INTERVISTA:
Domanda 1
Dr. De Julio, potremmo cominciare col parlare delle informazioni su misura dell'uomo,
delle realtà locali, delle culture regionali. Qual è il Suo punto di vista?
Risposta
La capacità dei nuovi media consiste nel soddisfare l'informazione su misura in tutti i
suoi connotati. Ognuno potrà chiedere quello che serve a lui personalmente, accedendo
alle Banche Dati grazie alle tecniche più moderne, per esempio Internet, e potrà
accedere alle informazioni che lo interessano e che sono disponibili in qualsiasi parte
del mondo; utilizzando le reti di accesso locali e le reti di trasporto a lunga distanza,
potrà accedere anche - e questo interessa molto, evidentemente, ciascuno di noi come
cittadino - alle informazioni che sono molto più vicine a lui e che riguardano, ad
esempio la sanità, i trasporti, ossia tutte quelle informazioni disponibili presso le
Amministrazioni Locali, senza spostarsi fisicamente, senza dover andare dalla propria
abitazione alla sede del Comune o ad Uffici distaccati del Comune. In questa ottica la
STET sta sviluppando dei progetti ad hoc, dei progetti di offerta dei servizi ai cittadini
e alle imprese, realizzati con collaborazioni, con le Amministrazioni Locali. Le prime
iniziative interessano i Comuni delle grandi città: Milano, Roma, Napoli e Torino; via
via, questa progettualità sarà estesa al maggior numero di realtà possibili.
Domanda 2
Quanto potrà cambiare il funzionamento di una Pubblica Amministrazione con queste nuove
tecnologie?
Risposta
Sulla Pubblica Amministrazione si avrà un effetto doppiamente positivo. Innanzi tutto sul
funzionamento interno: utilizzando l'informatica delle telecomunicazioni,
l'Amministrazione, come ogni impresa o qualsiasi grande azienda, potrà diventare più
flessibile, più efficiente, impiegando meglio le risorse, sia del personale, sia della
struttura. Questo è un processo di razionalizzazione interna. Inoltre potrà migliorare
moltissimo il rapporto con i cittadini, evitando ai cittadini di spostarsi, evitando le
code agli sportelli per richiedere i certificati, evitando di dover passare da un ufficio
all'altro. Basti pensare che cosa può significare, ad esempio, per un notaio avere i dati
catastali tutte le volte che deve stendere un contratto, cioè poter avere in tempo reale,
tramite un terminale, i dati catastali relativi agli appartamenti, ai terreni che si
comprano e si vendono. Tutto questo comporta un grande vantaggio per i cittadini e per
l'immagine dell'Amministrazione Locale e centrale.
Domanda 3
Secondo alcuni esistono delle fasce sociali meno abbienti che, in qualche modo, rimangono
escluse da tutta questa evoluzione, anche se esiste una tendenza verso una riduzione dei
costi per questo livello di accesso. Qual è la sua opinione in merito?
Risposta
Non c'è dubbio che questi rischi ci possano essere. Tuttavia ritengo che nei momenti di
grossa trasformazione tecnologica il rischio, più che verso le fasce meno abbienti, possa
essere verso coloro che non hanno capacità in generale; ossia non tanto capacità
economica, quanto capacità culturale di adattarsi al cambiamento. Questo rischio si
potrebbe, se non evitare del tutto, ridurre, circoscrivere, e molto, creando programmi
opportuni. Del resto bisogna tener conto che, per tante persone che si trovano in
difficoltà sotto il profilo sociale, l'utilizzazione dell'informatica e delle
telecomunicazioni è comunque un grande aiuto. Basti pensare ai servizi come il
telesoccorso, tanto per fare un esempio: è un servizio assai facile, non solo sotto il
profilo della rapidità dell'accesso, ma anche sotto il profilo del costo dell'accesso per
coloro che hanno difficoltà non solo di natura fisica.
Domanda 4
Per quanto riguarda le applicazioni, qual è l'atteggiamento di una grande azienda come la
STET rispetto alle piccole società o ai piccoli autori che possono avere qualcosa di
interessante da dire in questo scenario che si evolve?
Risposta
Se le infrastrutture, i mezzi di trasporto, i centri di servizio servono per la diffusione
di nuove tecnologie, di fatto il successo della società dell'informazione è determinato
dai contenuti. Affinché i contenuti siano interessanti per il consumatore, per il cliente
finale, è fondamentale, indispensabile, che ci sia, al momento della creazione dei
contenuti, la fantasia, l'innovazione, non solo da parte della grande industria, ma
principalmente dei piccoli imprenditori, che possono portare esperienze, idee nuove,
riproducendo, tra l'altro, realtà che oggi stanno avendo successo, ad esempio, negli
Stati Uniti. Bisogna quindi creare le condizioni perché la piccola impresa, con la sua
capacità di innovazione possa entrare in questo mondo. La STET lavorerà anche in tale
direzione, per cercare di creare queste condizioni, facilitando, per esempio, il rapporto
tra la piccola impresa e il mondo dell'università e della ricerca, in modo da alimentare
notevolmente il processo di innovazione, cercando di vedere in che misura sia possibile
convogliare anche l'accesso di capitali per finanziare lo sviluppo di nuove imprenditorie.
Domanda 5
Un'ultima domanda: parliamo di cultura, di cultura europea, di cultura statunitense.
Qualcuno ha parlato di una possibile invasione culturale, da parte degli USA, attraverso
una rete globale quale oggi può essere Internet. Quale è, secondo Lei, il futuro della
nostra cultura, della cultura europea, o della cultura italiana, in questo scenario
globale?
Risposta
Non c'è dubbio che oggi gli Stati Uniti abbiano la leadership su questi nuovi media e
nell'innovazione che questi portano con sé. Ci saranno grandi opportunità per l'Europa,
per tutti i Paesi europei, di mantenersi al passo con quello che sta avvenendo dagli Stati
Uniti. Ma sarebbe un errore pensare che questo possa essere ottenuto cercando di ritardare
lo sviluppo di altri. Questo risultato può essere conseguito buttandosi con fiducia, con
entusiasmo, nella mischia e quindi facilitando di fatto lo sviluppo e la diffusione di
queste tecnologie. In Europa, in particolare in Paesi come l'Italia, non manca niente
perché una nuova imprenditoria nasca nel settore dei nuovi media e perché singole
aziende possano essere competitive, grandi o piccole che siano: questo vale anche come
Paese, in questo settore che rappresenta il futuro dell'economia.
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