INTERVISTA:
Domanda 1
I mezzi di comunicazione di massa e in particolare la televisione, concedono molto spazio
a fenomeni di largo richiamo come la criminalità organizzata. Qual è, secondo Lei il
limite di una informazione che per ragioni di palinsesto dev'essere sintetica e schematica
anche di fronte a problemi così complessi?
Risposta
I mass media si interessano molto di criminalità economica, e lo fanno - specialmente i
mass-media quotidiani - nei limiti imposti dai loro tempi, dai loro spazi. Conosciamo gli
spazi televisivi e siamo abituati a sentire l'intervistatore televisivo porre domande che
richiedono risposte circostanziate ed esigere una risposta di un minuto, un minuto e
mezzo, e sappiamo che questi tempi purtroppo fanno sì che l'opinione pubblica riceva - e
non per cattiva volontà dell'operatore della comunicazione - informazioni estremamente
vaghe, generiche. In questo, come in altri campi della vita quotidiana, il pubblico, i
cittadini, spesso ricevono informazioni deformate dai cliché, dai luoghi comuni. Io mi
sento ripetere da vent'anni dagli intervistatori sempre le stesse domande, riferite a
luoghi comuni nei quali la realtà viene divisa in buoni da una parte e cattivi
dall'altra. Già questo tipo di impostazione impedisce di conoscere la realtà e perciò
di cambiarla, perché senza conoscerla non possiamo cambiarla.
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