Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Sergio Donati

Roma, 22/02/96

"Cinema e Internet"

SOMMARIO:

  • Per Donati le possibilità offerte dal digitale sono valide più per la televisione che per il cinema (1).
  • Attualmente sono in distribuzione alcune pellicole incentrate su Internet; nel complesso si tratta di film molto seri sulla rete, ma solo chi ha esperienza di Internet può giudicare tali produzioni nel merito, mentre per chi ignora la rete, Internet ricopre un ruolo quasi magico (2) (3).
  • Sulla rete ci sono i primissimi film composti per il computer. La possibilità di interazione è straordinaria; tuttavia ha suscitato parecchie polemiche, discussioni e interventi legali, il fatto che in rete si trovavano molto facilmente delle sceneggiature complete di film già realizzati. Internet, sempre più rapidamente, è entrato nell'interesse commerciale (4).
  • Da un punto di vista creativo, il "digitalismo" non dovrebbe dare molto al cinema; il digitale, al contrario, costituisce un ottimo supporto tecnico che, come nel caso del montaggio, abbrevia di molto i tempi di lavorazione (5).
  • Attualmente la possibilità di far rivivere attori del passato assume più un aspetto macabro che un'effettiva possibilità artistica; in questo momento è preferibile insistere con produzioni integralmente digitali, come "Toy Story" (6).
  • Nonostante l'intervento del computer, un film resta tale soltanto se visto sul grande schermo (7).
  • Contrariamente a quanto poteva accadere un anno fa, oggi le grandi aziende americane sono molto interessate ad Internet, dal momento che tutte le major inserite nella telecomunicazione e, in particolare nel mondo televisivo, non possono trascurare il futuro digitale dell'audiovisivo (8).
  • In rete sono molti i siti dedicati al cinema: ovviamente molte sono le iniziative criticabili attualmente presenti, ma è il frutto di quel dilettantismo che ha rappresentato a tutt'oggi la spina dorsale dell'intero sistema di Internet. Inoltre esistono siti web in cui è possibile scambiarsi idee e confrontarsi; in tal modo si ha un costante riscontro dei gusti del pubblico (9) (10).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Ci può delineare una breve storia del cinema digitale, dal punto di vista tecnico? Quali sono stati i primi film? Chi ha intuito per primo le possibilità offerte al cinema dal digitale? Quali sono le migliori realizzazioni recenti e quelle in progettazione?

Risposta
Prima di tutto tengo a precisare che, pur avendo molta esperienza di cinema, le mie conoscenze relative al cinema digitale non sono molto approfondite. Il cinema digitale mi attrae perché lavoro con un computer ormai da quasi dieci anni e scrivo sul computer, comunico con il computer e ho scoperto il modem, per cui mi interessa. Va comunque definito cosa si intende per cinema digitale: ossia, si intende il cinema totalmente digitale o il cinema nel quale il computer entra come supporto per gli effetti speciali? Un esempio attualissimo di cinema digitale è "Toy story". E' un film straordinario e lo dico da sceneggiatore: nel senso che mi riferisco non tanto agli effetti e alla resa sullo schermo del digitale, quanto alla storia, molto ben raccontata, ricca di grandissimi sentimenti. Continuiamo il discorso sul digitale. Non sono in grado di ricostruire con rigore storico, quali siano state le prime produzioni ad avermi impressionato. Lucas ha usato moltissimo il digitale per fare gli sfondi di quasi tutti i telefilm del "Giovane Indiana Jones". Secondo me è un'occasione questa che vale più per la televisione che per il cinema, dal momento che in televisione, con lo schermo piccolo, il trucco risulta più facile da realizzare rispetto al grande schermo. Mi ricordo anche effetti bellissimi in "Abyss", con tutti quei personaggi d'acqua. Io sono affascinato, ma lo sono per lo più da spettatore. A me non verrebbe mai in mente di scrivere un film basato su questo tipo di effetti.

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Domanda 2
Attualmente Internet sta invadendo la cinematografia, indipendentemente dal fatto che sia o meno realizzata con effetti digitali. Dal punto di vista culturale chi è che racconta in maniera efficace o banale il mondo cibernetico?

Risposta
Internet è qualche cosa di estremamente complesso. E' come raccontare una città. Ognuno va, racconta una piazza, una strada che gli interessa, un ristorante, un aspetto particolare. Internet, la rete, è effettivamente una città che, fra l'altro, è anarchica, senza leggi, senza polizia, ma con i ladri; ci sono i posti dove si entra pagando, ci sono i posti dove si entra gratis. In realtà, solamente chi ha navigato, sa cosa sia Internet. Per gli altri è un qualcosa di indefinito, quasi di magico, che acquista significato solo conoscendolo. In questo momento sono usciti una quindicina di film che hanno Internet più o meno come protagonista, sfruttandone gli aspetti più spettacolari, paurosi, terroristici; un esempio è "The net". Tuttavia non credo che si possano realizzare film molto seri sulla rete; mi vengono in mente, onestamente, solo pellicole interessanti. In tal senso, forse, il più bel film resta ancora "Wargames".

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Domanda 3
Hanno ragione, dunque, coloro i quali ritengono troppo freddo questo tipo di cinematografia?

Risposta
No, non è che sia freddo. Tuttavia, per chi conosce Internet, questo tipo di cinematografia risulta piena di inesattezze, mentre assume toni spettacolari per chi non conosce la rete. In questo momento a Internet sono legate molte paure immotivate, per esempio la pornografia: è una sciocchezza veramente grandiosa ma è diventato un argomento sfruttato in modo abbastanza strumentale da chi vuol mettere le mani su Internet commercialmente. In realtà per avere accesso a Internet bisogna avere un modem, un computer, un programma; bisogna saper usare tutto questo e bisogna avere un accesso a Internet, che si paga; inoltre il proprietario è protetto da un codice d'accesso: un ragazzino di dodici anni, a meno di farlo clandestinamente, non riesce ad accedere a Internet. Se vi accede, sarà un adolescente che vedrà qualche cosa che vedrebbe molto più facilmente all'edicola sotto casa o al cinemino dell'angolo. Infatti in questo momento c'è su Internet una grossa civile rivolta degli utenti, che hanno messo un fiocco blu sopra i loro siti, per protestare contro una legge censoria votata dalla Camera degli Stati Uniti che, in realtà, diventa una limitazione, molto pericolosa per web, della libertà d'espressione.

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Domanda 4
Il cinema venne definito come forma d'arte assolutamente innovativa in quanto si distacca dal concetto di unicità dell'opera d'arte essendo riproducibile. Le tecnologie digitali sembrano portare a compimento questa definizione, dal momento che la riproducibilità, in questo caso, è assoluta e senza possibilità di deperimento. E' altrettanto vero che, con queste tecnologie, si può entrare nell'opera d'arte digitale e assumerla nel proprio computer, cambiarne un fotogramma o intervenirci. Nel processo creativo il digitale interviene in qualche maniera?

Risposta
Questa è una domanda molto interessante, però è estremamente proiettata nel futuro. Allo stato attuale ci sono delle prospettive affascinanti, fantastiche, che sono aperte all'espressione, alla diffusione del cinema. Gli esperimenti del cinema, o comunque di arte visiva diffusa attraverso il mezzo, verso il modem e il computer sono ancora ai primissimi passi. Sulla rete ci sono i primissimi film digitali, i film composti per il computer. Certo la possibilità di interazione è straordinaria, però non è solo una questione di riproduzione. Per esempio esiste la possibilità, con un determinato programma, già presente nella rete, di entrare in un paesaggio, o di visitare una stanza, di girare come se si avesse in mano la macchina da presa, e di vedere i vari angoli. Quello che è successo ora sulla rete e che ha suscitato parecchie polemiche, discussioni e interventi legali, è il fatto che in rete, fino all'anno scorso, si trovavano molto facilmente delle sceneggiature, complete, di film già realizzati, più o meno famosi. Per esempio i copioni dei film di Tarantino, sono ancora disponibili. Qui è venuta fuori una questione di copyright, perché chiunque lo può scaricare, stampare e ovviamente maneggiare per quello che gli può servire. E' un momento molto importante questo giro d'anno '95-'96; fino a qualche mese Internet fa era il trionfo del dilettantismo appassionato, di gente che passava le notti a mettere su una pagina, a dare informazioni, a creare degli archivi, eccetera, eccetera. Invece, sempre più rapidamente, è entrato nell'interesse commerciale. Quindi tutte le grandi compagnie hanno ormai la loro pagina, e chiaramente sono pagine fatte ovviamente meglio, più costose, con più effetti, con tutti i requisiti della tecnica; mi auguro che il glorioso dilettantismo, che ha fatto Internet, sopravviva e continui a essere la spina dorsale di Internet.

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Domanda 5
Molti dei grandi film della storia del cinema hanno messo in scena il sogno, storie fantastiche o comunque epopee d'amore o di guerra. Secondo Lei con la messa in scena del mondo digitale nel cinema, cambia anche il modo in cui il cinema presenta il sogno?

Risposta
Sì e no. Da un punto di vista creativo, non credo che il "digitalismo" possa dare molto di più al cinema. Voglio dire che un grande artista del cinema, un grande regista riuscirà sempre a comunicare quello che vede: sentimenti, emozioni, con il bianco e nero, con obiettivo fisso, senza carrelli, senza niente, solamente con l'uso della sua sensibilità. Chiaramente col digitale si possono realizzare alcuni effetti, alcune cose. Lo stesso montaggio ormai è digitale: è un grosso passo tecnologico avanti il fatto di poter montare, invece che con chilometri di pellicola, con le moviole, le giuntatrici Cattozzo, quelle stanze buie e fumose, mettersi davanti a un computer e montare digitalmente, vedere immediatamente la scena, provare gli effetti, provare una dissolvenza, tagliare qui, tagliare là, senza invece poi dover rimontare la pellicola e fare tutte quelle cose complicate: tagli dei negativi, farne uno solo alla fine. Questo, per esempio, è un sussidio importante, anche se non si vede sullo schermo, che ha dato il digitale al cinema, ed è molto importante dal momento che accorcia i tempi.

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Domanda 6
Il ruolo dell' attore come cambia? In definitiva ora ci sono attori inesistenti, attori esistiti, morti e ricostruiti col digitale.

Risposta
Ho visto di recente quella Marilyn Monroe ricostruita e mi ha fatto un effetto assolutamente funerario, mortuario, da obitorio, tremendo. Credo che anche qui ci vogliano proprio dei decenni prima di avere uno sceneggiatore che si metta alla scrivania, si inventa un film e lo realizza con Clark Gable e Marilyn Monroe e poi spedisca la cassetta al produttore. Per ora ancora è un tentativo. Attualmente è molto meglio un film integralmente digitale, con personaggi assolutamente digitali come "Toy story", dove i personaggi sono affascinanti in quanto non sono reali.

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Domanda 7
Cambierà in qualche modo il ruolo dello spetattore con le tecnologie digitali? Cosa accadrà con i film visti al computer?

Risposta
Ma io spero che il film visto al computer può essere un sistema per integrare la visione con degli strumenti critici, per studiare, per giudicare. Tuttavia il film è solo quello che si vede sul grande schermo: qualsiasi cosa proiettata su un piccolo schermo non sarà mai un film, mi dispiace.

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Domanda 8
Da più parti si è detto che Hollywood considera Internet come una sorta di gadget, come una T-shirt o un "parco a temi" in cui ci sta anche un film. Internet è così oppure cambierà il modo di fare cinema?

Risposta
Devo dire che Hollywood in questo momento ha un interesse spasmodico su Internet, come dimostra il fatto che non esiste film nuovo che non abbia il suo sito, che non abbia i suoi trucchi, dal quale non si possano prelevare interviste con gli attori, il regista, non si possano prelevare dei trailer del film. Quindi l'interesse commerciale di Hollywood è assolutamente acuto sopra Internet. In più Hollywood non significa più niente, nel senso che non è più l'industria cinematografica. Hollywood ormai è il regno di una serie di major multimediali estremamente interessate anche alla televisione. E chi è interessato alla televisione e non si cura di Internet in questo momento è un incosciente. Chiaramente ha ragione Negroponte quando afferma che il futuro della televisione è quello di diventare un grosso computer. Quindi non esiste una major che non tenga conto di questo. Forse hanno sottovalutato il fenomeno un anno fa. Ma un anno fa è un secolo per Internet.

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Domanda 9
Su "MC-link" Lei ha realizzato una pagina che ha voluto definire una sorta di "Pagine Gialle" di tutto quello che offre Internet sul cinema (http://www.mclink.it/mclink/cinema/ Esci da MediaMente). Ci può fare degli esempi?

Risposta
Possiamo iniziare dai Data Base. C'è un archivio dove si trovano delle notizie ordinate e fondamentali del cinema, il famoso "Internet Movie  Data Base" con il quale io sono sempre un po' in polemica. Rappresenta un glorioso esempio di dilettantismo del net, nel senso che è un Data Base formatosi negli anni attraverso i contributi volontari degli utenti. Purtroppo per il cinema italiano è un po' carente e ci sono dei fastidiosi errori ortografici dei nomi non anglosassoni. Esistono altri Data Base, tra cui uno italiano, ma non è sempre in onda. E' ospitato su "Italia On Line" e rappresenta una sorta di assaggio, talvolta anche poco curato, del nostro cinema. C'è una pagina uscita in occasione del Festival di Venezia che aveva un nome abbastanza imponente da Banca Dati del cinema mondiale, ma in realtà era tratto da un CD pubblicato e non aggiornato, per cui i titoli dei film erano solo una piccola parte. Era comunque un buon Data Base del cinema italiano, che però ripeto ogni tanto c'è, ogni tanto non c'è, è molto lento: anzi se qualcuno mi ascolta ed è responsabile, vorrei lanciare un appello perché invece è molto utile. Esistono anche gli archivi, ossia i links a tutti i siti di interesse cinematografico. Gli archivi meglio organizzati sono quelli, in genere, delle università americane. Primo di tutti, ormai leggendario è quello della Stanford University, poi c'è l'Università del Mississippi, quella dell'Alabama, quella del Massachusetts; insomma quasi tutte le università hanno un ottimo archivio cinematografico. Da lì si parte e si va, si naviga. Gli archivi servono a questo. In fondo anche la mia pagina, il mio complesso di pagine è un grosso archivio. Io vado soprattutto in cerca di curiosità, delle cose nuove, di cose futili. Io sono un raccoglitore di futilità, mi diverte molto e qui nel cinema se ne trovano. Un'altra sezione è quella degli indici: si tratta delle directories americane, in cui inserisco tutto quello che c'è, per esempio, relativamente alle minoranze. Un caso è rappresentato dai neri in America: sono molto attivi su Internet e fanno delle pagine molto belle, come "blackxploitation", relativo allo sfruttamento. Questo è una archivio di tutti gli esempi in cui la negritudine più banale, più commerciale è stata sfruttata dal cinema, dalle sue origini ai giorni nostri. Ho inserito anche altre voci su cui, in questa sede, preferisco non dilungarmi. Devo dire che è rarissimo trovare nella rete una pagina come la mia esclusivamente in italiano: la aggiorno spesso, ci metto molto materiale, quindi non ho nessuna voglia di farla anche in inglese. Devo dire però che ho molti visitatori, anche dagli Stati Uniti, che si arrangiano con l'italiano. Però la lingua ufficiale del net è l'inglese: invece molte pagine europee hanno la versione italiana, la versione inglese, la versione tedesca, la versione francese. Comunque mi sembrava abbastanza importante, per una pagina sul cinema italiano, mettere tutto quello che c'è o che abbia a che fare con il cinema in Italia. Ripeto, non è molto: chi visita la pagina lo può vedere. Inoltre ho inseriro anche i siti europei e gli altri non americani, che sono molti e curiosi.

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Domanda 10
Chiudiamo con una domanda sulle possibilità, offerte al cinema dalla rete Internet, come strumento che permette persone, con gusti differenti, anche volendo di diverse nazionalità o della stessa nazione, di discutere di cinema.

Risposta
Questo è abbastanza complesso, nel senso che su Internet ci sono migliaia, migliaia e migliaia di quelli che si chiamano i "News Groups", cioè delle aree di discussione a tema talvolta estremamente specifico. Però ci sono centinaia di voci. Io personalmente modero l'area cinema di MC-link, da qualche anno. La funzione del moderatore in realtà dovrebbe essere quella di lasciare che le idee si confrontino, che nessuno insulti nessuno. Però io sono della generazione dei cineclub. Per noi il cinema era un vero e proprio evento; sto parlando addirittura di un'era pretelevisiva. Quando si spegneva la luce e cominciava il film era veramente un'emozione. Adesso è più un oggetto di consumo. E vedo che la cultura cinematografica o è solamente specializzata ed è un po' pedante, o scarseggia molto. Per esempio, di recente, qualcuno che frequenta la mia area ha fatto una lista dei film che vi portereste su un'isola deserta. L'ho trovata un po' scoraggiante, dal momento che sembrava che il cinema fosse nato verso la fine degli anni Ottanta. tutto il resto sembrava del tutto dimenticato, come per esempio il cinema in bianco e nero. A mio modo di vedere, questo è il riflesso di un atteggiamento, di un modo di fruire meno meditato, meno appassionato, probabilmente perché la televisione offre moltissimo. Proprio per ripicca mi sono messo a studiare i programmi televisivi e ho trovato che in una settimana c'era, nello stesso momento, "Il posto delle fragole": c'era addirittura Jean Vigo, c'era Murnau, c'era tutto. C'era un programma che, se lo avessimo avuto noi al Cineclub in un mese, avremmo fatto i salti di gioia. Quindi non è che manchino gli strumenti. Manca probabilmente il tempo, l'interesse, la voglia. A questo punto addirittura i giornali pubblicano quasi esclusivamente cassette di film recenti. Dessero almeno dei film di qualità, storica, qualità artistica passata, invece di inseguire sempre la penultima uscita. Il livello medio è un pochino scoraggiante, devo dire. E' un po' quello a cui poi corrispondono gli incassi delle sale: film festivi, sabato-domenica. Ormai questo è il cinema in Italia. E' triste ma è così.

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