INTERVISTA:
Domanda 1
Prof. Dadda cosa pensa dell'analisi del Prof. Dematté sull'uso prevalente delle reti e
dei sistemi di trasmissione?
Risposta
Il professor Dematté ha prevalentemente preso in esame quello che, certamente, è l'uso
più esigente delle reti e dei sistemi di trasmissione ossia i servizi di
intrattenimento, i quali richiedendo la trasmissione di immagini in movimento, risultano
molto esigenti in termini di banda passante. Questo è certamente vero. Esiste, inoltre,
un innumerevole insieme di nuovi tipi di servizi che sono molto meno esigenti e che
potrebbero tranquillamente essere attuati con le normali reti ISDN, digitalizzate ma, reti
perfettamente fattibili. Come ingegnere non ho dubbi sulle capacità dell'alta tecnologia
di far fronte ai problemi che mano mano si presenteranno.
Domanda 2
Se ciò è tecnicamente possibile, perché non è stato ancora realizzato?
Risposta
E' questione di cultura, come afferma Dematté. Cultura non in senso accademico, ma
cultura nel senso del modo di vivere, di tutti i giorni , nel modo di fare affari, nel
modo di dare i servizi. La riprova è in Europa, ed è rappresentata da una situazione
molto singolare ed esemplare, quella della Francia. Anni fa è stato avviato il Minitel,
che oggi conta ben sei milioni di terminali e venticinque mila fornitori di informazioni e
di servizi. Venticinque mila fornitori significano in Francia duecento mila posti di
lavoro: sono pochi, ma questo è dovuto alla natura di tutta la tecnologia moderna, ossia
di creare pochi posti di lavoro; tuttavia questa è una situazione di fatto in cui i
Francesi non sono ancora giunti al pareggio, pur contando su un servizio così efficiente.
Probabilmente il sistema Minitel è tecnologicamente obsoleto; di conseguenza il progetto
francese di realizzarvi la posta elettronica mi sembra complicato, proprio a causa
dell'obsolescenza elettronica, insita nella concezione stessa del sistema I risultati di
questa esperienza unica nel mondo forniranno dei dati interessanti su cui meditare.
Domanda 3
Che tipo di limitazioni prevede rispetto al mondo del lavoro?
Risposta
Mentre il prof. Dematté vede, come una limitazione attuale, sensibile o molto importante
quella tecnologica, io sono più preoccupato dall'invenzione stessa. Noi distruggiamo
facilmente il posto di lavoro: lo sapevamo benissimo che automatizzando e robotizzando le
fabbriche di automobili, ovviamente sarebbero diminuiti i lavoratori, ma questo si ripete
e si ripeterà da per tutto; diminuendo i posti di lavoro, si era soliti dire :"Ci
penserà il terziario, quello avanzato." In tale situazione questo non c'è stato
perché non è facile concepire nuovi servizi che non sono mai stati proposti a nessuno
nella storia dell'uomo. Perciò va creato un po' di consumismo: bisogna, cioè, imporre
questi nuovi servizi. Non c'è altra via: perciò, il compito di chi opera in questo
settore oramai consisterà nel provocare un impatto che investa tutte le attività
economiche e produttive. Penso che tutto questo avverrà con fatica: avremo sempre più
bisogno in futuro, di immaginazione per creare i nuovi tipi di servizi e farli accettare
dal pubblico.
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