Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Antonello Busetto

Roma, 30-06-1999

"Soluzioni per l'e-commerce italiano"

SOMMARIO:

  • L'Italia vuole puntare sul commercio elettronico "business to business" (1).
  • I benefici dell'e-commerce saranno enormi per la piccola e media azienda italiana (2).
  • L'introduzione del commercio elettronico comporterà una riorganizzazione globale delle aziende e renderà necessario un intervento di riqualificazione della forza lavorativa che dovrà essere adeguata al nuovo mercato (3).
  • L'Italia è tra i primi paesi al mondo per quanto riguarda l'adeguamento del sistema normativo per sostenere l'impatto delle transazioni commerciali online (4).
  • Per la piccola e media impresa bisogna studiare strumenti semplici che consentano alla piccola impresa di accedere facilmente all'uso delle tecnologie (5).
  • La sicurezza e l'affidabilità della Rete sono un problema "globale" e devono essere risolti in maniera "globale" (6).
  • Internet non deve servire solo a fare pubblicità ma anche e soprattutto per commerciare (7).
  • Il rischio più grande di non utilizzare il commercio elettronico è quello di rimanere indietro rispetto ai paesi tecnologicamente avanzati (8).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Attraverso il commercio elettronico stanno emergendo nuovi modelli di business. Il contesto giuridico-istituzionale e l'efficacia di certe politiche vanno riesaminati. Come si sta sviluppando il commercio elettronico nei diversi paesi e perché?

Risposta
Il commercio elettronico va visto nelle diverse modalità in cui si esplica. Sicuramente la forma che si è già affermata è quella nei confronti dei consumatori finali. I paesi che maggiormente hanno investito nelle tecnologie, nell'uso di Internet, hanno già una significativa presenza di questo tipo di commercio elettronico, mi riferisco essenzialmente agli Stati Uniti. I paesi che sono in ritardo in questa scelta, invece, cercano di inseguire questo trend. In Italia siamo interessati a sviluppare il commercio elettronico essenzialmente come strumento di lavoro per il nostro sistema produttivo, che si fonda sulle piccole e medie imprese. Quindi, per dirla con un termine anglosassone, vogliamo puntare sul commercio elettronico di tipo "business to business".

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Domanda 2
Qual è l'impatto che sta avendo questo tipo do commercio sull'efficienza delle imprese e sul loro modo di competere?

Risposta
Attualmente non è eccezionale perché il commercio elettronico si deve ancora sviluppare da un punto di vista quantitativo. L'impatto che potrà avere sarà sicuramente enorme e sarà tanto più grande quanto minore sarà il grado di uso delle tecnologie da parte delle aziende. L'affermazione del commercio elettronico nelle piccole e medie imprese serve proprio a questo, ad avere un impatto in termini di competitività, di modernizzazione, di un modo nuovo di fare impresa nel nostro sistema produttivo. Dall'uso delle tecnologie e dal commercio elettronico, che sostanzialmente porta le tecnologie all'interno dell'impresa, deriveranno tutti benefici alle nostre aziende e al nostro sistema produttivo.

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Domanda 3
Come sta cambiando l'organizzazione del lavoro e quali sono le nuove competenze richieste?

Risposta
L'introduzione del commercio elettronico comporta una riorganizzazione dell'intera catena commerciale e produttiva. Dovrà cambiare l'introduzione dell'impresa, il modo con cui l'impresa si interfaccia verso l'esterno, con i propri clienti, con i propri fornitori, e dovrà cambiare il sistema logistico che si interfaccia con le imprese, il sistema finanziario, le banche. Tutti costoro dovranno adeguare anche la propria operatività dal punto di vista delle professioni. Quindi, sarà necessario anche un intervento di riqualificazione della forza lavorativa che dovrà essere adeguata al nuovo mercato.

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Domanda 4
Come si presenta l'evoluzione delle procedure burocratiche e l'adeguamento del sistema normativo per sostenere l'impatto delle transazioni commerciali online sia nel settore pubblico che in quello privato?

Risposta
L'Italia è tra i pochi paesi che hanno già completato la regolamentazione nell'uso della firma digitale e nella definizione del documento informatico. Siamo tra i primi paesi in Europa. Questo strumento ci dovrebbe consentire di utilizzare le transazioni telematiche, il commercio elettronico in generale, e anche le transazioni della pubblica amministrazione, in modo avanzato. Questo potrà dare la possibilità anche alle pubbliche amministrazioni di introdurre procedure nuove, semplificate, che diano maggiore trasparenza e soprattutto maggiore efficienza alle pubbliche amministrazioni.

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Domanda 5
Considerando la grande varietà di soluzioni tecniche quali sono i modelli che possono essere promossi per lo sviluppo del commercio elettronico in Italia?

Risposta
Non esistono delle ricette vincenti per il commercio elettronico. Ci sono realtà produttive diverse. Noi vogliamo puntare essenzialmente sulla piccola e media impresa per la quale bisogna studiare strumenti semplici che consentano di accedere facilmente all'uso delle tecnologie. Quindi sarà necessario mettere a punto dei kit 'chiavi in mano' per operare sulla Rete. Ovviamente ci sono situazioni differenziate a livello territoriale e settoriale. È dall'insieme degli interessi e quindi dalla disponibilità dell'offerta di prodotti e di soluzioni che nasceranno gli strumenti più adatti e più utilizzabili dalle imprese.

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Domanda 6
Si parla tanto di sicurezza e affidabilità per le transazioni commerciali online, ma che cosa è emerso dagli ultimi convegni e analisi del settore?

Risposta
La sicurezza e l'affidabilità delle reti, nelle transazioni, è uno degli elementi che, attualmente, possono frenare lo sviluppo di Internet e del commercio elettronico. In Italia abbiamo sviluppato la normativa che dovrebbe consentire un uso sicuro della Rete. È uno sforzo che stanno compiendo tutti i paesi. Allo sforzo di regolamentazione, a livello delle singole realtà territoriali, bisognerà comunque aggiungere uno sforzo di armonizzazione perché le normative e l'utilizzo di questi strumenti vanno viste nel mercato che è più proprio per l'utilizzo del commercio elettronico, il mercato globale. Queste normative dovranno parlarsi e essere compatibili fra di loro.

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Domanda 7
Qual è il ruolo della comunicazione pubblicitaria nello sviluppo del commercio elettronico nell'impresa italiana?

Risposta
Sicuramente Internet può essere utilizzato come strumento di pubblicità, come vetrina, però l'importante è che non ci si fermi a questo livello. Oggi Internet viene utilizzato esclusivamente con questa funzionalità, ma non deve essere questo il limite, bisogna andare oltre, bisogna fare commercio elettronico ed integrare tutte le altre funzionalità della catena del commercio all'interno dell'impresa e soprattutto bisogna portare l'organizzazione telematica ed informatica all'interno delle imprese. Quindi, non solo limitarsi a un aspetto di 'front office', come si dice in inglese, ma appunto portarlo nel 'back office', anche in termini di formazione del personale e organizzazione delle funzioni aziendali.

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Domanda 8
Ci sono dei rischi nascosti nel commercio elettronico?

Risposta
Il rischio più grande del commercio elettronico è quello di non farlo: l'Italia è uno di quei paesi che è un poco indietro nell'utilizzo di Internet. Il rischio è che di rimanere schiacciati tra i paesi che hanno intrapreso questa strada prima di noi, i paesi più avanzati, mi riferisco ad America, Giappone, Stati Uniti, Canada, e i paesi ad economia emergente, cioè quei paesi che hanno fondato la loro competitività essenzialmente sul basso costo dei fattori produttivi e della manodopera. Se questi paesi, come hanno già fatto quelli più avanzati, utilizzeranno le tecnologie prima di noi, chiuderanno una forbice che potrebbe vedere i nostri prodotti superati da queste due realtà competitive sul mercato. Non dobbiamo scordarci che le tecnologie sono un'opportunità per le nostre imprese, per migliorare la loro competitività e il loro modo di fare business. La nostra economia si fonda su mercati di tipo tradizionale come la moda, l'abbigliamento, il mobile, la meccanica. Su questo dobbiamo insistere perché sono questi i settori che tengono in attivo la nostra bilancia dei pagamenti e la nostra bilancia commerciale, e in attivo dovrà rimanere anche la nostra bilancia commerciale elettronica operando sul mercato elettronico.

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