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Omicidio D'Antona, anche la Rete indaga

Alcuni navigatori hanno analizzato frase per frase il comunicato che rivendicò l'uccisione del consigliere di Bassolino. E c'è chi affida al web il ricordo dell'amico assassinato

di Adriano Albano

 

Con l’arresto del probabile telefonista delle Br, le indagini sull’omicidio di Massimo D’Antona sono ad una svolta. Uno dei documenti sui quali hanno lavorato gli inquirenti, dal giorno dell’uccisione del consigliere dell’allora ministro del Lavoro Antonio Bassolino, è il lungo comunicato di rivendicazione pervenuto alla stampa qualche ora dopo il delitto. Quel documento è da tempo in Rete.

Un’analisi sintattica e linguistica del testo spinge gli autori di queste pagine elettroniche a formulare un’ipotesi: il documento potrebbe essere stato realizzato, anche se in parte, all’estero.

Il documento, infatti, sembra contenere estratti di altri testi, scritti in inglese e poi tradotti in italiano. Molte le parole, infatti, che sembrano mutuate dall’inglese e che vengono tradotte in italiano con termini spesso incomprensibili o fuori contesto.

E in queste pagine troviamo anche un toccante ricordo di Massimo D’Antona. Una rara foto privata del docente di diritto del lavoro accompagna un testo scritto da chi ha conosciuto molto bene l’ultima vittima delle Brigate rosse. Una dedica affidata alla memoria del web.

In Rete sono diversi i siti “personali” che analizzano il fenomeno storico del terrorismo eversivo. Nelle pagine redatte da un navigatore italiano, ad esempio, i si può leggere un’ampia raccolta di documenti sulla storia delle Brigate rosse.

Ma chi sono stati i protagonisti degli anni di piombo? Nel sito  Gli anni oscuri” è presentata una banca dati che raccoglie brevi profili dei terroristi rossi e neri che hanno segnato le pagine della storia italiana tra gli anni sessanta e gli anni ottanta. Gli autori di queste pagine propongono anche un breve, ma utile,  dizionario dei gruppi armati attivi negli anni di piombo.