INTERVISTA:
Domanda 1
Che legame c'è fra la RAI e il Ministero nell'operazione delle 5000 parabole?
Risposta
Il Ministero ha un accordo con la RAI, una convenzione attraverso la quale si collabora
per realizzare i nostri obiettivi comuni. Questa operazione delle 5000 parabole rientra
nell'accordo. La RAI regala 5000 parabole a 5000 scuole nei prossimi mesi e noi,
Ministero, stiamo finanziando lacquisto per altre scuole di vari mezzi telematici o
informatici, comunque tecnologici, fra cui rientra anche lipotesi delle parabole. È
molto importante che, attraverso questo strumento, si possa accedere ai programmi dei
canali dedicati, dei canali satellitari. La RAI ha un canale satellitare in chiaro, cioè
gratuito, dove ci sono almeno due programmi importanti, che si svolgono in certe ore del
mattino: uno è "Scuola in diretta" dove gli studenti producono questi
programmi, loro stessi li producono in collaborazione con la RAI, e l'altro è
"Mosaico" ed è un archivio, un insieme di documenti - 3500 titoli di prodotti
multimediali - attraverso i quali noi possiamo arricchire la dotazione delle scuole
perché le scuole possono richiedere, "on demand" questi prodotti che vengono
loro inviati attraverso appunto la telematica. Ed è molto importante il rapporto che, con
queste antenne, il sistema televisivo può creare con Internet perché questo favorisce la
cosiddetta "interattività", cioè il fatto che non ci si siede in poltrona a
vedere un programma televisivo e si ascolta e si vede e basta, ma si può colloquiare.
Questo consente al mondo della scuola, ai diversi gruppi di studenti o di docenti, di
interloquire e di comunicare.
Per esempio, facciamo un'ipotesi che metteremo presto in funzione: su
certi temi gli insegnanti hanno bisogno di un aggiornamento delle loro conoscenze. Non ce
la facciamo a farlo su tutto il territorio nazionale in modo adeguato: i corsi di
formazione e di aggiornamento che sono in atto non ci soddisfano in buona misura e allora
si può utilizzare questo canale per una formazione a distanza interattiva. Abbiamo fatto
uno sforzo enorme per aggiornare le conoscenze sul nuovo Esame di Stato; ora utilizzeremo
questo strumento per migliorare le possibilità di comunicazione. Un altro esempio è la
tematica dell'attuazione dell'autonomia scolastica in cui è necessario muoversi nella
direzione delle competenze invece che delle sole conoscenze. Vedo in questo
unopportunità molto grande per affiancare il mezzo tecnico allattività
ordinaria che si svolge a scuola.
Vorrei insistere sul termine "affiancare" perché per noi il libro resta lo
strumento principale, insieme al rapporto diretto tra docenti e discenti. Però oggi
questo si può arricchire notevolmente grazie a tutte queste nuove tecniche. Penso a quel
prodotto bellissimo di Umberto Eco sul Seicento. Si possono sostenere i corsi, le
attività, l'insegnamento, su varie materie attraverso strumenti di questa natura e si
può colloquiare, in questo senso, con altre scuole. Gli studenti di un liceo scientifico
romano hanno presentato un prodotto di grande qualità sul luogo in cui è nata l'Arcadia.
Con questi strumenti un'attività di questo genere potrà essere messa a disposizione
degli altri, delle altre scuole. Le potenzialità sono molto grandi ma la cosa che mi
interessa di più è che tutto questo educa al multimediale, forma delle nuove conoscenze
tecniche di cui oggi non si può fare a meno. Mi ricordo quando ero ragazzo, studente, mio
padre mi consigliò di imparare a scrivere a macchina. I miei compagni di scuola non lo
facevano e si mettevano a ridere e mi dicevano: "Che bisogno cè? Noi studiamo
con la penna". Mi sono ritrovato questo vantaggio di aver imparato a scrivere a
macchina. Poiché studiavo il latino e il greco, avrei potuto anche avere in odio la
tecnologia, ma non è stato così. Oggi nessun professionista, fino a una certa età,
nessun operatore è in grado di svolgere il suo lavoro se non ha dimestichezza col
computer. Ecco, se non riusciamo a far capire alla scuola che assieme all'apprendimento
della matematica, della letteratura, delle lingue, della fisica, della chimica, bisogna
anche avere dimestichezza con le tecnologie, noi faremo uscire dalla scuola dei ragazzi
mutilati; quindi, per questo, la scuola è aperta alle novità. Abbiamo avuto una
bellissima scuola nel passato - non mi piacciono i detrattori - poi questa scuola è
andata rapidamente invecchiando. Non è invecchiata la scuola elementare che, invece è
una scuola moderna. Tutti riconoscono all'estero che siamo bravi educatori in questo
settore. Dove e quando, invece, la scuola si è chiusa in se stessa in maniera un po
rabbiosa e rassegnata, ciò è avvenuto perché non è stata in grado di apprezzare le
novità. In questo caso non c'è verso: la storia è spietata, avanza e chi sta fermo
rimane indietro.
Domanda 2
E vero che nella scuola elementare cè più lavoro proprio sulla pedagogia e
quindi gli insegnanti hanno un impegno diverso?
Risposta
Nella scuola elementare gli insegnanti hanno con i bambini un rapporto diverso perché
sanno che devono raggiungere un risultato: devono portare l'intera classe ad imparare, e
considerano un fallimento personale se un bambino non è cresciuto abbastanza. Nella
scuola secondaria non è così, perché è nata come una scuola selettiva, per pochi. Oggi
che tutto il mondo evoluto spinge all'obbligo o meglio alla scolarizzazione di tutti fino
a 18 anni, questa concezione fa acqua. Naturalmente qual è il rischio? Che venga
interpretata come una scuola per tutti di basso livello. Guai se si abbassasse il livello!
Non si tratta di abbassare il livello: al contrario noi abbiamo creato una scuola più
rigorosa.
Domanda 3
Molti rimangono scettici di fronte allidea di portare le nuove tecnologie in aula
sostenendo che spesso i ragazzi le usano come se fossero un gioco, ma non capiscono come
funzionano. Lei cosa ne pensa?
Risposta
Chi sostiene questa tesi non ha capito qual' è il ruolo della tecnologia. Le tecnologie
sono anche gioco, sono anche tecnica, però hanno nel cuore un linguaggio e questo
linguaggio è ignorato dalla nostra scuola. Invece oggi la cultura non può prescindere
dal linguaggio. Se si fa un errore di grammatica o di sintassi, questo è indice di
ignoranza. Se invece si dicono strafalcioni in materia tecnologica, questo non viene
ritenuto importante. In Italia persino non conoscere il secondo principio della
termodinamica non è un elemento di incultura per molti, ma questo è una lacuna e la
dobbiamo superare.
Domanda 4
Abbiamo visitato una scuola elementare che funziona, in cui sono stati installati i
computer ricevuti grazie ad un finanziamento. Un problema forte è quello della
manutenzione dei computer. Se si rompono chi lo aggiusta?Un altro problema è quello
amministrativo-economico. Cambiare una cartuccia, con la burocrazia attuale, è
unoperazione che fra la richiesta, la bolla, il passaggio bancario potrebbe prendere
fino a una settimana di tempo. Cosa fare allora?
Risposta
Ho fatto ieri una riunione di un gruppo di esperti che sta scrivendo un regolamento
amministrativo contabile delle scuole, nel quale cancelliamo molte delle norme obsolete
della contabilità di Stato. Fra poco le scuole avranno la possibilità di spendere più
rapidamente e con più agilità proprio grazie alle norme sull'autonomia con uno strumento
specifico che si chiama "Regolamento amministrativo contabile". Inoltre stiamo
aumentando anche le dotazioni delle scuole. Allinizio, queste dotazioni sono servite
per comprare hardware. Adesso, siccome ne arriveranno altrettante, mi auguro, anzi, che
crescano, una parte di queste serviranno per la manutenzione. Poi abbiamo introdotto
un'altra norma, cioè che le scuole si possono rivolgere anche ad operatori privati per
determinate funzioni: per esempio, una scuola intelligente potrebbe stipulare
un accordo con la società di produzione o di manutenzione dei computer e, quindi, avere
un servizio in caso di necessità. Quindi lo snellimento che stiamo proponendo, che ancora
non è giunto al suo risultato finale, potrà consentire di avere, non soltanto
l'hardware, ma anche di trovare le soluzioni per farlo funzionare.
Domanda 5
Come cambiano la scuola e il processo di apprendimento per gli studenti che possono usare
i computer in classe?
Risposta
Gli studenti con le tecnologie fanno un salto in avanti. Prima di tutto, sono molto più
disponibili. I bambini, gli alunni e gli scolari ancora più degli studenti delle scuole
superiori, hanno la mente più fresca degli stessi insegnanti. Per la loro vita
professionale e culturale la conoscenza della tecnologia è una necessità assoluta.
Inoltre con le tecnologie si possono fare una serie di cose importantissime che
arricchiscono la funzione degli studenti. Prima gli studenti che cosa facevano? Montavano
una pièce di teatro e facevano gli attori, oppure organizzavano un'attività
sportiva, ma adesso possono produrre, come ho potuto constatare in vari casi, degli atti e
dei fatti di cultura e questo è un grande arricchimento. Poi bisogna dire un'altra cosa:
così gli studenti si responsabilizzano, invece di considerarsi estranei, loro sono
soggetti protagonisti e io mi auguro che questo faccia fare un importante salto di
qualità alla scuola. È un cammino che è appena iniziato e ci vorrà anche qualche tempo
per realizzare questi progetti, ma la situazione è in movimento, la scuola è un cantiere
aperto! Non siamo nella stagnante situazione di prima in cui non si muoveva nulla: questa
è la novità.
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