INTERVISTA:
Domanda 1
Attraverso il commercio elettronico stanno emergendo nuovi modelli di
business. Il contesto giuridico-istituzionale e l'efficacia di certe
politiche vanno riesaminati. Come si sta sviluppando il commercio
elettronico nei diversi paesi e perché?
Risposta
Il commercio elettronico va visto nelle diverse modalità in cui si
esplica. Sicuramente la forma che si è già affermata è quella nei
confronti dei consumatori finali. I paesi che maggiormente hanno
investito nelle tecnologie, nell'uso di Internet, hanno già una
significativa presenza di questo tipo di commercio elettronico, mi
riferisco essenzialmente agli Stati Uniti. I paesi che sono in ritardo
in questa scelta, invece, cercano di inseguire questo trend. In Italia
siamo interessati a sviluppare il commercio elettronico essenzialmente
come strumento di lavoro per il nostro sistema produttivo, che si fonda
sulle piccole e medie imprese. Quindi, per dirla con un termine
anglosassone, vogliamo puntare sul commercio elettronico di tipo
"business to business".
Domanda 2
Qual è l'impatto che sta avendo questo tipo do commercio
sull'efficienza delle imprese e sul loro modo di competere?
Risposta
Attualmente non è eccezionale perché il commercio elettronico si deve
ancora sviluppare da un punto di vista quantitativo. L'impatto che
potrà avere sarà sicuramente enorme e sarà tanto più grande quanto
minore sarà il grado di uso delle tecnologie da parte delle aziende.
L'affermazione del commercio elettronico nelle piccole e medie imprese
serve proprio a questo, ad avere un impatto in termini di
competitività, di modernizzazione, di un modo nuovo di fare impresa nel
nostro sistema produttivo. Dall'uso delle tecnologie e dal commercio
elettronico, che sostanzialmente porta le tecnologie all'interno
dell'impresa, deriveranno tutti benefici alle nostre aziende e al nostro
sistema produttivo.
Domanda 3
Come sta cambiando l'organizzazione del lavoro e quali sono le nuove
competenze richieste?
Risposta
L'introduzione del commercio elettronico comporta una riorganizzazione
dell'intera catena commerciale e produttiva. Dovrà cambiare
l'introduzione dell'impresa, il modo con cui l'impresa si interfaccia
verso l'esterno, con i propri clienti, con i propri fornitori, e dovrà
cambiare il sistema logistico che si interfaccia con le imprese, il
sistema finanziario, le banche. Tutti costoro dovranno adeguare anche la
propria operatività dal punto di vista delle professioni. Quindi, sarà
necessario anche un intervento di riqualificazione della forza
lavorativa che dovrà essere adeguata al nuovo mercato.
Domanda 4
Come si presenta l'evoluzione delle procedure burocratiche e
l'adeguamento del sistema normativo per sostenere l'impatto delle
transazioni commerciali online sia nel settore pubblico che in quello
privato?
Risposta
L'Italia è tra i pochi paesi che hanno già completato la
regolamentazione nell'uso della firma digitale e nella definizione del
documento informatico. Siamo tra i primi paesi in Europa. Questo
strumento ci dovrebbe consentire di utilizzare le transazioni
telematiche, il commercio elettronico in generale, e anche le
transazioni della pubblica amministrazione, in modo avanzato. Questo
potrà dare la possibilità anche alle pubbliche amministrazioni di
introdurre procedure nuove, semplificate, che diano maggiore trasparenza
e soprattutto maggiore efficienza alle pubbliche amministrazioni.
Domanda 5
Considerando la grande varietà di soluzioni tecniche quali sono i
modelli che possono essere promossi per lo sviluppo del commercio
elettronico in Italia?
Risposta
Non esistono delle ricette vincenti per il commercio elettronico. Ci
sono realtà produttive diverse. Noi vogliamo puntare essenzialmente
sulla piccola e media impresa per la quale bisogna studiare strumenti
semplici che consentano di accedere facilmente all'uso delle
tecnologie. Quindi sarà necessario mettere a punto dei kit 'chiavi in
mano' per operare sulla Rete. Ovviamente ci sono situazioni
differenziate a livello territoriale e settoriale. È dall'insieme
degli interessi e quindi dalla disponibilità dell'offerta di prodotti
e di soluzioni che nasceranno gli strumenti più adatti e più
utilizzabili dalle imprese.
Domanda 6
Si parla tanto di sicurezza e affidabilità per le transazioni
commerciali online, ma che cosa è emerso dagli ultimi convegni e
analisi del settore?
Risposta
La sicurezza e l'affidabilità delle reti, nelle transazioni, è uno
degli elementi che, attualmente, possono frenare lo sviluppo di Internet
e del commercio elettronico. In Italia abbiamo sviluppato la normativa
che dovrebbe consentire un uso sicuro della Rete. È uno sforzo che
stanno compiendo tutti i paesi. Allo sforzo di regolamentazione, a
livello delle singole realtà territoriali, bisognerà comunque
aggiungere uno sforzo di armonizzazione perché le normative e
l'utilizzo di questi strumenti vanno viste nel mercato che è più
proprio per l'utilizzo del commercio elettronico, il mercato globale.
Queste normative dovranno parlarsi e essere compatibili fra di loro.
Domanda 7
Qual è il ruolo della comunicazione pubblicitaria nello sviluppo del
commercio elettronico nell'impresa italiana?
Risposta
Sicuramente Internet può essere utilizzato come strumento di
pubblicità, come vetrina, però l'importante è che non ci si fermi a
questo livello. Oggi Internet viene utilizzato esclusivamente con
questa funzionalità, ma non deve essere questo il limite, bisogna
andare oltre, bisogna fare commercio elettronico ed integrare tutte le
altre funzionalità della catena del commercio all'interno
dell'impresa e soprattutto bisogna portare l'organizzazione telematica
ed informatica all'interno delle imprese. Quindi, non solo limitarsi a
un aspetto di 'front office', come si dice in inglese, ma appunto
portarlo nel 'back office', anche in termini di formazione del
personale e organizzazione delle funzioni aziendali.
Domanda 8
Ci sono dei rischi nascosti nel commercio elettronico?
Risposta
Il rischio più grande del commercio elettronico è quello di non farlo:
l'Italia è uno di quei paesi che è un poco indietro nell'utilizzo di
Internet. Il rischio è che di rimanere schiacciati tra i paesi che
hanno intrapreso questa strada prima di noi, i paesi più avanzati, mi
riferisco ad America, Giappone, Stati Uniti, Canada, e i paesi ad
economia emergente, cioè quei paesi che hanno fondato la loro
competitività essenzialmente sul basso costo dei fattori produttivi e
della manodopera. Se questi paesi, come hanno già fatto quelli più
avanzati, utilizzeranno le tecnologie prima di noi, chiuderanno una
forbice che potrebbe vedere i nostri prodotti superati da queste due
realtà competitive sul mercato. Non dobbiamo scordarci che le
tecnologie sono un'opportunità per le nostre imprese, per migliorare la
loro competitività e il loro modo di fare business. La nostra economia
si fonda su mercati di tipo tradizionale come la moda, l'abbigliamento,
il mobile, la meccanica. Su questo dobbiamo insistere perché sono
questi i settori che tengono in attivo la nostra bilancia dei pagamenti
e la nostra bilancia commerciale, e in attivo dovrà rimanere anche la
nostra bilancia commerciale elettronica operando sul mercato
elettronico.
|