposta
Si tratta di uno stile diverso. Grazie allepistolario tra gli scienziati abbiamo
appreso cose molto interessanti. Freud, ad esempio, scrisse una gran quantità di lettere
e tramite il suo epistolario abbiamo potuto interpretare il suo pensiero. Faraday scrisse
anche lui molte lettere ed attraverso esse sappiamo che cosa stesse facendo e le
motivazioni del suo operato. Se, al giorno doggi, queste persone si scambiassero
delle e-mail subiremmo una grave perdita poiché non avremmo la possibilità di conoscere
le informazioni in esse contenute. La posta elettronica rimane, tuttavia, uno strumento
molto utile, anche se non produrrà un grande effetto nella società. Darà, tuttavia,
alle persone la possibilità di scrivere come non hanno fatto da tempo. Sono felice di
questa possibilità che ci viene offerta, questo è certo
Se non controllo le mie
e-mail di solito ricevo, due giorni dopo, una telefonata di qualcuno che mi chiede perché
non ho scaricato i miei messaggi. Forse perché non ero a casa. Ammetto che il telefono è
ancora uno strumento importante.
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