Tre
valanghe
in poche ore tra l'Italia e la Svizzera. E il turismo della neve
torna a contare i morti. Tragedie spesso causate dall'imprudenza
e dalla cattiva informazione. Internet può contribuire alla
prevenzione di tali sciagure.
Un sito svizzero dedicato al bollettino
della neve aveva previsto ieri mattina il pericolo
smottamenti in alta quota. Proprio nelle aree considerate a
rischio una valanga ha sommerso un gruppo di sciatori.
Davos,
rientrava, infatti, nella fascia tre di pericolo (quella
indicata generalmente con il colore ocra). L'informazione
avrebbe potuto salvare la vita dei turisti. Invece, all'allarme
è seguita la tragedia.
Anche in Italia sono disponibili bollettini
on-line sulle
valanghe. I dispacci forniscono rapporti sulla situazione
slavine in tutti i versanti dell'arco alpino e su alcune località
dell'Appennino. Il bollettino dell'Aineva,
ad esempio, offre aggiornamenti frequenti sui rischi in alta
quota.
Le pagine web di Monferrato.net,
forniscono, invece, la scala di pericolosità delle valanghe. Ad
ogni grado di pericolo corrisponde la descrizione dello stato
della neve e i consigli per escursionisti e sciatori. Molte
aree, ieri, presentavano un indice tre, quello che consiglia
estrema prudenza.
All'argomento sono dedicate anche alcune
pagine Internet cosiddette personali. Beppe
Stauder, ad esempio, che è un appassionato e un esperto di
montagna, dispensa consigli su come evitare le valanghe.
Infine le statistiche.
Negli ultimi 14 anni la nazione europea con maggior incidenza di
valanghe è la Francia. L'Italia è al quarto posto con quasi
250 gravi smottamenti, 14 dei quali nell'inverno 98-99. |