INTERVISTA:
Domanda 1
Professor Giovanni Berlinguer, quale strada bisogna seguire per portare dei principi di
ordine etico all'interno di un corpo legislativo?
Risposta
IUn corpo legislativo, un Parlamento dovrebbe innanzitutto rispettare i principi
fondamentali dell'etica, questo non sempre è successo, ma poi ci sono dei principi che si
riferiscono all'etica della vita, la bioetica che riguarda la vita biologica degli esseri
umani nei loro rapporti con gli altri e con la società, e questi non sono principi da
portare, sono conoscenze e sono valori. Ora le conoscenze debbono essere approfondite, i
valori spesso sono innati e risultano quasi sempre dal confronto tra diverse correnti
nella ricerca di un accordo comune.
Domanda 2
Questo, in senso pratico, cosa comporta?
Risposta
Comporta innanzitutto un'informazione adeguata, io nelle discussioni che ci sono state in
questo periodo sulla procreazione assistita e sui trapianti, due temi di grande
attualità, sono rimasto stupito dal fatto che molti non conoscessero che oggi per esempio
la morte può essere accertata in modo assolutamente sicuro, garantito, attraverso la
cessazione di tutte le attività del cervello che è un punto di non ritorno, nessuno è
mai tornato da questa situazione, e invece si continua a confondere la morte celebrale col
coma, ad insinuare dei sospetti sull'accertamento troppo precoce della morte, questo
deriva da disinformazione, come deriva da disinformazione nel campo procreazione la
confusione tra fecondazione assistita e manipolazione genetica, che sono due cose
assolutamente diverse.
Domanda 3
Esiste nel nostro Paese una commissione di bioetica?
Risposta
Sì esisteva da una decina di anni ma è scaduta a dicembre e penso che adesso sarà
rinnovata.
Domanda 4
In che modo funzionava, o in che modo si pensa di farla funzionare?
Risposta
La Commissione secondo me dovrebbe non pretendere di dettare i principi morali a tutti gli
italiani; gli italiani devono trovare in se stessi, nella loro formazione ed informazione,
i principi morali che ritengono validi, e questi principi possono anche essere diversi.
Deve occuparsi molto di più di approfondire i problemi e di porre tutti nelle condizioni
di esprimere con piena consapevolezza le loro opinioni, ed eventualmente anche di prendere
i provvedimenti che servono in certi casi.
Domanda 5
Quando lei parla di formazione si riferisce soprattutto all'ambito scolare o anche ad
altri ambiti?
Risposta
Principalmente all'ambito della scuola: per esempio nell'esame di maturità, negli ultimi
anni, hanno dato frequentemente dei temi relativi alla bioetica, ma di questo non credo si
sia parlato molto durante gli anni scolastici. Quindi bisogna insistere soprattutto a
partire dai primi anni formativi dell'istruzione e poi rivolgersi anche ai mezzi di
informazione, i quali svolgono una funzione importantissima. Anche in questo caso, a
volte, i media non sono pienamente informati col rischio di creare questa oscillazione nei
confronti di tutte le tecnologie e di tutte le trasformazioni scientifiche,
un'oscillazione tra una grande speranza, addirittura una mitologia, di quello che si può
ottenere, e invece una grande angoscia per soluzioni che risultano fuori da ogni regola
morale e da ogni prospettiva umana. Ecco bisogna muoversi all'interno di questi estremi
per creare un'opinione più costruttiva.
Domanda 6
Una commissione di bioetica negli Stati Uniti sta decidendo in questi giorni le linee
direttive che guideranno la ricerca in America, in particolare affronterà la questione
della definizione della vita. Come influirà la decisione presa negli Stati Uniti sulla
impostazione della ricerca nel resto del mondo e cosa comporterà in questo campo il fatto
che paesi diversi si diano normative diverse?
Risposta
Non c'è niente di male che ci siano normative diverse, i popoli sono diversi tra loro, le
tradizioni, le culture sono diverse, quel che è certo è che su alcune questioni chiave
bisogna trovare delle soluzioni comuni, per esempio sul fatto che la vita umana non può
essere oggetto di mercato. Così come è stata abolita la schiavitù, cioè la
compravendita del corpo umano nella sua totalità, così bisogna evitare che si crei una
compravendita di parti del corpo umano, di affitto del corpo umano, dell'utero materno,
questo dovrebbe essere un principio universalmente riconosciuto. Io, però non credo che
le commissioni etiche debbano orientare direttamente la scienza, debbono preoccuparsi dei
metodi che utilizza la scienza per arrivare a conoscere, cioè evitare sperimentazioni
selvagge, fatte senza consenso, e debbono occuparsi delle tecnologie, cioè delle
applicazioni della scienza cercando di fare in modo che si selezionino le applicazioni
positive rispetto a quelle che invece possono calpestare la dignità umana o danneggiare
l'ambiente.
Domanda 7
Quali sono i principi di base sui quali si muove la riflessione bioetica oggi?
Risposta
Uno dei principi fondamentali è quello della dignità umana, cioè della dignità di
ciascun essere umano, che è stata anche ribadita dalla Convenzione Europea di Bioetica,
che è stata approvata tre anni fa. Un altro principio di base sta nella relazione tra gli
individui umani e le altre specie viventi, un terzo principio sta nel fatto che noi
dobbiamo occuparci non solo di noi ma delle generazioni future perché nel secolo che si
sta per aprire, ciò che noi faremo avrà delle ripercussioni profondissime, durature e
irreversibili sulle generazioni future. Cioè dobbiamo pensare oltre a un'etica del
prossimo, anche a un'etica del lontano, di quello che è lontano nello spazio del nostro
pianeta, e di quello che è lontano nel tempo, nel tempo futuro. Ecco questi, mi sembra,
siano i punti da cui partire per definire poi una bioetica.
Domanda 8
L'etica ha sempre vissuto in uno statuto di dipendenza dalla religione, dalla politica e
anche dall'ideologia; è possibile una laicizzazione della bioetica?
Risposta
Certamente, tanto più che già ora esistono le bioetiche, ci sono bioetiche diverse, guai
se la morale fosse subordinata alla religione, alla politica o anche alla scienza. La
morale deve basarsi su propri principi, cioè sulla ricerca del bene e in particolare sul
bene comune, oltre che sul bene individuale, naturalmente le religioni hanno una propria
condotta, un proprio codice morale, e questi possono contribuire a formulare principi
etici largamente condivisi, però bisogna che non esistano subordinazioni; tra l'altro
questo negherebbe il principio di universalità dell'etica, perché essendoci tante
religioni, non si capisce a quale si debba far capo per obbedire o per trasferire nella
pratica i principi.
Domanda 9
Tra i vari problemi in campo quale ritiene più attuale, sia dal punto di vista
dell'avanzamento della ricerca, quanto dal punto di vista di una regolamentazione della
ricerca stessa?
Risposta
Parlando di regolamentazione, riferiamoci ai metodi che usa la scienza. I punti più
attuali sono il nascere e il morire, per quanto riguarda gli esseri umani; però non
dobbiamo occuparci solo di quello che c'è all'inizio e alla fine della vita, dobbiamo
anche occuparci di ciò che io chiamo la "dialettica quotidiana" cioè quello
che accade in questo spazio, fortunatamente diventato più lungo, che c'è tra il nascere
e il morire, e quindi dobbiamo occuparci del rispetto dei diritti, dobbiamo occuparci
della salute, che è un bene primario non solo perché la mancanza di salute condiziona la
vita, ma perché la mancanza di salute impedisce la libertà, e quindi è un diritto che
è al tempo stesso il presupposto di altri diritti, ecco questo quotidiano della bioetica
penso che debba avere maggior rilievo.
Domanda 10
A proposito di questo, secondo lei, quale paese ha risposto meglio a queste problematiche?
Risposta
Ci sono orientamenti molto diversi: probabilmente in Europa il paese che ha lavorato di
più su questi temi, che ha una legislazione ampia, che ha anche un comitato di bioetica
funzionante che si pone in rapporto continuo con l'opinione pubblica, che ha autorità
anche perché costituito da rappresentanti di correnti, di specializzazioni molto diverse
tra di loro, è la Francia, ma ci sono esperienze positive anche in molti altri paesi.
Domanda 11
Ne ricorda qualcuno in particolare?
Risposta
L'Inghilterra, ad esempio, lavora molto tendendo ad allargare la sfera dei diritti e delle
possibilità, mentre negli Stati Uniti vedo con una certa preoccupazione che, pur essendo
vietato il commercio degli organi, che è un punto fondamentale, si comprano e si vendono
ovuli e spermatozoi e si considera lecito l'affitto dell'utero, questo mi preoccupa.
Domanda 12
Quindi l'Europa si sta muovendo in maniera un po' diversa rispetto agli Stati Uniti?
Risposta
Sì, si sta muovendo in maniera diversa e si sta muovendo in una maniera convergente. E'
appunto di straordinaria importanza che il Consiglio d'Europa abbia approvato questa
convenzione di bioetica che parla appunto di diritti umani in rapporto alla biomedicina,
quindi parte dai diritti umani, e non dallo sviluppo delle scienze, e considera i diritti
in funzione di quello che è possibile raggiungere con il progresso delle scienze. Spero
che l'Italia ratifichi presto questa Convenzione, perché questo potrebbe anche portare
chiarezza a molte discussioni assai accese che ci sono in questo periodo.
Domanda 13
Si parla spesso di ricerca cognitiva e di ricerca poi applicata, in che modo l'una e
l'altra possono essere condizionate dalle leggi e da altri fattori?
Risposta
Ritengo che principio etico fondamentale nel campo scientifico sia la libertà della
ricerca; certo l'esperienza dei lager nazisti ci ha insegnato che la scienza a volte usa
dei metodi per arrivare al cognitivo, che non sono accettabili, che calpestano la
dignità, la libertà umana, e qui debbono intervenire le leggi e la morale per impedirlo;
ci sono molte applicazioni della scienza che sono discutibili e, alcune, mi sento di dire
che vanno rigettate, la clonazione animale, ad esempio, non mi pare che ponga problemi
morali di grande spessore anche se si può essere favorevoli oppure contrari, la
clonazione umana pone un problema fondamentale, cioè il diritto di ciascuno a nascere
senza essere predeterminato, senza essere sosia di un altro, o senza essere messo al mondo
perché serve a qualcos'altro, a colmare una vuoto che c'è nella famiglia, oppure, per
esempio a fare determinati lavori verso i quali ha una resistenza, quando questi lavori
sono nocivi, cioè non si può accettare che il principio del caso e della libera scelta
siano calpestati con la clonazione.
Domanda 14
Anche i media, l'opinione pubblica e il legislatore si influenzano reciprocamente, quale
potrebbe essere il rapporto più corretto tra questi tre attori?
Risposta
Intanto che comunichino meglio, questo mi sembra il punto fondamentale, e che comunichino
a loro volta con quella che si chiama comunità scientifica, cioè che vi sia un flusso di
informazioni e di sensibilità tra l'uno e l'altro campo. Poi bisogna rendersi conto che
quello che segnalano i media con i loro messaggi e la loro informazione influisce molto
sull'orientamento morale e sul comportamento del cittadino, e quel che fa il Parlamento
altrettanto, quindi un senso di responsabilità per il bene comune dovrebbe essere il
tessuto connettivo, naturalmente nell'ambito di una molteplicità di opinioni e di scienze
che bisogna non solo accettare ma perfino incoraggiare.
Domanda 15
E' un'impresa complicata?
Risposta
Sì, è complicatissima, infatti mi occupo da un po' di tempo intensamente di bioetica e
sono posto ogni giorno di fronte a difficoltà di scelta, non scelta operativa, ma
difficoltà nell'atteggiarmi, nel pensare. Certe discussioni che avvengono pubblicamente,
tra varie correnti, mi attraversano direttamente, e mi turbano quando non riesco a vedere
con chiarezza una strada, ma questo penso che sia anche un fatto positivo, perché
dobbiamo mantenerci fuori dai dogmi e ripensare continuamente alle nostre scelte morali
che, appunto, questo sviluppo tumultuoso della scienza sottopone continuamente a prove
nuove, e inattese, che però devono impegnarci nella nostra attività.
Domanda 16
Infatti l'uso delle nuove tecnologie propone dei nuovi problemi che si presentano di volta
in volta.
Risposta
Ci sono tantissime cose che, non solo cento ma dieci anni fa, non erano neanche pensabili
come la procreazione assistita, la possibilità di prolungare artificiosamente la vita
umana oppure, appunto, la possibilità di clonare, di sperimentare sugli embrioni; tutte
cose che sono complicate, spesso verso alcune si può anche assumere una posizione
chiaramente negativa, verso altre, invece, il discorso è molto più complesso.
Domanda 17
Chi sono gli interlocutori principali di un ricercatore?
Risposta
Innanzitutto la sua coscienza, poi i valori culturali e morali che ha assimilato. Poi è
meglio non avere interlocutori fissi, ma affrontare le questioni con mente aperta tenendo
conto di quello che altri dicono, altri che la pensano in modo diverso o opposto, e questo
non è sempre facile.
Domanda 18
E quali sono, invece, gli strumenti che si adoperano per la ricerca?
Risposta
Ce ne sono molti, io qua, per esempio, ho una parte importante della mia biblioteca con
libri di bioetica e con due enciclopedie di bioetica che sono uscite negli ultimi anni,
una negli Stati Uniti e un'altra in Inghilterra. Ci sono riviste molto qualificate, e c'è
un'informazione giornalistica; ci sono dei corsi, e cominciano ad esserci delle cattedre
nelle università che arricchiscono il nostro patrimonio culturale. Quindi le fonti, per
chi si vuole informare, cominciano ad essere molto ricche anche varie.
Domanda 19
Usa anche Internet?
Risposta
Sì, ci sono numerosi siti in Internet che parlano di questo, c'è stato anche un episodio
in cui, attraverso Internet, si è scoperta l'esistenza di un'agenzia che cercava di
organizzare il commercio di organi. Internet ha permesso di scoprire questo fatto e di
fermare questo lavoro turpe, quindi Internet può anche dare un contributo alla morale
pubblica.
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