INTERVISTA:
Domanda 1
Lei è conosciuto come il padre di Internet...
Risposta
Tanti mi hanno etichettato in questo modo, ma non è del tutto esatto sostenere che io sia
il "padre" di Internet. Avevo un compagno di lavoro di nome Bob Kahn ed insieme,
lui ed io, abbiamo ideato Internet e scritto i protocolli di base nel lontano 1973, circa
24 anni fa. Dunque, questa etichetta, in realtà, appartiene almeno ad entrambi e
probabilmente ad un migliaio di altre persone che hanno contribuito allo sviluppo di
Internet.
Domanda 2
"Arpanet" è stata la prima rete informatica ad essere impiantata. Quali erano i
suoi scopi e come si è sviluppata fino a diventare l'attuale Internet?
Risposta
Il progetto su "Arpanet" iniziò nell'ambito delle ricerche della "Agenzia
per i Progetti di Ricerca Avanzata sulla Difesa", organo facente parte del
Dipartimento militare di Difesa americano. Il loro interesse era quello di trovare un
altro modo di comunicare nel corso di una battaglia usando i computer. Così iniziarono
con "Arpanet", come fu chiamata, che usava le linee telefoniche per collegare i
computer tra di loro; questo accadeva intorno al 1969. A quel tempo, questo progetto ebbe
molto successo ed iniziarono a fare esperimenti con le comunicazioni via radio e via
satellite, usando la nuova tecnica della "commutazione a pacchetto", che
funzionava in modo molto diverso rispetto al sistema telefonico. Bob Kahn, il mio compagno
di lavoro, lavorava ad Arpa sulle tre singole reti di commutazione a pacchetto e si rese
conto che, in qualche modo, avremmo dovuto collegare le reti l'una all'altra e farle
lavorare come se fossero state una sola. Questo era il problema di Internet che lui ed io
abbiamo risolto nel 1973. Quindi, tutto iniziò con una singola rete, poi divennero tre ed
in seguito iniziammo a collegarle tra di loro in Internet. Vorrei però fare delle
precisazioni sulle motivazioni che hanno dato vita ad Internet: quando fu ideata la prima
rete, Arpanet, l'interesse nacque da una necessità di condivisione delle risorse: si
volevano collegare i computer di circa trenta università in tutto il paese dove si
studiava informatica e che ricevevano fondi dall'Arpa. Ciò non aveva niente a che fare
con le bombe atomiche, come si suole fantasticare. Tuttavia, ciò che rendeva interessante
la tecnologia utilizzata - la commutazione a pacchetto- era il fatto che essa tendesse ad
essere molto forte, potente, perché non era centralizzata, ma, viceversa, molto
decentralizzata. Sottolineo, dunque, che la prima rete, "Arpanet", servì
soltanto a creare un collegamento tra i computer di un gruppo di università. Dopo esserci
resi conto che questa tecnologia era molto potente, solo allora cominciammo a porci una
serie di domande sul possibile uso della tecnologia di commutazione a pacchetto in ambito
militare. Quando, poi, fu ideata Internet - il collegamento tra diverse reti- ci ponemmo
il problema di renderlo stabile anche in caso di guerra: di far sì, cioè, che se delle
bombe avessero distrutto parte della rete, questa si potesse ricollegare da sola
automaticamente. Questo tema fu tra quelli trattati nel corso della progettazione di
Internet. Il motivo della confusione su questo argomento è che nel 1962 un uomo di nome
Paul Baran sperimentò un'idea molto simile alla commutazione a pacchetto per costruire
una rete di comunicazioni vocali che potesse sopravvivere ad una guerra nucleare, ma il
suo progetto in realtà non fu mai messo in atto.
Domanda 3
Può spiegarci con esattezza i passaggi dell'evoluzione del primo computer-network fino a
diventare l'attuale Internet?
Risposta
All'inizio degli anni Sessanta molte persone, quasi nello stesso momento, ebbero l'idea di
un nuovo modo di comunicare che fosse diverso dal sistema telefonico, chiamato circuito ad
inserimento (circuite switching), dove i due telefoni hanno una connessione tra loro
stabile ed operativa finché non si mette giù il ricevitore. Questa nuova idea di sistema
era chiamata "packet-switching", e il primo ricercatore ad avere l'idea di
questo nuovo sistema fu Leonard Kleinrock, un ricercatore del MIT. Kleinrock
scrisse una sua dissertazione sull'argomento. La seconda persona che ebbe tale idea fu
Paul Baran. Egli era alla RAND Corporation di Santa Monica, California, e stava
studiando un modo di comunicare a voce, ma che prendeva il suono e lo commutava in
pacchetti digitali di dati; il suono poteva poi essere distribuito attraverso un network
negli Stati Uniti. Il suo obbiettivo era quello di costruire un sistema che potesse
resistere ad un attacco nucleare. L'idea del packet-switching, dunque, almeno come Paul
Baran lo concepiva, doveva fronteggiare il problema nucleare. Il terzo uomo che guardò a
quest'idea in modo indipendente fu Donald Davies al National Physical Laboratory di
Londra. Il suo interesse era quello di connettere apparecchi, terminali e computer insieme
con uno switching-sistem che potesse funzionare molto efficientemente. Questi tre uomini
non si incontrarono mai prima che il sistema che usava il packet-switching, chiamato
"Arpanet", fosse creato. Il progetto "Arpanet" iniziò nei tardi anni
Sessanta. Fu finanziato dalla "Defence Advanced Project Research Agency", come
ho detto prima, che fa parte del Ministero della Difesa degli Stati Uniti, ma il loro
obbiettivo non aveva niente a che fare con la guerra nucleare. Così, il primo network di
packet-switching, il network ad ampia estensione, fu progettato per coadiuvare la ricerca.
Dopo il successo di questo progetto, che fu mostrato al pubblico nel 1972, uno dei miei
colleghi, Bob Kahn, che lavorava all'Arpanet, andò all'Arpa e cominciò a studiare come
si poteva usare questa idea del packet-switching nella comunicazione radio, radiomobile, o
comunicazione via satellite. A questo punto mi chiamò e disse: "Vinton, io ho un
problema: abbiamo tipi diversi di reti a commutazione a pacchetto, ma vogliamo collegarle
insieme perché abbiamo bisogno di usarle per l'esercito, per impiegare questi strumenti
di comunicazione sul campo, in veicoli mobili, sull'oceano, dove si può usare il
satellite per comunicare da una nave all'altra e da una nave alla costa; e noi vogliamo
connetterli in un network continentale" (che l'Arpanet rappresentava). Così avevamo
queste tre tecnologie di reti da connettere insieme. Il problema era certamente Internet,
perché esso connetteva delle reti. Bob ed io lavorammo a quel progetto dal 1973.
Domanda 4
Qual è la ragione per cui Internet è così popolare, oggi?
Risposta
Credo che l'aspetto più popolare di Internet sia il web: crediamo che il 65% di tutto il
traffico su Internet sia traffico basato sul web. Ma nonostante il web sia la parte più
interessante, ed anche accattivante, di Internet, ciò che la gente usa di più è la
posta elettronica. Dietro l'eccitazione iniziale per il web, in realtà, c'è la
necessità di comunicazione, la possibilità di mandarsi l'uno con l'altro messaggi
elettronici, come alternativa al telefono.
Domanda 5
Qual è il network del sistema militare adesso? E' simile al primo Arpanet?
Risposta
Arpanet fu concepito e costruito nel 1969, ed era usato come un veicolo di ricerca fino al
1990, quando fu ritirato. Ma prima che fosse ritirato, intorno al 1983, fu separato in due
parti: una parte rimase alla comunità di ricerca, e quella parte fu, alla fine, ritirata;
e l'altra parte andò all'esercito U.S.A. "Arpanet", dunque, continuò ad
esistere sotto un altro nome: si chiamava Milnet. Quella rete servì per le operazioni
militari per un po' di tempo. Nel frattempo è stata ritirata e rimpiazzata da una
versione di Internet per l'esercito U.S.A.
Domanda 6
La struttura di Internet come si svilupperà nel futuro?
Risposta
Sappiamo che, originariamente, Internet fu concepito per collegare delle reti diverse tra
loro. Oggi, pensiamo che ci siano circa 200.000 reti nel mondo che sono collegate tra loro
attraverso la tecnologia di Internet. Alcune di loro sono reti locali, alcune sono reti
radio, altre sono via satellite ed alcune sono diffuse su grandi aree che sono usate per i
circuiti telefonici. Pensiamo che tutto questo continuerà ad evolversi, ed in particolare
ci aspettiamo di vedere sistemi televisivi via satellite e via cavo collegati ad Internet
per supportare quello che ora chiamiamo multi-casting, il modo in cui Internet diffonde il
suono ed il video ad un gran numero di persone.
Domanda 7
Può dirci, in modo semplice, cosa è un protocollo e perché abbiamo bisogno di usarlo?
Risposta
Internet, nel suo nucleo, è molto semplice. Se si vuole pensare ad un esempio noi tutti
sappiamo cos'è una cartolina: i pacchetti di Internet sono come delle cartoline, eccetto
che corrono cento milioni di volte più velocemente. Una cartolina ha un indirizzo
"da" ed un indirizzo "a", e c'è uno spazio limitato su cui scrivere,
un pacchetto Internet ha un "da" ed un "a" ed uno spazio limitato per
le informazioni. Inoltre, quando si imbuca una cartolina, non si è mai sicuri che
arriverà dall'altra parte, poiché a volte le cartoline si perdono. Questo è vero anche
per Internet: se si mettono tre pacchetti su Internet o si mettono tre cartoline nella
buca, non verranno fuori necessariamente nello stesso ordine, potrebbero non venire fuori
neanche nello stesso giorno. Dunque, in Internet, si verifica la stessa situazione: i
pacchetti possono perdere l'ordine in cui sono stati inviati, possono andar persi, ed in
circostanze molto strane possono venire copiati, e in questo modo possono venir fuori due
copie invece di una. Bisogna fare in modo che questo network di comunicazione piuttosto
inaffidabile - il pacchetto o cartolina di Internet - diventi affidabile, perché i
computer possano comunicare tra loro. Il modo in cui si svolgono queste operazioni è la
costruzione di un altro strato sottostante di protocollo in cima alla cartolina di base,
che noi chiamiamo layer-TCP, ovvero "Transmission Control Protocol". C'è un
modo molto facile per capire come funziona: supponiamo che si voglia mandare un libro ad
un amico, ed il solo modo in cui si possa fare è attraverso le cartoline. Pensiamo,
allora, a quello che si farebbe: si dovrebbero tagliare la pagine del libro ed attaccare
le stesse alla cartolina, ma bisognerebbe ricordare che non tutte le cartoline avrebbero
il numero di pagina, quindi l'amico potrebbe ricevere le pagine senza alcun ordine.
Sarebbe dunque una buona idea numerare le cartoline in modo che l'amico possa metterle
insieme in ordine. Bisogna poi ricordare che alcune di queste cartoline potrebbero andar
perse, ed allora si dovrebbero conservare le copie da inviare all'amico nel caso che non
ne riceva qualcuna. Come si fa a sapere quali cartoline l'amico ha ricevuto? Sarebbe una
buona idea se l'amico scrivesse una cartolina ogni tanto e dicesse: "Ho ricevuto
tutte le cartoline eccetto la numero 102"; ma bisogna tenere presente che la
cartolina che dice quante cartoline l'amico ha ricevuto potrebbe a sua volta andare
smarrita. Dunque, se non si riceve alcuna cartolina che indica quante altre ne sono state
ricevute, si potrebbe cominciare a mandare copie delle cartoline delle quali non sono
state registrate le ricevute. E quando, alla fine, si registrerà la ricevuta di tutte le
cartoline, allora si potranno buttar via le copie tenute da parte nel caso fossero
servite. Questo è tutto ciò che succede nel protocollo TPC . Il protocollo cartolina,
l'Internet Protocol, è molto semplice, in definitiva.
Domanda 8
Il TCP è piuttosto vecchio ma ancora largamente usato. Perché?
Risposta
Il protocollo TCP e l'Internet Protocol, nonostante siano stati disegnati tempo fa, hanno
creato uno standard comune, in modo tale che ogni computer poteva utilizzare quei
protocolli, poteva parlare con qualsiasi altro computer attraverso Internet: questo è
stato il suo valore. Gli standard permettono al computer di comunicare, anche se non si
sono mai "incontrati". Dunque, i protocolli non sono rimasti sempre uguali; con
il passare del tempo sono cambiati, si sono sviluppati in modo da avere nuove funzioni.
Con l'aumentare delle esigenze si deve reinventare il protocollo per far sì che possa far
fronte ai nuovi problemi.
Domanda 9
Può parlarci di quei nuovi protocolli che il video e l'audio porteranno?
Risposta
Da un lato, Internet sta diventando più grande, e dunque abbiamo bisogno di nuovi
indirizzi per consentire alla rete di crescere quanto è necessario. Dunque, abbiamo un
nuovo Internet Protocol chiamato "Versione 6" che contiene uno spazio di
indirizzo molto molto grande, così come un grande spazio per le linee telefoniche, in
modo che più computer possano essere connessi ad Internet; questo è un cambiamento.
L'altra cosa che sta accadendo è che stiamo cominciando ad usare Internet per
comunicazioni in tempo reale, per comunicazioni a voce, per comunicazioni video e per
radio. E queste comunicazioni in tempo reale richiedono una nuova funzionalità del
network; questi pacchetti devono pervenire più rapidamente degli altri per impedire che
le immagini video o il suono si frammentino. Così abbiamo inventato delle priorità per
alcuni pacchetti su Internet; alcuni di loro sono trattati meglio degli altri, in modo da
farli arrivare più rapidamente. Stiamo effettuando esperimenti con le tecniche
multi-casting per distribuire un pacchetto a molti ricevitori diversi, così come accade
quando si ascolta la televisione o la radio, ed assistiamo ad una crescita di queste
applicazioni sulla rete. Esistono circa 2000 stazioni radio che trasmettono il loro suono
attraverso Internet, e stiamo cominciando anche a sperimentare il video su Internet
stesso. Un giorno, forse, questo programma sarà distribuito attraverso Internet e
ricevuto sul computer, non sulla televisione. Ecco: questi sono alcuni dei nuovi progetti
di protocollo che stiamo cominciando ad inserire nel network e che stiamo sperimentando.
Domanda 10
Parliamo del sistema E-mail: a volte la posta si perde, non si sa neanche se la propria
posta sia stata ricevuta. Come si può risolvere il problema in modo da farlo diventare un
sistema totalmente sicuro?
Risposta
Una delle applicazioni di Internet è la posta elettronica. Alcune persone hanno notato
che così come la cartolina elettronica o il pacchetto Internet può andar perso, così
anche la posta elettronica può andar persa. Vi sono molti modi di affrontare questo
problema. In prima istanza, se la e-mail non può essere consegnata ed il sistema sa che
non può essere consegnata, perché l'indirizzo non esiste o il server è momentaneamente
inattivo, allora si fa un messaggio di ritorno che dice: "questo messaggio non può
essere consegnato". Ma ci sono ancora casi in cui viene spedito un messaggio che non
viene ricevuto e nessuno lo sa e naturalmente non si sa se il ricevente lo ha avuto o no.
Il protocollo di posta elettronica su Internet sta cominciando ad espandersi, e quello
usato per inviare la posta oggi è chiamato SMTP o "Simple Mail Transport
Protocol". Esso è stato esteso a ESMTP, cioè "Extended Simple Mail Transport
Protocol": l'estensione contiene la ricevuta, così si può richiedere, quando un
messaggio viene inviato, che a chi lo ha spedito giunga una ricevuta di ritorno. Questo è
il modo per scoprire se il destinatario ha ricevuto o no il messaggio, ed inoltre aiuterà
le persone a recuperare i messaggi andati persi.
Domanda 11
Pensa che Internet dovrebbe avere costi diversi per l'utilizzatore finale a seconda che
sia usato per affari o per divertimento? Si dovrebbe pagare in modi diversi?
Risposta
La questione dei costi di Internet, o forse più correttamente, dei prezzi di Internet è
di grande interesse per tutti coloro che ne fanno uso. Per molto tempo il prezzo del
servizio Internet è stato uniforme: tutti pagavano lo stesso ammontare indifferentemente
da quanto uso della rete facessero. Ciò è stato per lungo tempo ammissibile poiché
nessuno ne faceva uso per un tempo troppo prolungato. Ma poiché la dimensione di Internet
è aumentata, così come è aumentato da parte della gente l'utilizzo della rete per le
diverse applicazioni, alcune di esse necessitano di risorse molto maggiori rispetto ad
altre. La posta elettronica, ad esempio, usa una parte molto piccola di Internet, ma i
siti "www", specialmente se trasmettono informazioni audio e video, impiegano un
ammontare molto maggiore di risorse della rete. Ad un certo punto si deve decidere che le
persone paghino per la quantità di risorse che impiegano, altrimenti, non adottando
questo tipo di criterio, coloro che invece ne fanno un uso molto limitato si ritrovano a
finanziare quelli che usano molto Internet in un regime di costo uniforme. Inoltre,
sappiamo che le applicazioni in tempo reale impiegano molte più risorse di quelle non in
tempo reale. Abbiamo così concluso, almeno all'interno della mia azienda, MCI, che la
cosa più giusta da fare per i nostri abbonati è quella di addebitare i costi in maniera
diversa a seconda della quantità di risorse che vengono impiegate per eseguire ogni
specifica applicazione. In questo modo si possono constatare addebiti differenziati per
quanto riguarda un utilizzo prolungato mano a mano che trascorre il tempo, tenendo conto
delle menzionate differenze di utilizzo della rete.
Domanda 12
Cosa si prevede nello sviluppo di Internet nel prossimo futuro?
Risposta
E' difficile guardare al futuro e vedere le novità che avverranno in Internet. Sappiamo
che è destinato ad ingrandirsi: stimiamo che per la fine dell'anno 2000 ci saranno tra i
200 e i 300 milioni di computer su Internet. Oggi sono all'incirca 23 milioni. E, solo per
fare un paragone, nel sistema telefonico ci sono circa 700 milioni di linee telefoniche
terminali all'interno del sistema globale delle reti telefoniche; per l'inizio del
prossimo millennio, l'anno 2000, Internet si avvicinerà alla grandezza del sistema
telefonico. Il secondo aspetto di cui possiamo prevedere la realizzazione consiste nel
collegamento con Internet di apparecchi ai quali non avremmo mai pensato. Oggigiorno, i
personal computer, sia portatili che da scrivania, così come i grandi computer di rete,
fanno tutti parte dell'ambiente di Internet. Ma iniziamo a vedere come piccoli componenti,
chip che assolvono l'Internet Protocol, vengono inseriti negli apparecchi come
accessori. In questo modo, il frigorifero, forse, oppure lo scaldabagno, la lavapiatti e
la lavatrice possono diventare parte di Internet: avranno, al loro interno, dei piccoli chip
per Internet e saranno collegati ad una rete che percorre la casa. Ora, forse, mi
chiederete perché mai si può voler collegare questi apparecchi in rete, e dispongo di
diverse buone risposte a questo quesito: le compagnie elettriche vorrebbero poter
controllare una parte di questi apparecchi in modo che, nel momento di massima richiesta
di energia, si possano spegnere, per esempio, gli scaldabagni, e ridurre, così facendo,
la richiesta di elettricità per quel lasso di tempo. Ciò non rovinerebbe lo scaldabagno
ed eviterebbe una altrimenti necessaria espansione della capacità produttiva, che
risulterebbe molto costosa. Così, se è possibile risparmiare controllando gli
elettrodomestici, i consumatori risparmiano a loro volta, in quanto non dovranno pagare
ancora di più per l'energia elettrica. E questo è solo uno degli esempi che illustrano i
motivi per connettere questi apparecchi in rete. Le motivazioni più interessanti
riguardano la connessione ad Internet dell'automobile, utile affinché le
"diagnosi" si possano effettuare dall'interno dell'auto. Tutti sanno che ci sono
molti computer all'interno di un'automobile; e ancora sarebbe utile agganciare l'auto ad
Internet ed al sistema satellitare globale di posizionamento, in modo che il computer
della vettura conosca la propria posizione e possa reperire informazioni riguardo ad
eventuali percorsi alternativi in caso di imbottigliamento, incidente o chiusura della
strada. Esistono, dunque, tanti motivi per voler comunicare indipendentemente da dove ci
si trova e voler connettere apparecchi elettronici che al momento non sono in rete ma che
faranno parte del sistema di reti in futuro.
Domanda 13
E così la tecnologia satellitare entrerà a far parte di Internet. Ci sarà un grande
sbocco in futuro per la tecnologia satellitare in Internet?
Risposta
Sappiamo già che altre forme di comunicazione come le comunicazioni via satellite o le
comunicazioni via cavo per la televisione possono entrare a far parte del sistema di
Internet. Oggi stiamo già facendo esperimenti di trasmissione di "pacchetti
Internet" attraverso segnali televisivi via satellite, ed anche attraverso segnali
televisivi via cavo, inviando il traffico di Internet insieme al segnale video. Un giorno,
il segnale video stesso sarà trasportato come parte dei "pacchetti Internet"
fino a destinazione. Siamo quindi molto fiduciosi che qualsiasi tipo di trasmissione, sia
essa fibra ottica, onde radio, satellite, cavo coassiale, normale canale telefonico,
trasporterà il traffico di Internet indifferentemente a seconda del tipo di mezzo.
Domanda 14
C'è chi afferma la necessità di adottare una censura per Internet ed io vorrei sapere la
sua opinione al riguardo. Chi controllerà Internet?
Risposta
Ci sono persone che sono preoccupate riguardo ai contenuti delle informazioni su Internet.
Dobbiamo considerare che esistono, oggi, 23 milioni di computer e 200.000 reti in circa
214 paesi che fanno parte di Internet. In nessun modo una persona, una compagnia, una
nazione - nessuno, insomma -, può essere in grado di controllare il contenuto delle
informazioni contenute in Internet: sarebbe come provare a controllare cosa le persone
dicono tra di loro per telefono; è impossibile! Ma ci sono dei motivi di preoccupazione
per quello che si trova su Internet. Alcuni pensano che ci debbano essere delle
restrizioni riguardo alle informazioni accessibili ai bambini. Dal momento che è
attualmente impossibile controllare i contenuti della rete, quello che dobbiamo fare è
offrire ai genitori ed agli insegnanti la possibilità di filtrare le informazioni che
escono da Internet e che, nel caso in cui si rivolgessero ad un bambino, potranno essere
rese non accessibili. Pensiamo dunque che la censura non sia né possibile né auspicabile
per la rete Internet in generale, ma sarebbe molto utile per genitori ed insegnanti che ci
fosse una maniera di filtrare l'informazione nel momento in cui parte dalla rete può
rivolgersi ai più giovani. In questo modo, Internet è una comunicazione disponibile per
gli adulti senza alcuna limitazione, pur offrendo l'opportunità ai bambini di entrarvi e
di utilizzarla come un potente strumento di ricerca e di educazione o anche solo per
divertimento.
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